Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 7 Ottobre, 2015
Nome: 
Gianluca Benamati

A.C. 3012

Signor Presidente, noi stiamo approvando in sede di Camera la prima legge annuale sulla concorrenza. 
L'ampio dibattito mi spinge a fare alcune riflessioni anche in risposta alle questioni che sono state sollevate. Il mio gruppo ritiene la maggiore concorrenza, il creare concorrenza, un miglioramento sensibile del sistema economico. 
Fare più concorrenza significa offrire opportunità imprenditoriali e ridurre i costi dei beni e dei servizi per i cittadini, ma si fa concorrenza positiva quando si apre il mercato agli investimenti per lo sviluppo e si allarga il mercato a soggetti che prima erano esclusi. Sotto queste condizioni favorire la concorrenza e misure pro-concorrenziali sono provvedimenti importanti per lo sviluppo dell'economia. 
Non intendo entrare in una disputa quasi accademica sull'accuratezza, più o meno rilevante, delle stime dell'OCSE – 2,6 punti percentuali di PIL in 5 anni, a fronte di misure concorrenziali efficaci – o se siano più accurate, come dicevo, quelle della Banca d'Italia, che prevedono valori ancora superiori. Ciò che ci interessa sottolineare è che la concorrenza è uno strumento di crescita economica.  Per questo l'occasione della prima legge annuale sulla concorrenza non è per noi il rispetto di un obbligo formale, seppure stabilito dalla legge n. 99 del 2009 – per inciso, non attuata per sei anni da tre Governi –, ma è una parte fondamentale di quel processo di riforme, anche economiche, che stiamo mettendo in atto in questo Paese. 
Il disegno di legge sulla concorrenza è uno strumento nella cassetta degli attrezzi che noi utilizziamo per sostenere e rilanciare l'economia. Ritorniamo a parlare di politica industriale, interveniamo sul sistema bancario per renderlo più trasparente, stiamo operando sulla fiscalità e continueremo ad operare su questo. Abbiamo messo mano a grandi riforme strutturali: quelle del mercato del lavoro, della pubblica amministrazione, della giustizia civile. Misure che stanno dando i loro frutti: il PIL è in crescita e la produzione industriale aumenta, l'occupazione riprende e i consumi interni si espandono, dopo anni di contrazione; ma ciò che è più importante è che sta tornando quel bene impalpabile che è il motore primo della crescita economica: la fiducia degli italiani. Per questo noi consideriamo così importante il passaggio di questo disegno di legge e l'approvazione di misure sulla concorrenza. 
È stato detto che a un testo già buono abbiamo apportato positive modifiche, in un fruttuoso lavoro parlamentare, di cui ringrazio i relatori, il Governo e tutti i commissari che sono intervenuti, ma sento l'obbligo di richiamare, anche a seguito della discussione che vi è stata, alcuni punti salienti di questo disegno di legge. 
Sulle assicurazioni ho sentito molte cose, ma nessuno ha detto che abbiamo raggiunto, dopo molto tempo e diversi tentativi, un buon risultato. Abbiamo stabilito un principio, un principio semplice: a fronte della libertà di un assicurato di assumere un impegno mentre contrae un'assicurazione obbligatoria per legge, deve corrispondere il dovere dell'assicurazione di effettuare uno sconto. Abbiamo detto: impegni su misure comportamentali. Ma quali sono queste misure comportamentali che possono essere scelte dall'assicurato ? Una, sulla tre indicate nel disegno di legge: l'ispezione del veicolo oppure l'installazione della scatola nera, oppure l'installazione di sistemi di controllo che impediscano l'avvio del veicolo quando il tasso alcolemico del conducente non è dei migliori. A fronte della scelta di uno di questi impegni, si ha uno sconto, che non è lasciato alla libera contrattazione fra assicurato e assicuratore, ma è definito nei valori minimi da un soggetto terzo: l'ISVASS. Clausole vessatorie ? Credo proprio di no. Mentre rimane anche libera – ho sentito questo tema – la facoltà per l'assicurato di ricorrere al proprio riparatore di fiducia quando ci sono danni patrimoniali al veicolo. 
Importanti sono anche le misure che abbiamo messo in campo per assicurare chi si trova nelle aree più svantaggiate dal punto di vista delle tariffe di questo Paese. Fa parte dell'armamentario della polemica politica dire che noi abbiamo fatto regali alle compagnie assicuratrici. Le compagnie assicuratrici sono contro questi principi e questo progetto. 
Così come non è corretto dire che facciamo regali alle compagnie energetiche. Il superamento dei prezzi regolati, il superamento della maggior tutela è una tendenza in atto anche a livello europeo. Noi abbiamo fissato una data, è vero, ma abbiamo stabilito una regola.  Noi, come molti colleghi sanno, abbiamo nel mercato dell'energia due problemi: il primo è che una grande parte della componente di costo è costituita da oneri, fiscali e parafiscali, ma la seconda parte importante è che il mercato è opaco, non è trasparente, il cittadino ha difficoltà a orientarsi e se è vero che già oggi ci sono offerte nel mercato libero più convenienti rispetto alla maggior tutela, è vero che molte persone, molte aziende, molti cittadini non escono dalla maggior tutela per un problema di comprensione delle offerte e delle possibilità. Da questo punto di vista, noi abbiamo indicato nel 2018 una situazione nella quale il mercato dovrà essere trasparente e se così non sarà non si potrà superare questa situazione. Un portale per le offerte obbligatorio per le aziende, la garanzia del rispetto dei tempi di cambio fornitori, fatturazioni e conguagli con tempi e modi europei, separazione di marchio verticale fra i distributori e i rivenditori: queste sono alcune delle condizioni che si devono verificare. Siamo intervenuti anche in altre situazioni, con delle regole. Abbiamo discusso di telefonia, bene; questo disegno di legge ci dice che ogni offerta, ogni nuovo contratto dovrà subito contenere, in fase di offerta iniziale, l'indicazione delle spese e degli oneri per il cittadino. Per le offerte promozionali, quando c’è un recesso da queste, non parleremo più di penali, non avremo più penali ma avremo solo la copertura di costi credibili residui, il divieto di addebito a propria insaputa nella bolletta telefonica di servizi erogati da terzi. Sui notai è stato detto, è vero; in un atto abbiamo modificato la questione che riguardava le transazioni degli immobili non commerciali, ma abbiamo aumentato il numero dei notai. Stiamo razionalizzando con questo disegno di legge la rete dei carburanti, cosa che darà risultati fra qualche anno. Siamo intervenuti sulla distribuzione cinematografica, impedendo il formarsi di oligopoli locali nella distribuzione. Ieri abbiamo votato tutti insieme un importante emendamento nel settore del turismo per quanto riguarda il rapporto fra strutture alberghiere e grandi portali di prenotazione. Allora, signor Presidente, concludendo perché non ho tempo di richiamare tutte le questioni che sono presenti, noi come gruppo diamo un giudizio positivo del lavoro svolto nelle Commissioni e nell'Aula, diamo un giudizio di misure utili a quelle che sono contenute all'interno di questo primo disegno di legge sulla concorrenza che sarà il primo di una serie e noi ci siamo mossi cercando di aprire i mercati ma, come ho detto prima, anche stabilendo delle regole. Noi andremo avanti sul processo delle liberalizzazioni perché queste sono utili all'economia e a coloro che dicono che stiamo rovinando l'Italia e che siamo il male assoluto noi rispondiamo con i fatti, dicendo che andremo avanti più convinti di prima; avanti perché, signor Presidente, noi siamo quelli di sempre, quelli delle «lenzuolate» di Bersani, siamo quelli che hanno aperto i mercati protetti del gas e dell'energia elettrica, siamo quelli che hanno liberalizzato nel commercio e nelle telecomunicazioni, siamo quelli i cui Governi hanno sempre fatto avanzare la concorrenza in questo Paese e noi su questo non arretreremo, su questo andremo sempre avanti tutelando uno e uno solo degli interessi che a noi stanno a cuore, quello dei cittadini italiani che abbiamo l'onore di rappresentare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).