Dichiarazione di voto finale
Data: 
Martedì, 17 Luglio, 2018
Nome: 
Carmelo Miceli

A.C. 764

Presidente, signor Ministro, onorevoli colleghe e colleghi, credo che quello a cui stiamo assistendo in quest'Aula da qualche giorno sia una pagina triste per la funzionalità di questo ramo del Parlamento; è cupa, nera, per la giustizia barese soprattutto e per la giustizia tutta. È una pagina nera soprattutto per i magistrati, gli operatori delle cancellerie, gli avvocati, i giovani avvocati del distretto di Bari, colpiti di due volte: una prima volta dall'incuria, se è vero come è vero che questi soggetti hanno operato per lunghissimo periodo all'interno di un immobile in qualsiasi momento gli poteva crollare sulla testa; e colpiti una seconda volta dalla sua testardaggine, caro Ministro, dalla sua insensibilità.

Ciò perché, Ministro, lei non può venire in quest'Aula a raccontarci che il suo provvedimento è un provvedimento che aveva la finalità di eliminare le tende, perché, se è così, Ministro, le devo dire che questo è un caso di dislessia normativa, perché nel provvedimento la parola “tende” non è mai riportata (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). E a differenza di quello che lei ha sostenuto in quest'Aula, nel provvedimento, già dalla rubrica, è scritto che la funzionalità del provvedimento è quella di assicurare misure urgenti e indifferibili per l'ordinato e regolare svolgimento dei processi e dei procedimenti. “Svolgimento”, Ministro! Svolgimento! Ebbene, la parola “svolgimento”, invece, è stata del tutto dimenticata nel suo decreto, perché nel suo decreto lei ha disposto solo ed esclusivamente una cosa: la sospensione arbitraria di tutti i procedimenti e di tutti i termini, in barba alle regole della Costituzione, in barba al sentimento di giustizia. Lei ha sospeso, come se questo fosse sufficiente, e ci ha raccontato che questa sospensione era condivisa e concertata, caro Ministro. Lei ha avuto l'ardire di dirci che questa era una decisione che era stata presa in seno alla Commissione ed insieme a tutti gli operatori del diritto di Bari: bene, caro Ministro, noi, in Commissione giustizia, abbiamo sentito altro provenire da quelle persone.

Noi in Commissione giustizia abbiamo sentito per ben sei ore i magistrati di Bari, per ben sei ore di avvocati di Bari, gli operatori delle cancellerie di Bari, e tutti questi ci hanno detto in maniera univoca, con un'unità di intenti - questo sì, è un suo record, Ministro, lei è riuscito per la prima volta a mettere d'accordo la magistratura e l'avvocatura, tutte le sigle rappresentative della magistratura e tutta quelle rappresentative l'avvocatura -, tutte unanime nel dire una cosa soltanto, cioè che quello è un provvedimento assolutamente insufficiente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché mancante di quella parte fondamentale, che era quella di dotarsi di poteri straordinari per affrontare in maniera straordinaria la questione, individuare immediatamente un unico immobile che fosse capiente tanto quanto quello dichiarato inagibile, operare un unico trasloco. Lei è avvocato, lei sa che i procedimenti si estinguono per lo smarrimento di un solo documento; quanto meno dovrebbe saperlo, se indossa ancora quella toga e se ha avuto il piacere ancora di indossarla.

Chiedevano che si disponessero misure straordinarie di notifica per il ripristino della funzionalità dei procedimenti, e chiedevano soprattutto delle misure che fossero finalizzate a tutelare gli avvocati, i giovani professionisti, quegli avvocati che hanno visto sospendersi i termini di prescrizione, che hanno visto sospendersi le udienze, ma non hanno visto sospendersi, invece, i termini di scadenza delle rate degli oneri previdenziali e di quelli fiscali. Non avete avuto neanche la sensibilità, dopo avere dichiarato inammissibile il provvedimento relativo agli avvocati, di inserirlo nel cosiddetto “decreto dignità”, neanche provare ad inviare un'ancora di salvataggio per questi soggetti. Ministro, lei ha decisamente preferito recitare un ruolo all'interno del suo Truman show. Lei ha preferito raccontarci che tutto era stato risolto, farlo a mezzo Facebook, parlando con il popolo; lei non ha però deciso di affrontare la realtà, non ha deciso di volere sentire quello che gli operatori del diritto realmente dicevano della vicenda che ci riguarda. Lei non ha voluto sentire, per esempio, il presidente del tribunale di Bari, il quale ha detto, in audizione e anche fuori dall'audizione, che per ripristinare la corretta funzionalità degli uffici giudiziari di Bari serviranno almeno dieci anni, anche a causa di quelle oltre 60.000 notifiche. Le assicuro, sottosegretario Morrone, che dietro quelle 60.000 notifiche non c'è lo zampino delle correnti di sinistra della magistratura (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico); sono delle notifiche dovute per legge, le assicuro.

Lei non ha voluto sentire neanche il procuratore Volpe, il quale senza mezzi termini ha avuto il coraggio di dire che questo provvedimento è uno spot, figlio non si capisce se di incompetenza, trascuratezza o superficialità. Questo è il fallimento della giustizia, ha detto il procuratore Volpe, quello stesso procuratore, caro Ministro, che qualche giorno fa ha detto che non sa nulla del provvedimento di assegnazione, perché nessuno lo aggiorna; quel procedimento che, invece, probabilmente, se fosse avvenuto in costante e continuo contatto con la procura avrebbe avuto esito diverso, se è vero come è vero che i procuratori sono molto, molto aggiornati sulla natura dei soggetti che partecipano alle gare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Lei non ha voluto ascoltare neanche il dottore Maritati, dell'ANM, il quale ha detto senza fronzoli che così si fanno felici soltanto i clan e tutti coloro che vivono nell'illegalità. Lei non ha voluto ascoltare neanche l'Ordine degli avvocati, quando ha affermato che questo è un provvedimento che condanna alla paralisi la giustizia. Non ha voluto ascoltare i colleghi avvocati, che con voce rotta di pianto in Commissione hanno supplicato quegli emendamenti di cui dicevamo prima.

Lei non ha voluto ascoltare nessuno, ha voluto però ascoltare, lì sì - lei non è più “buonafede”, lei è in malafede, lei dimostra la sua malafede -, il parere della V Commissione, quel parere che sancisce un'invarianza finanziaria su una dichiarazione che è falsa - falsa! -, quella dichiarazione che sostiene che circa il 90 per cento delle notifiche che si dovranno effettuare per ripristinare la funzionalità degli uffici giudiziari e per fare riprendere i procedimenti potrà avvenire con il sistema della posta elettronica. Ministro, un praticante avvocato al solo primo giorno di pratica è in grado di dirle che quella è una bugia, che quella una falsità (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! Dov'è l'invarianza finanziaria?

Ministro, lei è venuto qui a recitare il suo ruolo, è venuto qui a recitare il suo comizio prestampato, non uscendo mai fuori dal selciato, però sono rimaste tante e troppe cose inevase, tante e troppe cose rispetto alle quali non ha risposto. Lei non ha risposto sul fatto se sia vero o meno che uno dei proprietari dell'immobile individuato, il nuovo immobile individuato, è un soggetto che ha prestato somme di denaro a un altro soggetto rivelatosi essere il cassiere di Cosa Nostra, senza neanche spiegarci se invece questo soggetto è semplicemente vittima di estorsione, cosa che potrebbe anche essere. Lei ha ritenuto di non dover dare queste spiegazioni a quest'Aula, di non doverle offrire. Lei non ci ha spiegato perché avete scartato altri immobili e glielo spiego io perché avete scartato altri immobili: perché lei non ha avuto il coraggio - ripeto: lei non ha avuto il coraggio - di dotarsi di poteri straordinari che le avrebbero consentito di recuperare immobili molto più grandi, potendo, attraverso i poteri straordinari, modificarne la destinazione urbanistica e destinarli a palazzo di giustizia con la possibilità di contenere tutti gli uffici giudiziari e con un unico trasloco, che è quello che non si potrà mai fare. Ripeto: non si potrà fare. Lei non ha fatto nulla di tutto questo, lei continua in maniera cocciuta, lei continua in maniera ostinata sulla sua strada e lo fa perché evidentemente un cambiamento c'è già stato. Lei, Ministro, non è più quello dell'onestà. Lei, Ministro, non è più quello della concertazione. Lei, Ministro, si è adeguato perfettamente alla logica della ruspa; lei ha deciso di salire sopra una ruspa, di accenderla, di pigiare sull'acceleratore e di lanciarla a folle velocità ma questa volta non la sta lanciando contro il Partito Democratico, questa volta non la sta lanciando contro le forze dell'opposizione: lei questa volta la sta lanciando contro la città di Bari, contro i cittadini di Bari, la sta lanciando contro il palazzo di giustizia e contro la giustizia a Bari. Lei sarà e si sta rendendo responsabile di un disastro rispetto al quale noi non vogliamo corresponsabilità, noi non saliamo con lei su quella ruspa, noi non condividiamo con lei le responsabilità del disastro che le ruspe lasceranno ed è per questo che a nome del gruppo del Partito Democratico annuncio che voteremo contro il suo provvedimento