Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 6 Ottobre, 2016
Nome: 
Alfredo Bazoli

A.C. 4025-A

Grazie, Presidente. A me pare che l'enfasi e i toni utilizzati dall'opposizione, in questi giorni e anche oggi in Aula, siano inversamente proporzionali alla fondatezza dei loro argomenti e delle loro ragioni. Ho sentito parlare molto di metodo, poco di merito. Quando ho sentito parlare di merito, ho sentito tante contraddizioni e, come spesso capita, ho sentito concentrarsi molto su particolari e su dettagli, quelli che fanno perdere di vista la visione d'insieme, che fanno perdere di vista il disegno complessivo e la prospettiva e che finiscono così per immiserire anche le proprie ragioni e la propria visione delle cose. 
Allora, per recuperare un po'questa dimensione, per aiutare ad andare oltre le semplificazione che anche oggi come ieri abbiamo sentito, per guadagnare quindi un orizzonte un po'più ampio. che è quello della riforma organica della giustizia, io credo allora che dobbiamo mettere in fila le tante cose che questo provvedimento, nel tentativo di contribuire a ridare efficienza al sistema, introduce nell'organizzazione e nel funzionamento degli uffici giudiziari. Lo farò ovviamente per sommi capi, visto che il tempo è abbastanza breve, ma lo farò anche recuperando e dicendo tante cose, che nel dibattito di ieri e di oggi sono state volutamente omesse o dimenticate dalle opposizioni, per miopia o forse per interesse politico. 
Allora ricordo, intanto, che questo provvedimento si compone di tre grandi macro-aree, grandi questioni. La prima questione riguarda la funzionalità della Corte di Cassazione: l'abbiam detto tutti, lo sappiamo: oggi la Corte di Cassazione è oberata di lavoro, di pendenze e di sopravvenienze ed è un punto nevralgico sul quale intervenire. Interveniamo sull'efficienza degli uffici giudiziari, oltre quelli della Corte di Cassazione. E interveniamo sul processo amministrativo. 
Sulla Cassazione noi interveniamo, come è stato ricordato nel dibattito, cercando di portare qualche magistrato in più nelle sezioni giudicanti e, quindi, spostando qualche magistrato dall'ufficio del massimario alle sezioni giudicanti. Ieri abbiamo dedicato due ore di discussione a questa cosa, che è una cosa banalissima, è una cosa semplicissima, che con tutte le garanzie possibili cerca di spostare qualche giudice dall'ufficio che si limita a fare riassunto delle sentenze agli uffici nei quali le sentenze si scrivono. Quindi, è un po'più di personale laddove è necessario. Si introducono i tirocinanti anche nell'ufficio della Cassazione; quelli che oggi sono già negli uffici di merito si introducono anche nell'ufficio della Cassazione. Anche questo, personale che può aiutare a sgrossare il lavoro dei giudici. Si attua la riforma del processo, cioè si elimina la discussione nella maggior parte dei casi, cioè nei casi più semplici, e si trasforma la discussione in scambio di memorie scritte. Ho sentito ieri parole di fuoco contro questa proposta, contro questa norma, ho sentito dire che si compromette il diritto di difesa, ma io voglio ricordare che questa norma è esattamente l'esplicitazione di un principio che questa Camera ha già approvato nei mesi scorsi, quel principio che diceva «previsione dell'udienza in camera di consiglio con intervento del procuratore generale in forma scritta e possibilità di interlocuzione con il medesimo, parimenti per iscritto, da parte dei difensori». 
Questa norma è stata approvata da quest'Aula, mesi fa, senza che nessuno sollevasse questioni. È un principio di legge delega, che noi oggi traduciamo in norma, che non ha sollevato questioni. E sapete perché non le ha sollevate ? Perché non c’è alcuna compromissione dei diritti di difesa, perché è semplicemente la traduzione in norma di un principio che è invalso in tutti gli altri gradi di giudizio del processo civile e che consentirà, semplicemente, e né più né meno, di snellire il procedimento davanti alla Corte di cassazione, che è un obiettivo che abbiamo davanti a noi. Ancora, la proroga del trattenimento in servizio dei magistrati con incarichi apicali. 
Anche qui, c’è stata una grande discussione, si è enunciata e denunciata la violazione di principi costituzionali. Io rivendico, rivendico, la necessità, cui questo decreto fa fronte, di mantenere in servizio negli incarichi apicali della Corte di cassazione magistrati che altrimenti andrebbero tutti in pensione nel 1o gennaio 2017, con grande nocumento della continuità dell'azione della Corte di cassazione in un momento in cui grandi riforme stanno arrivando a regime e necessitano di continuità negli incarichi giudiziari apicali. E voglio dire, sulla presunta violazione dell'articolo 3, per carità, deciderà la Corte costituzionale, se sarà investita della questione, ma io ricordo che recentemente la Corte costituzionale è già intervenuta su un caso analogo, cioè, su un caso in cui era stata aumentata l'età pensionabile per alcune categorie di magistrati, sulla necessità di ovviare alle conseguenti possibili criticità per il funzionamento regolare degli uffici giudiziari derivanti dall'improvvisa cessazione dal servizio di un numero rilevante di dipendenti. 
Ebbene, in quell'occasione la Corte costituzionale ha detto che la ratio sottesa a tale deroga è inerente esclusivamente all'organizzazione degli uffici e non attiene allo status dei magistrati, con ciò rigettando la questione sollevata in merito al principio dell'articolo 3. Mi sembra, diciamo, un argomento rilevante in questa discussione. Aggiungo – nessuno ne ha parlato, perché sono provvedimenti concreti, rilevanti, che vanno nella direzione dell'efficienza – che noi, con questo provvedimento, aumentiamo la dotazione di magistrati in servizio attraverso la copertura sollecita di posti vacanti, e cioè la possibilità per i magistrati dichiarati idonei nei concorsi, anche oltre il numero dei posti messi a concorso, di entrare in servizio. Si calcola che siano almeno trenta i magistrati che entreranno in servizio grazie a questa norma, trenta magistrati in più. 
Ancora, la riduzione del tirocinio di formazione per i magistrati da 18 a 12 mesi. Cosa significa ? Trecento magistrati saranno interessati da questa disposizione, trecento magistrati che entreranno in servizio prima di quando sarebbero entrati in servizio. È qualcosa che è utile all'efficienza complessiva del sistema giustizia ? Noi pensiamo di sì. Ancora, disposizioni a favore degli uffici di sorveglianza, che sappiamo che sono stati dotati di competenze e ruoli molto più significativi rispetto al passato, perché oggi puntiamo molto di più sulle pene alternative rispetto al carcere e, semplicemente, alla detenzione. Ebbene, anche qui disposizioni a favore degli uffici di sorveglianza, per evitare che vengono privati di personale.  È o non è un passo in avanti nell'efficienza della giustizia ? Io ritengo di sì. E ancora, il processo amministrativo: noi introduciamo finalmente, finalmente, il processo telematico anche nel processo amministrativo. Nel processo civile già funziona, già ha mostrato apprezzabili risultati in tema di riduzione dei tempi, in tema di riduzione del carico di lavoro delle cancellerie e anche degli avvocati. Lo facciamo anche nel processo amministrativo, anche grazie all'esperienza maturata nel processo civile, lo introduciamo. E ancora, ulteriore personale amministrativo negli uffici dei giudici amministrativi per garantire che il processo telematico parta in maniera adeguata. Ulteriore personale amministrativo: è o non è una misura idonea per garantire l'efficienza degli uffici ? Noi riteniamo di sì. E ancora, l'ufficio del processo: introduciamo anche nel processo amministrativo una delle grandi misure, dei grandi capisaldi che abbiamo introdotto nel processo civile, cioè l'ufficio del processo, che è una sorta diback office dei giudici, che consente ai giudici di avere una struttura che li aiuta nello sgrossamento del lavoro, nella ricerca giurisprudenziale, nella redazione delle minute, e che quindi facilita molto il lavoro dei giudici. Lo introduciamo anche nel processo amministrativo: è o non è una misura idonea a garantire efficienza per la giustizia ? Noi riteniamo di sì, e sfido qualcuno a dire che non è così. 

E tutte queste misure, aggiungo e concludo, sono accompagnate da significativi stanziamenti finanziari, cioè sono accompagnate da ulteriori stanziamenti che assistono l'entrata in servizio di nuovi magistrati, di nuovo personale amministrativo. Ancora una volta, cioè, questo Governo si impegna nella riforma della giustizia anche attraverso la dotazione di risorse. E allora concludo: questo è il pacchetto di riforme che approviamo con questo decreto. È un insieme di interventi, come si capisce, che si inserisce armoniosamente dentro il percorso intrapreso di riforma della giustizia, e mi consente di sostenere con convinzione che si tratta di un ulteriore passo in avanti nella direzione ostinatamente e pervicacemente sostenuta da questo Governo e da questa maggioranza di una giustizia più veloce ed efficiente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).