A.C. 2184-A
Grazie, Presidente. Governo, colleghe e colleghi, il decreto Emergenza, come molti altri emergenziali, in realtà, è un decreto confuso, privo dei requisiti di necessità e urgenza, utile solo per pochi.
Come tanti altri decreti di questo Governo, nasce da esigenze del tutto lontane dall'interesse generale, soprattutto nelle soluzioni che vengono proposte. Normalmente, i decreti di questo Governo - e anche questo non sfugge all'impostazione - non nascono da una urgenza vera, salvo quella di disporre di strumenti di distrazione di massa per coprire il disastro economico del Governo. Un disastro che è nei numeri: un PIL dimezzato rispetto alle prospettive e agli annunci del Ministro Giorgetti, un PIL a 0 per il 2026, una prospettiva di recessione per i prossimi anni, quando il PNRR non sostituirà più i mancati investimenti, 23 mesi di produzione industriale che diminuisce. Un disastro che nasce dai dati concreti degli italiani, che non entrano più in un ristorante o in pizzeria neanche il giorno di San Valentino, stanno attenti alla spesa alimentare per non uscire dai conti familiari e sono devastati dall'aumento degli interessi dei mutui, delle bollette e dei carburanti, e dalle multe che vi siete inventati immotivatamente.
Se non ci fosse il PNRR, quello che avete contestato e osteggiato, e che guardate sempre con ostilità senza dichiararlo perché sinora avete dimostrato di non saperlo gestire, saremmo in recessione già da oggi. Ogni settimana avete bisogno di distrarre gli italiani dalla realtà, di fare propaganda, di inventare storie e nemici. Ogni giorno c'è un ufficio a Palazzo Chigi che sa che deve correre a inventare qualcosa per distrarre il Paese; solo quando c'è il Festival di Sanremo prende una settimana di vacanza. Quell'ufficio partorisce ogni settimana un decreto-legge per propaganda, a cui si aggiungono esigenze di qualche parte più o meno influente della maggioranza, per poi aggiungere - per via emendativa, così da dare al Parlamento la responsabilità della mancata omogeneità del decreto - altre esigenze locali ed elettorali.
La propaganda si vede già dall'articolo 1 di questo decreto, che il Governo ha anche chiamato Caivano 2, e sta nella norma che punta alla diffusione del modello Caivano in altri quartieri delle città italiane, così da elevarli a simbolo delle periferie degradate, dove si anelerebbe all'intervento commissariale del Governo quale soluzione definitiva al disordine che sarebbe causa del disagio. Ma quando mai? Quando mai questa è stata la soluzione al degrado sociale? In quali studi e analisi avete trovato le basi per questa soluzione al degrado sociale, per questo intervento sulle periferie? Dove avete letto che delegittimare i sindaci e le amministrazioni con un commissario funziona contro il degrado? Dove avete rilevato che occorre marginalizzare il Terzo settore? Che quelle poche associazioni - spesso la Caritas - che in questi quartieri resistono e danno speranza, oltre che servizi, vanno ignorate dalle leggi che voi approvate?
E altrettanto propagandistica è la norma che finanzia con 100 milioni di euro l'acquisto dei tre mini dissalatori in Sicilia. O quella dell'articolo 5, che finanzia alcune opere senza alcun quadro complessivo, senza alcun criterio, senza la minima trasparenza. Un milione dove ne servono 50, 100.000 euro dove servono 2 milioni: scemare e sopire, illudere e ingannare, mai risolvere. E non c'è alcuna emergenza, se non una brutale presa del potere, anche a costo di piegare le norme e le leggi, le regole e la logica, nella presa manu militari dell'ACI, l'Automobil Club d'Italia, attuata con l'articolo 7 del decreto. La spiego, Presidente, per i cittadini che ci ascoltano. Questo Governo ha consentito, un anno fa, alle federazioni sportive di cui alcuni vostri parlamentari sono presidenti, ai limiti della incompatibilità, di potersi confermare per la quarta volta nel loro compito, purché rieletti con il 65 per cento dei consensi. E così ha fatto anche l'ACI nel mese di settembre scorso, in quanto aderente al CONI come federazione sportiva. Ma il Governo, con questa norma, in questo decreto, toglie l'ACI dalle federazioni sportive, assimilandola a una nomina governativa, in quanto il MEF, con un decreto, fa sua la nomina di un presidente eletto, e questo ancora per una norma anteguerra. Per 100 anni c'è stata la federazione sportiva degli sport automobilistici e ora diventa un organismo di nomina governativa per spianare la strada a rampolli illustri. Ma dov'è l'autonomia dello sport? Dov'è la libertà? In un contesto come quello che avete creato con un intervento governativo che non ha precedenti, quale sarà la libertà di scelta di chi vota in quella federazione? Se questa non è impunità, se questo non è abuso di potere, cos'altro di esemplare possiamo trovare?
E poi tante norme che potevano trovare spazio in direttive, decreti ministeriali, atti amministrativi, ma sapete, bisogna tenere occupato il Parlamento con qualche cosa che serva per la propaganda, con l'effetto ottico di approvare norme propagandistiche, già consumate nella comunicazione pubblica e spesso anche superate dagli eventi. La propaganda è la vostra ossessione, non è la vita degli italiani, non è il loro lavoro giusto e correttamente retribuito, non è la loro salute in un sistema sanitario universale in cui nessuno debba rinunciare alle cure, non è la cultura, non la conoscenza, non l'istruzione, non il loro futuro. La vostra propaganda è un inganno. È l'inganno di un gruppo dirigente imballato in poltrone attese da una vita, quanto oggi immeritate dalla realtà che emerge durissima nel fallimento. C'è sempre un'esigenza propagandistica da cui partite, per far credere in una capacità di risolvere i problemi con la decisione o con la forza che altri non avrebbero voluto o saputo osare. E poi, quando le soluzioni da creduloni che avete applicato non funzionano, c'è sempre un nemico dietro, un complotto, un potere forte che ne ha impedito il successo. È ormai questa la sequenza che proponete per tutto. E se le soluzioni sono inefficaci perché inutili, ridicole e talvolta dannose, vai con la colpa a qualcuno: l'Europa, la Corte penale internazionale, le toghe politicizzate, i servizi segreti deviati, il sindacato che osa proclamare scioperi, i chiodi sui binari, i giornalisti invadenti, i professori di sinistra, gli artisti di sinistra, gli scrittori di sinistra, le associazioni di sinistra, i preti di sinistra! Ogni cosa è buona per un nemico che serva a coprire i vostri fallimenti. Voi confondete propaganda con emergenza. Eppure basterebbe uscire da Palazzo Chigi e andare per le strade per stabilire delle priorità. Prendiamo il tema della siccità. In questo decreto fate finta di affrontarla, ma non mettete neanche una pezza, anzi, smentite il vostro commissario Dell'Acqua. Nel Nord Italia, le nevicate sono ridotte del 40 per cento rispetto allo scorso anno, e questo lo annuncia un'analoga riduzione dell'acqua disponibile in primavera. Mentre al Sud la situazione è ancora più grave: agli agricoltori in Sicilia e Sardegna viene annunciato che la stagione irrigua neanche partirà, altro che sovranità alimentare! La cabina di regia sulla crisi idrica, quella che avete stabilito con il decreto Siccità nel 2023, si è riunita quattro volte in un anno e mezzo, ha presentato una prima relazione nell'agosto 2023 e poi dovrà presentarne una seconda, a marzo del 2024, con le opere emergenziali. Quella riunione non si è mai fatta, ma il commissario ha trovato il modo di comunicare quali sono le opere emergenziali in un'audizione in Commissione ambiente. Ebbene, da quell'intervento, che evidentemente ha aggirato il Governo, emerge che servono 1,6 miliardi per le opere emergenziali contro la siccità, 300 in Sardegna, 500 per tutto il Mezzogiorno e 800 per la Sicilia. È tanto? No, è solo un decimo di quanto stanziato per il vostro Ponte sullo Stretto. E qualunque persona che non pensi ai conti dello Stato come farebbe un bimbo, non avrebbe dubbi sulla priorità tra le opere emergenziali sulla siccità o un Ponte che non si potrà mai fare perché non ci sono le condizioni per farlo, quelle geologiche innanzitutto. E lo sapete anche voi, lo dice il fatto che, ad oggi, non avete ancora notificato nulla su quel Ponte all'Unione europea. Allora, anziché costruire condotti o strutturare le dighe, perché le condizioni di assenza dell'acqua peggioreranno, l'unica cosa che farete è mandare autobotti, come per un intervento imprevedibile. Del resto, la destra a cui vi ispirate è negazionista sui vaccini, così come sui cambiamenti climatici. E per questo alle alluvioni, che sono sempre più frequenti e devastanti, rispondete facendo spallucce e lasciando regioni e comuni al loro destino, così come i cittadini, incolpevoli. In questo siete coerenti, a maggior ragione oggi che il negazionismo, come l'impunità, arriva dal vostro modello, Trump, quello stesso Trump che, ieri mattina, Marina Berlusconi apostrofava per i suoi primi provvedimenti, definendoli atti di bullismo.
Ora, un'emergenza, ad esempio, sarebbe il dramma che si consuma nelle carceri e che non riguarda solo i detenuti, quelli che godete a non far respirare. Autorevolmente ne hanno segnalato l'urgenza innanzitutto il Papa - e voglio cogliere l'occasione per augurare al Santo Padre una pronta guarigione, ma anche il Presidente della Repubblica e i sindacati della Polizia penitenziaria. E di fronte allo sdegno, alle preoccupazioni e agli allarmi, vi siete girati dall'altra parte: meglio occuparsi della separazione delle carriere, che non porta alcun beneficio per la collettività, ma che nasce dalla vostra volontà di indebolire l'ordine giudiziario, ancora oggi in grado di porre in attuazione della Costituzione un serio limite all'esercizio del potere esecutivo. Con la stessa volontà, portate avanti il tentativo di mettere il bavaglio all'informazione o alla libertà di manifestare le vostre opinioni.
Ora, potremmo parlare di pensioni, di lavoro precario - e mi avvio a concludere -, di bollette energetiche e idriche troppo care, di sanità pubblica in crisi, incapace di rispondere alle necessità vere, ma sarebbe inutile in questo Parlamento, dove per voi le necessità sono solo le bandiere della propaganda, perché la vostra ossessione per la propaganda vi serve per nascondere la realtà. Come spesso succede a chi dice troppe bugie, alla fine, però, si rischia anche di credere a quello che si dice. Ma la realtà sta dicendo altro ogni giorno. Sta dicendo alle famiglie che hanno meno soldi in tasca, altro che mirabolanti aumenti. E i soldi sono meno, anche perché tutto costa di più e voi raschiate - e concludo, Presidente - il fondo del barile, accrescendo il gioco d'azzardo, promuovendo sanatorie edilizie, cancellando multe e rottamando cartelle. Ma tutto quello che fate, o non funziona, o fa male al Paese.
Per questi motivi, a questo decreto che doveva guardare alle emergenze per affrontarle di petto e non per evitarle, come fate, non posso che esprimere a nome del Partito Democratico il voto contrario nel merito a questo provvedimento.