Data: 
Giovedì, 12 Luglio, 2018
Nome: 
Franco Vazio

Presidente, ci riserviamo e mi sono riservato di intervenire su questo ultimo emendamento, recuperando, peraltro, un briciolo di tranquillità e di serenità, rispetto anche a un briciolo di arroganza che è stata dimostrata dalla Presidenza.

Infatti, rispetto alle sicurezze che sono state manifestate dapprima su quello che risulta evidente - cioè che i procedimenti pendenti sono quelli prima e dopo il decreto, cosa che non è vero perché è scritto esattamente il contrario - il Comitato per la legislazione lo ha detto con grandissima chiarezza, così come è stata bypassata la richiesta di emendamento sulle notifiche che anche in questo caso sono state bypassate nella discussione all'interno della Commissione. Sono arrivati a dire nella Commissione bilancio, Presidente, che il 90 per cento delle notifiche avverrà a mezzo di PEC, ma è una stupidaggine enorme perché, nei procedimenti penali, anche semplificando, noi avremo un imputato e un avvocato, e la PEC nella migliore delle ipotesi ce l'ha l'avvocato, quindi è il 50 per cento che non ha la PEC. Quindi, quando si sostiene, in Commissione bilancio, che il 90 per cento dei soggetti è dotato di PEC si dice una falsità, ma questa cosa si riverbera in questo emendamento, quando si sostiene che c'è invarianza finanziaria in presenza di una ovvia spesa; perché se si procede alla notifica a mezzo ordinario si ha una spesa e qui io credo che la Ragioneria dello Stato, gli uffici preposti a verificare questo principio hanno espresso una bollinatura ed un parere assolutamente sbagliato e grave sotto il profilo del precedente; perché non si tratta di spendere con la tasca destra o la tasca sinistra, si tratta di affermare che un provvedimento di questa natura non matura e non produce costi per lo Stato, quando è chiaro che li produce, e questa prova ce la dà la Commissione bilancio quando ci dice che è il 90 per cento - e che, quindi, non è il 100 per cento - che provvede in questo senso. Quindi, io credo che, sotto questo profilo, l'accoglimento di almeno questo emendamento sarebbe un atto di buon senso, ripeto, un atto di buon senso.

Questa cosa, Presidente, provocherà dei danni inenarrabili. Non è vero quello che ha detto il nostro Ministro della giustizia, cioè che tutti sono d'accordo su questo decreto. In audizione, ci hanno detto che non va bene il presidente del tribunale di Bari, il presidente dalla corte d'appello di Bari, ce l'hanno detto gli avvocati. Ma chi glielo deve dire al Ministro che questo decreto non va bene, se tutti gli operatori del diritto di Bari han detto l'esatto contrario? Per questo io credo che ci vorrebbe una maggiore attenzione da parte di chi propone questi decreti e da parte di chi li sostiene in Aula, a partire dal relatore, che dovrebbe essere dotata di maggiore prudenza.