Signora Presidente, onorevoli colleghi, membri del Governo, questo provvedimento, in piena continuità con quanto è stato fatto negli ultimi dodici mesi, affronta importanti aspetti delle emergenze in corso e si pone nella prospettiva di una gestione efficace delle ripercussioni dirette ed indirette della pandemia. Se, da un lato, è infatti necessario mantenere alta l'attenzione sull'andamento dei contagi, dall'altro, è indispensabile anticipare per quanto possibile le avversità che si presenteranno domani. Tuttavia, il COVID non smetterà di mietere vittime con l'arresto dei contagi; una volta cessata l'emergenza sanitaria, ci sarà un'emergenza sociale, economica e psicologica da affrontare. Decine, centinaia di migliaia di imprese stanno pagando caro il prezzo di questa pandemia e domani potrebbero non essere più in grado di reggerne il peso; 2 milioni di lavoratori rischiano di perdere il lavoro e il numero di famiglie in condizioni di indigenza si allarga sempre di più. La nostra economia è in condizioni di grande sofferenza e la politica deve saper dare risposte rapide e risolutive.
La popolazione è stanca e sempre più provata da oltre un anno di sacrifici. Il nuovo scostamento di bilancio potrà senza dubbio contribuire a sostenere ancora le attività con aiuti economici, anche più consistenti rispetto ai precedenti, ma dopo bisognerà affrontare tutte le criticità strutturali emerse in questi mesi e sciogliere quei nodi che stringono il collo della nostra economia. Il lavoro: bisogna ripartire dal lavoro, rimettere al centro dello sviluppo del nostro Paese il lavoro e i lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), cominciando a sciogliere una per una le questioni decisive che da tempo attendono una svolta. Occorre superare la storica disparità di tutele tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, rivedere in maniera organica gli strumenti di protezione sociale dei lavoratori, anche dando seguito e migliorando la sperimentazione delle misure in favore di professionisti e autonomi che abbiamo di recente introdotto. Ancora, occorre portare a compimento una riforma organica del fisco a partire dall'assegno unico e universale, per costruire un sistema che favorisca la semplicità del rapporto tra lo Stato e le imprese e che incoraggi la libera iniziativa e la lealtà fiscale. Poi, occorre guardare con spirito costruttivo alle tante novità che si sono affermate durante l'emergenza, a cominciare dalle modalità di lavoro agile, cercando di sfruttarne al meglio le opportunità e limitare al massimo il rischio di abusi e riduzione delle tutele. Infine, trovare soluzioni strutturali a un problema endemico del sistema lavoro nel nostro Paese. La disoccupazione femminile: non ci avvicineremo mai a una reale parità tra donne e uomini fin tanto che non solo la cultura prevalente, ma persino l'ordinamento giuridico non saranno adeguati a sostenere una condivisione reale dei carichi di cura familiari, che oggi, incombono quasi esclusivamente sulle donne (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Lo Stato deve adottare ogni misura utile a promuovere un'eguale suddivisione delle responsabilità genitoriali e un adeguato investimento in quelle infrastrutture sociali che oggi sono ancora insufficienti in tante aree del territorio nazionale.
Contestualmente, dobbiamo rafforzare gli strumenti che rendono effettiva la parità tra generi sul posto di lavoro. L'emergenza sanitaria e sociale che stiamo vivendo rischia di esasperare le insopportabili disuguaglianze che colpiscono le donne e farci fare pericolosi passi indietro. Una delle risposte che è necessario dare alla svelta è proprio sul divario retributivo che ancora sfavorisce le lavoratrici del nostro Paese. Sarebbe un grande segnale se con i fatti e non solo a parole si approvasse al più presto la proposta di legge che dal Partito Democratico è già stata fatta pervenire in Commissione e che attende ora l'esame in Aula, della nostra collega Gribaudo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). La parità salariale è uno step fondamentale per cancellare le discriminazioni e favorire l'emancipazione femminile. Allora, diamoci una mossa e approviamo questa legge. Insomma, la politica deve animare un grande cambiamento culturale su questi temi e lo Stato deve dotarsi dei mezzi per accompagnare la società attraverso queste trasformazioni.
I contenuti del provvedimento oggi in esame, seppure limitati a fronteggiare circostanze contingenti, vanno esattamente nella direzione sperata, quella di maggiori tutele per i lavoratori con figli minori o con disabilità, a prescindere che siano dipendenti o autonomi. L'articolo 2, ampiamente integrato dal lavoro delle Commissioni, reintroduce fino al 30 giugno 2021 una serie di misure in favore dei lavoratori con figli, per fronteggiare un'evenienza che, con la riapertura delle scuole, potrebbe verificarsi non di rado: la sospensione delle attività didattiche educative in seguito a un contagio o alle misure preventive di quarantena.
Per i lavoratori dipendenti pubblici e privati con figli minori di anni 16 viene innanzitutto riabilitata la possibilità di ricorrere allo smart working fino a tutto il periodo di sospensione delle attività scolastiche, in caso di infezione da COVID o di quarantena. Questa possibilità è prevista per ambedue i genitori di figli di qualsiasi età con disabilità accertata o con disturbi specifici di apprendimento o anche di alunni con bisogni educativi speciali.
Ancora, per i lavoratori dipendenti con figli minori di 14 anni è riconosciuta, sempre nello stesso caso di contagio o quarantena, la possibilità di fruire di un congedo straordinario, per tutto o per parte del periodo di sospensione delle attività del figlio, con il riconoscimento di un'indennità del 50 per cento della retribuzione e il versamento della contribuzione figurativa relativa all'intera retribuzione. In più, si prevede la possibilità di convertire i congedi fruiti dal 1° gennaio al 13 marzo 2021 in congedi straordinari negli stessi termini appena esposti. Anche l'astensione dal lavoro in caso di impossibilità di lavoro agile sarà una delle possibilità riconosciute ai genitori con figli da 14 a 16 anni, sempre nella circostanza di un figlio obbligato in casa.
Ma con questo provvedimento prevediamo anche un ritorno del bonus babysitting fino al 30 giugno per tutti i lavoratori iscritti alla gestione separata, per i lavoratori autonomi, per il personale del comparto sicurezza, difesa, polizia locale e soccorso pubblico; finalmente, poi, si estende questa possibilità a tutte le professionalità del settore sanitario, pubblico e privato, riparando una irragionevole disparità tra professioni e professioni.
Con questo intervento si riconosce, quindi, un massimo di 100 euro settimanali per l'acquisto di servizi di babysitting o di servizi integrativi per l'infanzia per i figli minori di 14 anni a cui è stata sospesa l'attività scolastica educativa.
Infine, si ribadisce un concetto già in parte espresso in passato: il diritto alla disconnessione per i lavoratori dipendenti, una questione non di poco conto per far sì che il lavoro agile non si trasformi in un rapporto di lavoro non stop, senza orari e senza alcuna tutela; insomma, senza più rispetto per i tempi da dedicare alla famiglia, al riposo, allo svago o al proprio benessere fisico e mentale.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, c'è molto lavoro da fare e ce ne sarà ancora di più quando il COVID sarà solo un brutto ricordo. I cittadini hanno bisogno di rassicurazioni, è vero, ma come Partito Democratico riteniamo che il Paese abbia bisogno di un deciso cambio di passo: rimettere al centro il lavoro e le famiglie, dunque, quali elementi indefettibili del benessere economico e sociale come ci indica la nostra Costituzione, ripartire dai diritti e dai valori dell'Italia dinamica e laboriosa, riaccendere la speranza che molti concittadini stanno perdendo e dare una prospettiva di rinascita a un Paese che ha estremo bisogno di ritrovare coraggio e fiducia in se stesso.
Questo provvedimento getta il primo seme di quello che presto tornerà ad essere uno splendido giardino di opportunità. Per queste ragioni dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).