Discussione generale
Data: 
Lunedì, 22 Maggio, 2023
Nome: 
Nicola Stumpo

A.C. 384-A

Grazie, Presidente. Rappresentante del Governo, colleghi, ho ascoltato la relatrice e continuo ad avere gli stessi dubbi che mi hanno accompagnato - su questo siamo d'accordo - nella lunga discussione che abbiamo avuto. Questa è l'unica cosa che condivido, cioè che non abbiamo frettolosamente occupato del tempo per la Commissione ma abbiamo discusso, prendendoci il tempo necessario in Commissione. Peccato, però, che era tempo perso. È un peccato, perché la relatrice - e prima di entrare nel merito dirò alcune cose, che ho risentito oggi - ha detto che abbiamo fatto delle audizioni. È vero. Sono pubbliche e chiunque può andarle a leggere. Però, non una parola di quanto detto nelle audizioni è diventata oggetto di arricchimento della proposta di questa Commissione. Non una!

È vero che sono stati presentati 109 emendamenti e di questi 105 - potrei sbagliare di qualche unità perché forse sono 104, ma non credo cambi molto - sono stati bocciati e addirittura un nostro emendamento, del Partito Democratico, è stato approvato con il voto contrario, nel senso che la riformulazione era peggiorativa dell'emendamento. Eppure, vi abbiamo detto di votarlo. Se voi pensate di riformulare gli emendamenti della minoranza riaggiustandoli in base alla vostra logica fatelo pure, ma è stato approvato con il voto a favore della maggioranza e con il voto contrario di chi l'aveva presentato. Quindi, se ho sbagliato di un'unità me la riprendo adesso, nel senso che quello non era un emendamento approvato.

Tra quelli approvati uno è - credo l'ultimo di Italia Viva - sul fatto che ci si fa carico di digitalizzare i lavori della Commissione (pensate che innovazione “straordinaria” nel 2023) e, poi, qualche parola modificata di qua e di là, per aggiustare, sull'altro piano, l'italiano di un testo assolutamente folle, ma anche da questo punto di vista abbiamo provato a dare un contributo. Questi sono gli emendamenti approvati, solo questi.

Poi, invece, ci sono state una serie di discussioni e io proverò, in questi circa 10 minuti che ho a disposizione, ad entrare prima nel merito degli emendamenti e poi a fare un ragionamento politico su questa Commissione. Nell'articolo 1 si parla dei tempi della Commissione. La relatrice l'ha appena detto: la Commissione avrà tutta la legislatura per arrivare in fondo. Noi, insieme ad altre opposizioni, abbiamo fatto una proposta, provando anche a sollecitare nella maggioranza una riflessione e una riformulazione di questa nostra proposta. Noi avevamo scritto 18 mesi, ma su tale iniziativa naturalmente la risposta è stata “no”, perché ciò che interessa, in questo caso, è guardare dal buco della serratura e non risolvere eventualmente i problemi successivi in base a quello che è stato.

Dunque, si fa per l'intera legislatura, mentre nell'altra Camera del Parlamento, al Senato, sulla Commissione Orlandi credo ci sia una proposta della maggioranza di una durata pari a 24 mesi, forse perché poi il rischio è di trovare qualche connivenza storica fra quegli anni e la propria provenienza culturale e qualche rischio si può trovare se c'è più tempo. Questa è la discussione. Se una Commissione ha due anni per riguardare i temi di molti anni fa, relativi alla vicenda Orlandi, per guardare le cose di oggi due anni sarebbero stati sufficienti. Forse bisogna arrivare sino al momento delle elezioni, con quella che ho già definito come una clava che si vuole usare, e poi spiegherò il motivo per cui si vuole usare una clava.

Avevamo provato a modificare, chiedendo non di guardare quello che è successo ma di varare una Commissione per poter fronteggiare meglio un'eventuale pandemia e, quindi, richiamare quelle persone che avevamo audito per farci dire cosa servirebbe per il futuro e cosa si è provato a fare in questa fase. No, noi vogliamo vedere quello che è successo!

Poi, andiamo al cuore della proposta con l'articolo 3. Lo dico per i colleghi del Quarto polo, perché il provvedimento è un testo unico a firma di due soggetti politici del centrodestra e di esponenti di Italia Viva, i colleghi Faraone e Bonetti. Dopodiché, si è aperto l'articolo 3 con la richiesta di riscrivere il senso della Commissione da parte di uno dei firmatari della legge stessa e questo è un unicum nell'ambito dell'istituzione di una Commissione come questa. Io non riesco a capire come sia possibile sottoscrivere un testo unico, non condividerne il cuore e chiedersi cosa fare. Infatti, dentro quell'articolo, così come abbiamo provato a scrivere, c'è anche il senso politico di questa vicenda.

Li cito partendo da Ovest a Est. Siccome i presidenti Cirio, Fontana e Zaia non possono permettere di andare a vedere quello che è successo, noi ci fermiamo a vedere le indicazioni dei Governi centrali. Allora, io mi domando: ma su un atto fatto dal Governo, che non ha un potere diretto nella gestione del COVID come di tante altre questioni in campo sanitario e non può essere indagato non soltanto come causa principale ma anche per quello che è stato prodotto sotto, noi cosa vogliamo vedere? Se quegli atti sono stati fatti il giorno prima o il giorno dopo?

Facciamo come Salvini che, a febbraio del 2020, con un cellulare in mano, all'aeroporto di Fiumicino chiedeva di aprire l'Italia e, due giorni dopo, andava in una trasmissione a chiedere, invece, di chiudere tutto perché c'era la pandemia? Questo è quello che ci interessa sapere, ci sono i video, basta andare su YouTube. Ringrazio Dio che in quei giorni Salvini era un parlamentare, un semplice viaggiatore in quei giorni a Fiumicino, e non il Ministro delle Infrastrutture, come in questo caso. Avrebbe creato dei danni ben maggiori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) che con un video, riprendendosi e dicendo amenità.

Voi state facendo questa Commissione solo per utilizzare una clava contro i Governi precedenti. Ma vi ricordo, fatto salvo Fratelli d'Italia, che nei Governi precedenti c'eravate anche voi, c'era la Lega, c'era Forza Italia, c'erano le forze minori che compongono il centrodestra, che hanno sostenuto con il Governo Draghi una linea che era la stessa che ha consentito all'Italia, nonostante il dramma che abbiamo vissuto, nonostante i morti, di contenere la situazione, perché noi siamo stati la prima fila in Europa di questa pandemia e ne abbiamo pagato i prezzi anche in virtù, e forse questo dovremmo vedere, degli errori commessi nella sanità, perché un'ottima sanità di servizi non è una sanità territoriale.

Perché vorrei sapere, allora sì, perché eravamo privi di un numero adeguato, se guardo alla Germania, di posti in terapia intensiva; come mai ci sono delle sanità in Italia dove si va a farsi curare, ma non si è in grado di avere una sanità territoriale. Vado velocemente, se mi manca solo un minuto, e lo diranno i colleghi che parleranno dopo. Avete dato voce ai no-vax con questa Commissione. Vi avevamo chiesto di tenere conto della Corte costituzionale, ci avete detto che non era il caso. Chiudo veramente velocemente: in Italia ci sono state almeno 3 o 4 Commissioni di rilevanza per il Paese. Nel 1979, nel 1981 e nel 1988 le prime tre, quelle sul caso Moro, sulla P2 e sulle stragi.

Poi ce n'è stata un'altra nel 2002, quella Mitrokhin. Le prime tre sono state votate all'unanimità, l'ultima del 2002, quella Mitrokhin, se la è votata la maggioranza, i testi erano solo della maggioranza. Negli altri casi i testi erano delle opposizioni e della maggioranza. Vi chiedo chi saranno gli Scaramella e i Farina di questa Commissione. Siete lo stesso brodo di coltura, volete utilizzare le istituzioni per andare contro una parte dell'opposizione. Questa non è l'idea di costruire un Paese unito. Avete chiesto qualche giorno fa di discutere delle riforme costituzionali, ma pensate di poterlo fare così, con i nuovi Scaramella, quelli che poi, dopo essere stati utilizzati, sono finiti in galera? Concludo, Presidente.

Il nostro senso delle istituzioni questa volta non ci consentirà di stare zitti perché si offendono le istituzioni. Cambiate linea, prendetevi questa finta vittoria in quest'Aula del Parlamento, oggi, nei prossimi giorni. Poi al Senato provate a riprendere una discussione, altrimenti i rischi di rottura istituzionale saranno davvero alti.