Questione pregiudiziale
Data: 
Martedì, 23 Maggio, 2023
Nome: 
Nico Stumpo

Grazie Presidente, colleghi e rappresentante del Governo. Noi abbiamo presentato una pregiudiziale di merito per ragioni che riteniamo abbastanza oggettive. Ne abbiamo discusso in Commissione, le abbiamo sentite dagli auditi e tutte queste ragioni sono state carta straccia perché la maggioranza ha scritto un testo - che anche un terzo cofirmatario ha sottoscritto ma poi ha provato a modificare: in realtà, si tratta della proposta della sola maggioranza - in cui nessuna delle proposte avanzate, né dagli auditi, né dalle opposizioni, è stata inserita.

Parliamo di ragioni di merito, non di appunti, di punti e virgola o della modifica di una parola in qualche articolo. Noi ci troveremo ad affrontare qualcosa che dovremmo provare a ricordare con un po' più di rispetto, iniziata il 31 dicembre 2019 in Cina, quando a Wuhan ebbe inizio una polmonite non nota. Brevemente quella polmonite, poi definita COVID-19, girò il mondo e il primo incontro in Occidente avvenne in Italia: prima due turisti, poi un cittadino di Codogno - erroneamente definito “paziente zero” - e, via via, si diffuse nel Nord Italia. Già nel mese di febbraio, 11 comuni del Nord Italia entrarono in zona rossa e l'11 marzo venne deliberato il lockdown. Questa è una ricostruzione. Poi c'è stato tutto il prosieguo di quei primi giorni, ma voi non volete occuparvi di quello che è stato; avete voglia di occuparvene soltanto guardando dal buco della serratura perché un lavoro che possa servire in futuro ad evitare quello che è successo per voi non è importante; a voi interessa guardare dal buco della serratura.

Sono gli atti parlamentari che lo dicono, non soltanto il testo di questa nostra, anzi vostra Commissione che noi nel merito contestiamo. Dirò poi il perché voi siete interessati ad altro. Non vedo l'onorevole Trancassini che ieri ha detto che io accuso la destra di scarsa cultura istituzionale: oggi, sempre attraverso di lei, lo farò almeno in un paio di occasioni, perché quello che dissi ieri è la realtà.

Nell'articolo 3 si elencano i compiti della Commissione in più punti: si indica la volontà, non di indagare al fine di individuare gli interventi necessari per prevenire criticità nel caso di future emergenze sanitarie, sia a livello centrale che locale, ma solo di giudicare l'operato politico del Governo allora in carica.

Questo è un pezzo del testo della proposta. Guardate, noi abbiamo detto: ma perché, se volete vedere l'operato del Governo, non si prende in considerazione tutto l'operato? Infatti, il Governo ha compiuto degli atti, quegli atti poi sono stati trasmessi alle regioni, che hanno il compito della gestione della sanità. Poi ci sono gli enti preposti, dalle ASL in giù. Perché lo volete fare solo nei confronti del Governo e vi limitate all'inizio della pandemia, cercando anche di circoscriverlo ad uno solo dei Governi che se ne sono occupati? Perché? Avete interesse a scoprire quello che è successo o avete interesse ad attaccare politicamente quel Governo?

Sempre nel testo si parla dei rapporti istituzionali tra organi, come dicevo prima, nonché della lesione del principio di leale collaborazione tra organi istituzionali, come sancito dalla Corte costituzionale, con sentenza del 13 febbraio 2008. Anche qui, quando noi vi abbiamo detto di fare questa modifica, ci avete detto di no.

Sempre all'articolo 3 si definiscono i compiti della Commissione: per ben dieci volte è riportata la parola “valutare”. Ma come riportato dalla sentenza n. 26 del 13 febbraio 2008, che a sua volta riprende la sentenza sempre della Corte costituzionale n. 231 del 22 ottobre 1975, il compito delle Commissioni d'inchiesta parlamentare non è di giudicare, ma solo di raccogliere notizie e dati necessari per l'esercizio delle funzioni delle Camere. L'attività di inchiesta rientra nella più lata nozione della funzione ispettiva delle Camere; muove da cause politiche e da finalità del pari politiche, né potrebbe rivolgersi ad accertare reati e connesse responsabilità di ordine penale, ché se così per avventura facesse, invaderebbe indebitamente la sfera di attribuzione del potere giurisdizionale.

Nel presentarsi alle Camere, la Premier Meloni ha usato queste parole: occorrerà fare chiarezza su quanto avvenuto durante la gestione della crisi pandemica, lo si deve a chi ha perso la vita e a chi non si è risparmiato nelle corsie degli ospedali, mentre altri facevano affari milionari con la compravendita di mascherine e respiratori. Era scritto, quello che voi volevate fare, già nel presentarsi alle Camere della Presidente del Consiglio Meloni, ed è la prima volta nella storia repubblicana che un Governo mette nel programma, nel proprio programma di Governo, l'istituzione di una Commissione parlamentare. Non è mai successo, e vi dirò perché non è mai successo.

Nel corso degli anni ci sono state altre Commissioni importanti che hanno scavato rispetto a vicende avvenute nel Paese, ma non vi sono mai state Commissioni di una parte contro un'altra, tranne in un caso, che è stata la peggiore delle Commissioni e di cui voi vi apprestate a prendere l'eredità.

Sempre all'articolo 3, in più punti, si mette in discussione la validità scientifica dei vaccini, avvalorando le tesi no-vax; in particolare al comma 1, lettera ff), si chiede di verificare gli atti del processo di revisione continua sui vaccini. Siccome anche qui ci sono i testi che parlano, ieri la relatrice, nel difendersi da queste ipotesi, ha esattamente riproposto le tesi no-vax più diffuse in Italia, dicendo: non so cosa ci sia di no-vax nel voler sapere quanto sono costati agli italiani i vaccini, per esempio, o semplicemente nel voler verificare ed accertare le procedure di approvazione dei vaccini in tempo di pandemia o nel voler verificare e accertare eventuali effetti avversi collegati ai vaccini che per qualcuno dovrebbero incredibilmente continuare a rimanere tabù.

Se foste stati voi al Governo, probabilmente avreste chiesto qualche anno; noi ci siamo assunti la responsabilità, ma non noi, lo ha fatto l'EMA, lo ha fatto l'Aifa, perché sono le comunità scientifiche che devono assumersi le responsabilità, non le associazioni no-vax, non i politici che gli lisciano il pelo…

Infine, avevo detto che sarei entrato nel merito di questa Commissione, paragonandola alle altre; in Italia ce ne sono state alcune davvero importanti, la prima, nel 1979, fu quella sull'omicidio di Aldo Moro; fu votata all'unanimità e la sua istituzione proveniva da due proposte di legge, una presentata dall'onorevole Natta, l'altra dall'onorevole Fracanzani. Nel 1981, quella sulla P2, presieduta da Tina Anselmi, aveva come primi firmatari, di più proposte di legge, Tatarella, Fracchia, Reggiani, Casalinuovo: fu approvata all'unanimità. Una terza proposta, la prima sulle stragi, era a prima firma Zangheri, dell'opposizione, ed ebbe 37 voti contrari, di un unico gruppo parlamentare. Infine, l'ultima, nel 2002, sull'affare Telekom-Serbia, anche detta Mitrokhin…

Presidente. Non votarono le opposizioni, votarono contro o si astennero, e tutta la maggioranza la presentò. In quella Commissione la cosa più nota, per chi ha voglia di andare a leggere, è il nome di Scaramella, un mentitore seriale, che andò a dire bugie in quella Commissione; venne fuori il nome “Betulla”. Voi vi state avvicinando a quella Commissione, siete gli eredi di quella Commissione; è inaccettabile che, davanti alle morti, vogliate fare politica. Diteci, ora, chi sono i nuovi Scaramella e i nuovi Betulla e, comunque, sappiate che noi voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista).