Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 1 Aprile, 2025
Nome: 
Matteo Mauri

A.C. 2139

 

Grazie, Presidente. Ascoltavo con attenzione, prima, l'onorevole Bagnasco di Forza Italia quando diceva che è difficile votare contro questo provvedimento e devo dire che ha ragione perché in questo provvedimento c'è talmente poco - mi spingerei a dire: non c'è veramente niente - che è persino difficile votare contro. E però, guardate, è la stessa ragione per cui è molto complicato anche votare a favore. Perché vale quello che ha detto prima il collega Zaratti, cioè questa è una grandiosa occasione persa.

Ogni volta che questo Governo e questa maggioranza mettono mano al tema delle Forze dell'ordine o lo fanno in maniera demagogica, ossia con la risposta panpenalistica - aumentiamo le pene, aumentiamo i reati - oppure lo fa col nulla. Qui stiamo parlando di ragioneria. Ha fatto bene, adesso, il collega della Lega a ricordare tutte le grandiose cose che sono ricomprese, tipo l'assunzione di 15 operai. Mi sembra una cosa importante, così miglioriamo un po' il livello delle assunzioni in questo Paese. Io credo questo: noi qui abbiamo avuto una grande occasione che voi avete completamente perso per un motivo, perché qui noi stiamo parlando di eccellenze. La materia trattata ha a che fare con Corpi dello Stato che rappresentano vere eccellenze, riconosciute a livello internazionale, perché le operazioni delle nostre Forze dell'ordine, dei nostri Carabinieri, sui teatri esteri, delle missioni estere, sono riconosciute come di primissimo piano.

Quando accadono tragedie in giro per il mondo, anche molto distanti dall'Italia e dall'Europa, i primi che vengono chiamati sono i Vigili del fuoco italiani per la loro professionalità, per la loro competenza. Di conseguenza, credo che tutte queste persone si meriterebbero molto di più, quei Corpi, quelle persone, così come la Polizia di Stato, che è tenuta in grande considerazione in Europa nei centri di coordinamento. E voi cosa fate? Voi fate veramente il minimo sindacale.

Quando si mette mano a questi Corpi - ho sentito addirittura evocare la parola “riforme”, io suggerirei a tutti di tenere le cose più basse, perché le riforme sono fatte in un altro modo - allora bisognerebbe mettere mano innanzitutto, punto primo, al portafoglio perché, altrimenti, non stiamo parlando di una cosa seria; e due: indirizzare gli sforzi, anche quelli normativi, anche quelli legislativi, nella giusta direzione. Non si può parlare di condizioni delle Forze dell'ordine se non si affronta, in maniera decisa, la questione delle risorse economiche - diciamo così - messe a disposizione per gli stipendi. Io ricordo solo che questo Governo è riuscito a rinnovare un contratto collettivo nazionale riconoscendo meno soldi di quelli che si è mangiata l'inflazione.

Diciamo che bisogna mettersi veramente di buzzo buono per farlo. E poi non si mette mano al tema delle politiche abitative per le Forze dell'ordine e - aggiungo - per i Vigili del fuoco. Infatti, spesso e volentieri, gli agenti, magari giovani, magari assunti da poco, che prestano servizio in realtà urbane molto consistenti e perciò costose in termini di politiche abitative e di alloggi, vengono lasciati soli e vengono sottratte risorse.

Guardate: ho ascoltato con attenzione le parole che il comandante dell'Arma dei carabinieri, Generale Luongo, ha speso poco tempo fa in Commissione al Senato e, qui, alla Camera. Ha detto cose molto chiare sia sugli organici, sia sulle politiche abitative. A un certo punto, ha chiesto a tutti i presenti (e la maggioranza si è sentita di rispondere in maniera accorata): cosa potete fare per noi? Quando arrivano i momenti importanti, sappiate come votare, cioè sappiate da che parte stare. Perfetto. Questa sarebbe stata un'ottima occasione da parte del Governo per apparecchiare norme che potessero veramente far star meglio e far lavorare meglio i nostri agenti e i nostri Vigili del fuoco. Invece - torno su un tema che ho sottolineato prima, durante la discussione sugli emendamenti - tagliate i tempi della formazione. È come dire che uno, il liceo, lo deve fare in tre anni, invece che in cinque, o che si deve laureare in un anno e mezzo, invece che in tre. Cioè la formazione è una cosa dannatamente seria, ma questo non è un modo serio per approcciarsi. Perché ridurre i tempi per diventare commissario, vice commissario, tecnico e non solo significa avere persone naturalmente meno preparate - è inevitabile -, così come aver tagliato in alcune situazioni anche la formazione di altre figure professionali. Noi dobbiamo investire sulla formazione anche da questo punto di vista.

Guardate, c'è un motivo per cui non si fa, cioè c'è una forte domanda, perché tanti stanno andando o andranno in pensione e ci sono poche scuole per formare gli agenti. Però, sapete, non è colpa del destino cinico e baro, se ci sono poche scuole con pochi posti di formazione, ma è perché qualcuno, che era qua dentro e oggi è nella maggioranza, un po' di anni fa fece quelle che si chiamarono cartolarizzazioni, che portarono alla vendita delle scuole, che oggi non sono in grado di sostenere la formazione dei nostri ragazzi e, di conseguenza, non sono in grado di formare persone per tutelare e difendere in maniera adeguata i cittadini, le donne e gli uomini di questo Paese. Voi cosa fate? Trovate la risposta, prorogando - è notizia di queste ore - il progetto “Strade Sicure”.

Ora, vista anche la condizione internazionale e visti gli impegni che le Forze armate possono essere chiamate ad assumere, usare 6.800 militari italiani per metterli nelle stazioni, davanti alle ambasciate o in luoghi anche molto meno rilevanti credo sia un errore, perché non è il loro mestiere. Non è il loro mestiere! Loro fanno altro. Sono stati formati - torniamo ancora questo tema - per fare altro.

Il presidio alla stazione Termini è fatto con mitra che sono grandi così. Tutti speriamo che nessuno sia messo nelle condizioni di usare quei mitra. I militari non possono fare autonomamente nemmeno gli interventi, ma devono essere accompagnati - è giusto - dalle Forze dell'ordine. Ma, allora, che i militari facciano i militari e le Forze dell'ordine vengano messe nelle condizioni, aumentando gli organici, di fare il proprio dovere. Anche perché, se qualcuno può pensare che, in questo modo, con “Strade Sicure”, con i militari agli angoli delle strade, con il fucile e le mimetiche, si possa risparmiare, ha sbagliato a fare i conti: stiamo parlando di 240 milioni all'anno messi a bilancio. Sono cifre che fanno accapponare la pelle e che dimostrano che l'intera impostazione non sta insieme.

La demagogia, quando va oltre un certo segno, produce danni veri. Non si può fare la propaganda sul tema dell'insicurezza - magari giocandosi una partita politica tra la maggioranza e l'opposizione, ma anche dentro la maggioranza - e poi non fare le cose che devono essere fatte. Voi qui oggi sareste dovuti arrivare con le cose giuste da fare, non con due compitini costruiti - e ha ragione chi lo diceva prima - dagli uffici, perché questa non è la direzione giusta.

Allora, se vogliamo veramente investire sulle donne e gli uomini che garantiscono il comparto della difesa e della sicurezza, dobbiamo fare altro! Lo possiamo fare, basta che la smettiamo con questi atteggiamenti.

E poi mi permetta, Presidente, un'ultima cosa. Questi sono provvedimenti che vendete all'esterno come assolutamente necessari e urgenti, come alcuni decreti che avete fatto. Tuttavia, vi dico una cosa, semplicemente perché la sappiate: questo è stato incardinato al Senato il 1° marzo 2024, sono passati 13 mesi. Dov'è tutta questa urgenza che voi dite adesso, “dobbiamo fare questa cosa perché è importantissima”? Il DDL Sicurezza è passato in Consiglio dei ministri a novembre, ma non del 2024, del 2023! È questa l'emergenza che voi segnalate oppure questa è la vostra propaganda? Io penso veramente che sia venuto il momento di fare un po' le cose serie, però temo che voi non siate le persone giuste.