A.C. 2066
Grazie, Presidente. Innanzitutto volevo dire che no, non c'era niente di così urgente nel dover pubblicare un decreto ad agosto, non c'era niente che sarebbe intervenuto a dare una grande svolta ai nostri conti pubblici o grandi risposte ai bisogni delle persone. Non c'è nulla di tutto ciò in questo decreto e mi spiace davvero dirlo, mi spiace dirlo, perché siamo all'ennesima fiducia, siamo all'ennesima volta in cui viene tolto al Parlamento uno spazio di discussione nelle Commissioni, nell'Aula. Ci viene detto, ancora una volta, che questo luogo, un luogo dove noi dovremmo discutere di come risolvere davvero i problemi delle famiglie - poi arriverò su questa parola, famiglie - e delle persone, invece che darci la possibilità di confrontarci davvero, si sceglie di accelerare i tempi su qualcosa che di urgente non ha nulla. Soprattutto, questa volta, però, devo dire che non vi siete particolarmente applicati sul titolo del decreto, su cui di solito, invece, vi applicate moltissimo, cercando di trovare una parola che racconti e che vada a colpire un pezzo del vostro elettorato per acquisire un po' di consensi. Questa volta avete deciso, avete optato per un ossimoro, cioè mettere insieme alla parola “decreto” la parola “omnibus” che, di suo, per chi è appassionato di giurisprudenza, forse le due parole non dovrebbero stare insieme. Oggi, però, ci ha abituati anche a un altro primato, non solo il primato delle fiducie, il primato dei decreti che avete raggiunto con questo Governo, ma avete anche il primato dei condoni, e vorrei dire alla collega della Lega che noi non accettiamo lezioni dal partito dei 49 milioni, non accettiamo lezioni sull'evasione fiscale. Non le accettiamo anche perché siete arrivati al ventesimo condono, ripeto, al ventesimo. Qui avete investito moltissimo nella vostra fantasia lessicale, perché dopo lo stralcio delle cartelle, dopo gli scudi penali, il ravvedimento forfettario, la conciliazione agevolata, la pace edilizia, oggi regalate, sulla pelle dei contribuenti onesti, un bel ravvedimento speciale.
Tutto ciò in un Paese in cui, tra l'altro, l'evasione fiscale pesa come un macigno sui diritti delle persone e sui servizi, che non riusciamo a garantire a persone e a famiglie, in un Paese dove la maggioranza delle tasse le pagano i lavoratori dipendenti e lo sapete benissimo perché ce lo raccontano ogni volta, in tutte le audizioni, e in un Paese in cui si è fatta una fatica enorme per avere il rinnovo dei contratti e su quei rinnovi contrattuali, che certo non andranno mai a sanare quello che le persone non sono riuscite a riavere nelle loro tasche con l'inflazione, le persone, i dipendenti, ci pagano le aliquote Irpef ordinarie, che, vorrei ricordare, sono il 23, il 33 e il 43 per cento.
Qui, grazie a questo fantomatico decreto omnibus, premiate chi ha evaso, cioè chi ha tolto agli onesti la sanità pubblica, il trasporto pubblico, i servizi e i posti nido, e dite a chi a questo Stato ha dato fiducia che state premiando chi è furbo, perché oggi state chiedendo a chi ha evaso la cortesia, con il cappello in mano, di pagare qualcosina, solo qualcosina, con una garanzia, la garanzia che poi non gli darete più fastidio, non andrete più a cercarli, non li disturberete più. State dicendo a chi ha sempre pagato che è un fesso, state dicendo a chi ha sempre pagato che forse conviene fare i furbi in questo Paese; state rompendo e minando quella fiducia che, invece, lo Stato dovrebbe costruire con chi paga le tasse, dicendogli che poi gli garantirete quei servizi di cui ha bisogno, da quando nasce a quando la sua vita finisce e che glieli garantirete anche quando quei servizi non se li potrà pagare. State minando questa fiducia. Lo state facendo contro la nostra Costituzione, quella Costituzione che dice che ciascuno deve contribuire con i propri mezzi, in modo progressivo, e che, appunto, lo Stato poi si farà carico dei servizi e dei diritti per tutte e per tutti, ma, in effetti, quei servizi, a partire dalla sanità pubblica, li state smantellando oppure li state privatizzando.
La vostra spudoratezza vi ha spinti a far pagare agli evasori che aderiscono al concordato biennale, che ora è diventato molto più che biennale, delle aliquote ridottissime e solo su una parte, anch'essa francamente ridottissima, e pure in comode rate. Che cosa vuole di più una persona che ha evaso? Gli state facendo dei regali immensi. E non lo fate solo con i cosiddetti evasori affidabili, un altro ossimoro a cui ci state abituando, ma lo fate anche con gli evasori non affidabili, perché oggi gli evasori si possono dividere tra coloro che sono più affidabili e quelli che sono meno affidabili. Peraltro, per incassare 2,5 miliardi, cosa fate? Stanziate, cioè togliete ad altri servizi, un miliardo. Lo fate facendoci pagare - facendo pagare ai contribuenti - un altro miliardo; guardate, avreste potuto usare questi soldi per le famiglie. E qui voglio arrivare a quello che diceva la collega Cavandoli, che nella Costituzione c'è scritto che le famiglie sono quelle fondate sul matrimonio. Allora, intanto, vi vorrei dire: ma quanto vi piace giudicare la vita degli altri (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di deputati del gruppo Azione-Popolari Europeisti Riformatori-Renew Europe)? Quanto vi piace giudicare le scelte che fanno gli altri e punirli o premiarli, a seconda del fatto che amino un uomo o una donna, che si sposino o non si sposino? Allora, abbiate il coraggio, per chi di voi non ha quella famiglia tradizionale e sinceramente qui siete tanti, di non parlare di famiglie tradizionali. Abbiate questo coraggio, ma, invece, non l'avete.
Premiate con il bonus Natale - e anche qui vi siete molto applicati con il lessico - il 5 per cento dei contribuenti, che, però, sono solo dipendenti, che devono essere regolarmente sposati, che devono avere dei figli e tutta un'altra serie di cose che prima il collega ha letto, cose che francamente sono anche faticose da comprendere e da capire, e su cui alla fine stanziate 100 milioni. E cosa fate di questi 100 milioni, dove li andate a recuperare? Trentaquattro milioni li togliete dall'assegno unico. E guardate che questo è grave perché questo bonus, l'ennesimo bonus, che andrà solo al 5 per cento dei contribuenti, non andrà agli incapienti, cioè a chi fa più fatica, e non andrà agli autonomi e anche tra questi ce ne sono di quelli che fanno fatica; andrà solamente al 5 per cento dei contribuenti. Quindi, qui vorrei capire qual era l'urgenza e soprattutto a chi andiamo a migliorare la vita: a pochissime persone e solamente dopo aver trovato un titolo a effetto. Davvero è una misura vergognosa e discriminante, ma anche qui ci avete abituati al peggio. L'altro giorno, una consigliera comunale a Milano ha detto che una donna si distingue, se è donna, solo se è madre. Le ho voluto rispondere che, visto che è una persona molto religiosa, sulle suore cosa dobbiamo dire? Che non sono donne perché non sono madri? Siamo arrivati al cortocircuito ideologico e anche a questo ci state abituando.
C'è un altro filo rosso in questo decreto. L'altro filo rosso sono le regalie agli amici degli amici. Non solo il calcio, non solamente la norma sulla chirurgia estetica persino retroattiva, per cui stanziate 7 milioni. E voglio dire grazie che ci avete accolto l'emendamento per 2 milioni al bonus psicologo, ma ne stanziate 7 per gli interventi di chirurgia estetica. Questa è la proporzione: 7 e 2. Qual è la priorità in questo Paese?
E poi, c'è un altro fantastico regalo agli amici degli amici. Anche questo alla collega Cavandoli, che non mi ascolta, vorrei dire che gli amici degli amici sono gli amici del CdA di Finlombarda, per cui derogate alla legge Madia perché potranno avere uno stipendio che supera gli 80.000 euro all'anno, con una norma ad hoc inserita in un decreto che, come ci è stato spiegato, doveva essere un decreto urgente che risolve i problemi del nostro Paese.
Non solo, perché state definanziando il Piano nazionale per gli investimenti complementari. Togliete 750 milioni e, tra l'altro, fate dei provvedimenti per il Mezzogiorno, la ZES unica che, per come l'avete concepita, sappiamo benissimo che non funziona, togliendo altri soldi al Mezzogiorno. Quindi, è il gioco delle 3 carte, come sempre. Togliete soldi agli enti locali, togliete i soldi ai piani urbani integrati. Qui, in quest'Aula, noi dovremmo avere l'ossessione di dare occasioni a chi non ha occasioni, opportunità a chi quelle opportunità non le ha e ne è privo, servizi e diritti in tutta Italia, da Nord a Sud, quei servizi e quei diritti che oggi non ci sono. Io vi dico: voi avete giurato sulla Costituzione che, all'articolo 3, chiede di togliere gli ostacoli economici e sociali per garantire a tutte le persone un pieno sviluppo proprio. Con questo decreto, fate l'opposto.
Torniamo a mettere al centro le persone, torniamo a mettere al centro quello che la nostra Costituzione ci dice e non gli amici degli amici o il premio ai più furbi, perché non è questo il compito che ci è stato dato.