A.C. 384-B
Grazie, Presidente. Nei tempi che ci sono stati concessi e che abbiamo richiesto - e ringrazio tutti i presenti - proverò a dire qualcosa dal nostro punto di vista. Con molta franchezza, devo dire che non avevamo condiviso l'istituzione, nel primo passaggio qui alla Camera. Lo avevamo detto apertamente. In questo intervento, però, non tornerò sulle cose che già abbiamo detto qui, alla Camera, e che i colleghi hanno detto al Senato, sulle ragioni che non condividiamo e che, dal nostro punto di vista, consideriamo sbagliate, ma vogliamo provare a dire qualcosa in più rispetto a quello che è accaduto dopo l'approvazione di questo testo. Lo ha detto ora la relatrice. Noi speravamo che, nel passaggio tra la Camera e il Senato - così vi avevamo chiesto - ci fosse qualche modifica, anzi, una modifica sostanziale: riscrivere le ragioni di una Commissione d'inchiesta, piuttosto che di un plotone d'esecuzione. Avete preferito andare avanti con la vostra modalità e non avete cambiato nulla. Lo ha appena detto la relatrice, poi riprenderò anche io alcune cose.
Lo dico a lei, affinché non sembri una scortesia, quindi lo può dire lei alla maggioranza: avete scelto, così come fanno gli asini, sempre la stessa strada. Noi che veniamo dal Sud, sappiamo a cosa ci si riferisce. Non è un'offesa. Gli asini venivano messi avanti per trovare una strada, poi spettava agli uomini anche individuare percorsi migliori, con capacità maggiori. Niente, non avete avuto la duttilità, data agli altri, nel capire quando è il caso di trovare soluzioni diverse e avete continuato la vostra strada, esattamente come si faceva tempo fa, dando agli asini il compito di aprire la strada. E infatti avete cambiato il testo non per quello che serviva al Paese - ripeto, non per quello che serviva al Paese -, ma per alcune parole che vi eravate dimenticati: l'ha detto la relatrice, avete inserito nell'articolo 1, comma 1, la parola “resilienza”. Parola ancora, forse, non entrata nel vocabolario di chi l'aveva scritta, eppure se ne era parlato a lungo nel COVID, la avete inserita adesso. Avete sostituito “giorni 10” con “15”, per consentire alle Presidenze di Camera e Senato di indire la prima riunione. Avete previsto, nell'articolo 3, oltre a indagare sulle vicende, anche il rapporto con gli organismi dell'Unione europea. E avete tolto, aggiungendola, una questione che era stata già posta in passato, ossia di evitare di andare sulle questioni dove c'era un segreto d'indagine. Poi, avete tolto altri due pezzetti di un paio di articoli secondari.
La modifica sostanziale - che è quella che ho detto prima - è una moral suasion che vi è stata sussurrata all'orecchio sul segreto d'indagine.
Ve lo avevamo detto pubblicamente che era poco elegante, ci siete arrivati dopo, quando vi è stato detto nell'orecchio, che alcune delle indagini su cui avete costruito molto di questo vostro plotone di esecuzione sono state chiuse da chi ne ha il compito reale, che è la magistratura di questo nostro Paese. Ma vedete, questa vostra Commissione cozza con quanto avete scritto, a vostra insaputa - e avete memoria delle vostre insapute, è storia -, nel piano pandemico. Circolano le bozze, sono state scritte, non potete dire che non esistono e vi cito alcune righe del piano pandemico che, vivaddio, non viene scritto da alcuni non esperti in materia sanitaria, ma dagli esperti. Per esempio, rispetto ai vaccini, di cui in questa Commissione si vuole andare a verificarne l'efficacia, nel piano pandemico c'è scritto che nel documento si riconosce come, nel contrasto ad una pandemia, i vaccini rappresentano le misure preventive più efficaci, contraddistinte da un rapporto rischio-beneficio significativamente favorevole. La vaccinazione è caratterizzata da uno spiccato valore solidaristico eccetera eccetera, perché ci spiega - chi ha scritto il piano pandemico, personalità del mondo della scienza di questo nostro Paese - che vaccinarsi è un bene per se stessi e per gli altri, che è quello che è stato fatto in quella fase.
Noi, con questa Commissione, invece, nel famoso articolo 3, vogliamo sapere il rapporto costo-benefici. Cioè, sarà una Commissione, con qualche scaramella di turno, che verrà a dirci dove ci sono stati problemi. Andando sempre avanti, per esempio, dice che nel contrasto a una pandemia si prevede, anche in questo caso, come già successo negli anni del COVID, la possibilità di assumere decisioni che vadano a limitare le libertà personali. Voi vi ricordate il dibattito sulla limitazione che viene ripreso anche in questa Commissione. Noi dobbiamo indagare se sono state limitate le libertà personali.
Sempre dentro al piano pandemico scrivete che è un contesto nell'ambito del quale il diritto alla tutela della salute esige limitazione di altre libertà del singolo e della collettività e sicuramente è quello che si caratterizza per la diffusione di malattie infettive. L'epidemia è un fatto emergenziale, empiricamente individuato e scientificamente provato, che mettendo in pericolo la salute dei singoli e la sopravvivenza della comunità nel suo insieme, impone al decisore pubblico di individuare le soluzioni idonee a neutralizzare o minimizzare i rischi, anche attraverso limitazione di diritti e libertà fondamentali. Infine, sempre nel piano pandemico, quando fate riferimento a come bisogna agire, con tutte le contestazioni fatte nel corso del COVID e anche successive, così come avete scritto sempre nella Commissione d'inchiesta, chiarite per esempio che il Presidente del Consiglio deve svolgere nella sua posizione di garante dell'unità di indirizzo politico-amministrativo del Governo, un'azione politica. In questo contesto, il tradizionale strumento dell'ordinanza contingibile e urgente, adottata dal Ministro della salute, pur mantenendo un ruolo centrale nella gestione dell'emergenza, appare non sufficiente per il governo complessivo delle molteplicità di interessi e di settori incisi dell'emergenza sanitaria. La scelta del DPCM quale strumento centrale nel governo dell'emergenza eccetera, eccetera. Queste sono risposte che vi siete dati da soli al Ministero della sanità, a meno che non chiederete al ministro Schillaci, che già non gode di una salute da questo punto di vista politico di fiducia straordinaria, di dimettersi per aver consentito che in quel ministero si scrivessero delle ovvietà che voi considerate delle amenità, e l'unico vero neo che però emerge è che le regioni, a maggioranza guidate dalla stessa maggioranza che governa il nostro Paese, vi hanno detto che per fare quello che avete scritto come piano pandemico mancano i soldi, cosa per voi non nuova, l'assenza dei soldi per la sanità.
Basti pensare che dopo la pandemia avete riportato il finanziamento del Servizio sanitario nazionale sotto il 7 per cento del PIL, una vergogna! Una vergogna senza precedenti. Su questo scempio, valgono le parole di Papa Francesco in una piazza deserta: “Peggio di questa crisi c'è solo il rischio di sprecarla”, diceva il Papa. Definanziate il Servizio sanitario nazionale e cercate il costo dei banchi a rotelle con questa Commissione d'inchiesta. Dovreste provare una sensazione, non tanto di orgoglio. Vi pare normale una cosa del genere? Definanziate il Servizio sanitario nazionale e non portatemi l'esempio del valore numerico del finanziamento, perché vale il rapporto sul PIL, così si verifica il finanziamento, tranne che nei piccoli paesi dove il PIL è così alto e il valore numerico per cittadino è dieci volte superiore al nostro. Non venite a raccontare la differenza tra la percentuale e i numeri assoluti, perché anche in termini di numeri assoluti siamo in un rapporto molto più basso.
Vi pare normale indagare su questo? Quale Commissione sarebbe servita per il nostro Paese? Invece, voi siete andati dietro alcune perle, che proverò a dire velocemente, anche per gratificare i vostri amici no vax che altrimenti vi avrebbero chiesto conto di quello che avevate promesso e che non avreste fatto. E nell'articolo 3 ci sono alcuni dei punti di questa Commissione che sono veramente singolari. Per esempio, chiedete di accertare le ragioni del mancato aggiornamento del Piano nazionale di preparazione in risposta ad una pandemia influenzale. Siccome era del 2006 sapete anche voi, a parte il risultato finale di un'indagine che c'è stata, ma avreste dovuto dire - no? -, per quanti anni. Doveva durare tre anni, del 2009. Non voglio ricordare a voi che sono stati i ministri della Sanità dal 2009 in poi, non lo voglio ricordare, perché sarebbe sconveniente per la memoria di qualcuno. Oppure verificare i compiti e valutare l'efficacia e i risultati delle attività della task force incaricata di coordinare ogni iniziativa relativa al virus … Cioè tutte questioni che, una volta scoperto se c'è stato qualcosa, risveleranno come riaggiustare la sanità italiana. O meglio ancora, verificare la qualità e il prezzo dei dispositivi di protezione individuale, sempre perché voi vivevate in un altro mondo in quei drammatici giorni di inizio 2020, voi eravate a conoscenza di aziende che nel nostro Paese realizzavano i dispositivi di protezione individuale, non che nel nostro Paese non c'era più nessuna azienda, ma siamo dovuti andare alla rincorsa perché servivano.
L'esistenza di eventuali ritardi, carenze e criticità, approfondire, in particolare, i seguenti aspetti della gestione dell'emergenza SARS-COV 2 da parte del commissario, perché è chiaro, volete andare a vedere se c'è stata qualche ruberia. Naturalmente, tutte cose che la magistratura fa, sta facendo e dovrebbe fare, non una Commissione che vuole accertare come evitare che ci siano problemi nella sanità in caso di pandemia. Infine, volete vederla chiara su Immuni, che sarebbe una rivoluzione copernicana sapendo queste cose, e infine anche dei banchi a rotelle. Poi le cose migliori le avete fatte e avete cancellato alcuni aspetti, nella lettera t), u) e v) che avete cancellato completamente perché smentite dal piano pandemico che avete scritto adesso. Per esempio, verificare e valutare la legittimità delle dichiarazioni dello stato di emergenza e delle relative proroghe, nonché dell'utilizzo dello strumento della decretazione d'urgenza. Tutte cose che avete scritto per lisciare il pelo a qualche parte del nostro Paese.
Poi, il meglio lo avete raggiunto nella lettera bb) quando scrivete: verificare l'efficacia, l'adeguatezza e la congruità della comunicazione istituzionale e delle informazioni diffuse. Ma voi immaginate se fosse stato un Ministro Salvini andare in giro tra gli aeroporti e le stazioni a chiedere di aprire e di chiudere tutto a giorni alterni? Nei giorni dispari si chiudeva e nei giorni pari si apriva il Paese, sulla comunicazione. Ma veramente? Siete la stessa parte che scrive queste cose e che fa queste cose? Io me lo chiedo con un senso di profondo…non so come definirlo.
Infine, nelle lettere dd) e ee), di fatto, nel voler svolgere indagini relative agli acquisti delle dosi di vaccino, forse vi chiedete perché nessuno non abbia comprato lo Sputnik, quello che sempre qualcuno dei partiti, allora in maggioranza e anche oggi in maggioranza, chiedeva a gran voce, quello dei russi. Siete voi, è storia, è scritto dappertutto. Questo è quello che voi volete vedere, questa è la Commissione che volete fare.
Mi avvio a concludere, Presidente. Le Commissioni di inchiesta dovrebbero essere delle cose serie. In Italia ci sono stati momenti difficili e alcune Commissioni sono state fatte per provare a dare risposte e chiudere delle fasi e aprire una nuova stagione: è stato fatto sul caso Moro, sulla P2, sulle stragi ed è stato fatto anche sul caso Mitrokhin. In quest'ultimo caso l'avete fatta sempre voi, l'avete fatta da soli, avete pagato dei personaggi, come Scaramella, anche come Farina - che, poi, sono stati condannati - per venire a dire bugie in quella Commissione. Avete infangato dei politici in quella fase, che non hanno subito nulla successivamente, mentre i vostri amici sono finiti in altri posti, alcuni nel dimenticatoio, altri in galera, proprio per le bugie raccontate in quella Commissione. State per fare la seconda, ve la fate da soli, ve la farete da soli, se ne sarete in grado, perché Commissioni così non credo che servano al Paese.
Noi saremmo stati disponibili - e lo siamo ancora - ad aprire una Commissione il cui senso sarebbe servito per dire cosa serve al nostro Paese per migliorare lo stato della sua sanità e per costruire una possibilità, in caso di emergenza, di intervenire. A voi interessa fare la campagna elettorale per le europee anche su questa vicenda. È un po' misera per buttar via i soldi dello Stato, un po' misera per consentirvi di farla. Se volete farvela, oggi avete la maggioranza, potete andare avanti, ma, per quanto ci riguarda, resta il giudizio che abbiamo dato una volta alla Camera, una volta al Senato, ve lo ridaremo: è una vergogna quello che voi state facendo.