Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 22 Novembre, 2021
Nome: 
Serse Soverini

A.C. 3366​

Grazie, Presidente. È chiaro che questo è un intervento necessario, necessario soprattutto a partire dalle persone che in questo Paese si vedono arrivare bollette già in questi giorni con aumenti che, poi, saranno anche - come dire - più alti e più imponenti nei prossimi mesi. Io voglio ricordare - parto dalle bollette delle persone, poi possiamo fare anche un discorso più ampio - che noi siamo un Paese dove la metà della popolazione vive in piccoli centri urbani, in case unifamiliari e sull'Appennino, dove il costo dell'energia è molto forte in questa stagione, penso al riscaldamento; non siamo un Paese strutturato, purtroppo, non ancora del tutto strutturato, in ambienti avanzati dal punto di vista della gestione energetica, quindi, stiamo parlando di un tema che riguarda proprio la vita diretta delle persone. É un tema vastissimo, perché in realtà i costi che queste persone subiscono rientrano in un quadro generale di portata globale, di ampia portata, che cercheremo di affrontare e che questo decreto, ovviamente, affronta dal punto di vista dell'emergenza, nel senso che si interviene sulle bollette, ma non possiamo rinunciare a una discussione più ampia e a far diventare questo decreto un'occasione per una riflessione più ampia su che cosa il nostro Paese fa in ambito energetico, di quale strategia, di quale prospettiva abbiamo e di quale ruolo vogliamo dare all'Italia nella partita globale dell'energia. Allora, in termini di costi dell'energia, non è che stiamo solo assistendo a un aumento delle bollette, come dicevo; è evidente che questo aumento delle bollette ha una stretta relazione, ad esempio, con l'inflazione e l'inflazione noi sappiamo che è un rischio molto grosso, che rischia di far svanire gli effetti positivi di una crescita bella robusta come quella che è in corso; tali effetti ce li mangiamo con l'inflazione.

Dal 2020, anno in cui i costi dell'energia si erano abbassati, al 2021, abbiamo visto un picco di dimensioni molto, molto importanti, con una brusca accelerazione dei costi delle materie prime che viene giustificata con l'accelerazione improvvisa della ripresa economica e, anche, viene giustificata dalle difficoltà occorse nelle filiere di approvvigionamento, in particolare, del gas. Un altro motivo è quello legato all'aumento delle quotazioni dei permessi di emissione di CO2, con variazioni che nel giro di pochi mesi hanno proiettato i prezzi delle materie prime ben oltre i massimi storici. Abbiamo già stanziato un miliardo e due per attenuare gli effetti sui consumatori riguardanti il terzo trimestre, tuttavia, come è noto, l'incremento del costo dell'energia non solo non si è attenuato, ma, anzi, si è ulteriormente acuito, con riferimento sia all'elettrico, all'energia elettrica, che al gas. Si tratta di un andamento che, oggi, ci porta a stanziare 3 miliardi e mezzo per affrontare, appunto, questi costi e per sostenere 29 milioni di famiglie e 6 milioni di piccole e micro imprese, per aiutarle ad affrontare questi costi.

Il presente decreto in esame rinnova, quindi, per il quarto trimestre di quest'anno le misure già introdotte con il “decreto Sostegni-bis”; esse riguardano l'abbattimento del costo delle bollette attraverso lo spostamento di alcune voci che sono al loro interno e l'abbassamento dell'aliquota IVA. Va detto che per il primo quadrimestre del 2022 dovremmo già pensare a come intervenire, perché, come è stato detto, le previsioni non sono positive in termini di ribasso dei costi dell'energia, anzi, sappiamo che ci sarà un aumento anche nei prossimi mesi, e, quindi, anche il decreto che oggi discutiamo è un pezzo, un tassello di un percorso di contenimento di questi costi che dovremo affrontare per tutto il prossimo anno.

È chiaro che si interviene sui costi delle bollette, sulle varie voci; si va ad alleggerire una serie di oneri che si trova all'interno della bolletta e che viene spostata sulla fiscalità generale, quindi, non è che noi andiamo a togliere un costo, togliamo un costo alle famiglie, ma questo costo dell'energia lo paghiamo comunque. Vale la pena, quindi, ricordare che, insomma, la bolletta, per parlare in termini semplici, andava un attimo rivista e andavano ripensati certe voci e certi oneri che, effettivamente, non rientrano proprio nel concetto di bolletta e che magari è difficile anche spiegare ai cittadini; da questo punto di vista, in Commissione abbiamo anche preso atto delle proposte che ARERA ha inteso formulare con riferimento agli incentivi che comportano remunerazioni fisse per i produttori, ovvero indipendenti dal prezzo di mercato; si vuole far sì che i costi per il sistema, derivanti dalla quota di CO2 eccedente tale riferimento, siano passati alla fiscalità generale.

Tuttavia, nonostante questi provvedimenti che sono importanti, questo riformulare la bolletta, è chiaro ed è evidente che noi non possiamo fermarci - anche in vista e in previsione del fatto che nei prossimi mesi dovremo intervenire di nuovo - a una semplice riflessione su questo tipo di costi e su una partita di giro diversa, spostando i costi sulla fiscalità generale, ripulendo la bolletta e mettendo i soldi in tasca al cittadino meno abbiente che magari è in difficoltà rispetto a questi costi; noi dobbiamo fare una riflessione più complessiva sulla nostra politica energetica, dobbiamo cercare di inquadrare alcuni punti e, anche, di fare chiarezza su alcuni elementi. Noi viviamo in un sistema di interdipendenza molto stretto, quando parliamo di energia, tra la vita delle persone e l'andamento industriale del nostro Paese; è stato detto, noi siamo in grossa difficoltà in alcuni settori che hanno, per esempio, la necessità di avere il forno acceso tutto il giorno, 24 ore su 24, parlo della metallurgia, ma possiamo parlare anche del problema di Murano che sta assumendo la funzione di simbolo della portata che questo problema ha, anche in produzioni micro, ma anche, come dire, in elementi culturali del nostro Paese, perché effettivamente abbiamo il problema delle vetrerie di Murano che parlano a nome di tutte le micro imprese.

Quindi, secondo noi c'è bisogno di una discussione più generale, una discussione che, a mio parere, a nostro parere, non deve - come dire - tendere a una ricerca di autonomia energetica del Paese, per quanto abbiamo bisogno sicuramente di rivedere alcune politiche che riguardano il nostro approvvigionamento nazionale. Il tema dell'energia è un tema di portata globale, che si lega alle politiche di approvvigionamento europeo e che si lega alle politiche, che abbiamo in previsione, di transizione ecologica. È lì dentro che noi possiamo fare la partita vera dei costi dell'energia e, quindi, abbiamo bisogno di una visione ampia, ma anche di un atto di responsabilità che vada a risalire alla sorgente, cioè che risalga e non valuti solo la situazione sugli effetti di impatto che riserviamo a posteriori ma una strategia ambiziosa in grado di risalire alla sorgente del problema. Dico che, ad esempio, quanto stiamo cercando di fare, cioè di avere un approvvigionamento comune dei depositi comuni di stoccaggio con l'Unione europea, è un pezzo importantissimo della strategia di respiro globale che dobbiamo dare alla nostra politica energetica, ma ricordo che dobbiamo anche cercare di far valere su scala europea, all'interno di una negoziazione di una politica unica per l'energia, la nostra posizione sulle rinnovabili, che è una posizione, per esempio, di tutto rispetto, dove noi abbiamo anche mantenuto gli impegni importanti, per quanto insufficienti, per affrontare la situazione in cui ci troviamo. Quindi, il nostro invito è questo.

È chiaro che tutti noi vogliamo, in questo momento, affrontare il problema delle famiglie e delle piccole imprese e anche - lasciatemelo dire - delle grandi imprese, perché noi abbiamo un costo dell'energia per le imprese che è di 4-5 volte superiore a quello che ha un'impresa statunitense. Quindi, partiamo da una situazione già di difficoltà competitiva dal punto di vista dei costi e questi aumenti mettono in difficoltà il sistema industriale, il nostro sistema produttivo, e, come dicevo prima, con il rischio che vediamo svanire gli effetti positivi di una crescita. Però, l'invito è questo: pensiamo in piccolo e pensiamo in grande. Cerchiamo di affrontare il prossimo rialzo, nei prossimi mesi, con una visione un po' più complessiva della nostra politica energetica e, per favore, non parliamo solo di politica energetica italiana. Cerchiamo di capire che questo è un problema globale e, quindi, di inquadrarlo nella posizione che nei prossimi mesi noi avremo sui tavoli dell'Unione europea e, in particolare, valorizzando tutte quelle alleanze con altri Paesi che sono strategiche. Sull'energia non ci si muove da soli. Abbiamo bisogno di lavorare, come abbiamo fatto con Spagna e Francia, cercando di convincere la Germania ad avere uno stoccaggio comune, ad avere una politica comune diversa sul gas. Queste cose io lo so che non sono ascoltate nella famiglia che ha più impatto dalla bolletta, ma queste cose servono poi per andare dalle famiglie e dire: “Adesso te la caliamo davvero la bolletta, non solo per qualche mese” e questo è molto importante (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).