Discussione generale
Data: 
Lunedì, 15 Dicembre, 2025
Nome: 
Arturo Scotto

A.C. 2736

Signor Presidente, voglio innanzitutto ringraziare il collega Carotenuto. Credo che abbia reso onore, nel luogo più solenne della democrazia italiana, ai caduti sul lavoro, alle persone, in carne e ossa, che portano avanti questo Paese, che sono quelli che vivono del proprio lavoro, che pagano le tasse fino all'ultimo centesimo e che non dovrebbero morire nei luoghi che sono deputati alla produzione. Dovrebbero avere il diritto di tornare a casa dai propri cari, dai propri affetti, di condurre una vita piena. Purtroppo, questa è una sconfitta della democrazia, che, all'articolo 1, dice di essere fondata sul lavoro e, purtroppo, invece, nel corso degli ultimi anni sembra fondata sui morti sul lavoro.

Noi dobbiamo fare i conti con questo bollettino, non costruendo delle polemiche strumentali, non lo abbiamo mai fatto. Abbiamo assicurato dal primo minuto, quando questo decreto è stato presentato, massima disponibilità alla collaborazione e al confronto. Avevamo persino salutato positivamente il fatto che, finalmente, la Ministra Calderone avesse deciso di convocare preventivamente le parti sociali, dopo che per mesi questo non era accaduto. Purtroppo, a questa mano tesa non è corrisposta nessuna apertura, nessun confronto vero. Bisognava andare di fretta; bisognava portare a casa questo provvedimento senza alcuna modifica, tant'è che non c'è stata da parte dell'opposizione la possibilità di modificare nemmeno una virgola del passaggio al Senato: è qualcosa di particolarmente preoccupante, che ci riporta allo stato di salute delle relazioni tra maggioranza e opposizione. Veniamo da un “comiziaccio” della Presidente del Consiglio, ieri, alla conclusione della festa di Atreju, dove, anziché parlare dei problemi del Paese, si è messa a dare i voti alle opposizioni, persino con battute abbastanza scontate: mi si nota di più se vengo e sto in disparte o se non vengo proprio?

Si cita Nanni Moretti. Si potrebbe dire alla Vice Ministra Bellucci che, mentre voi citavate “Ecce Bombo”, noi diciamo che la messa è finita, perché il Paese reale sta capendo che cosa state combinando; il Paese reale è consapevole che il 9 per cento del potere d'acquisto in quattro anni non è stato recuperato; il Paese reale ha visto che l'abolizione del reddito di cittadinanza non ha ridotto la povertà, ma l'ha aumentata: siamo al record di 6 milioni; il Paese reale ha visto che la rimodulazione delle aliquote Irpef produce - sono dati dell'Istat e della Banca d'Italia - la situazione tale per cui l'85 per cento di quelle risorse vanno alle fasce più abbienti - non sono dati né della CGIL, né del Partito Democratico -: 23 euro a un operaio per un anno, meno di 2 euro al mese, e 440 euro a un manager che guadagna sopra 199.000 euro. Mi pare che le scelte siano abbastanza chiare.

Volevamo collaborare con questo decreto. Questa collaborazione ci è stata negata al Senato e alla Camera, addirittura, si è fatta una seduta lampo: abbiamo ripresentato gli emendamenti, il decreto scade il 30. Oggi abbiamo ascoltato le parole del Ministro Giorgetti, che ha detto: ci vuole tempo per la prima lettura al Senato della legge di bilancio. Il rischio concreto è che ci portate quasi all'esercizio provvisorio per una manovra di bilancio che non fa nessun effetto sulla crescita - saremmo praticamente a zero, nonostante il PNRR -, e dunque, le vostre scelte sono scelte abbastanza chiare.

Non siamo solo in una situazione, signor Presidente - torniamo a dirlo e, per suo tramite, spero che lo riporti al Presidente della Camera, Fontana -, di un regime di monocameralismo perfetto - ormai, tutto quello che passa alla Camera, al Senato non si riapre nemmeno per sogno, e viceversa -, ma siamo di fronte a una situazione di monopartitismo perfetto, perché voi, pur di non aprire una discussione sulle vostre contraddizioni, avete deciso di blindare questo decreto non aprendolo a nessun contributo dell'opposizione. E dunque, il tema oggi non è quello che c'è scritto qua dentro, che è molto poco, perché è un'operazione a costo zero. Voi avete fatto diversi decreti Sicurezza, avete introdotto reati su reati - dall'inizio legislatura, 23 nuovi reati più non so quante aggravanti -, mentre qui, ovviamente, nemmeno per sogno per chi sfrutta il lavoro e lo rende merce vile fino a determinare la morte dei propri dipendenti; ma non mettete nemmeno un euro, perché quei soldi che vi servono anche per assumere 300 Ispettori sul lavoro, sono soldi che sono presi dai bilanci dell'INAIL, che sono soldi sempre dei lavoratori e dei datori di lavoro: cioè, voi avete fatto un'operazione a costo zero, avete fatto un gioco di prestigio su risorse che dovevano essere impiegate altrove, non avete messo un euro in più.

Ma non avete lavorato e agito per rimuovere le cause degli incidenti sul lavoro, e la rimozione delle cause degli incidenti sul lavoro stanno in alcuni dati che, ormai, sono strutturali e riconosciuti dalla stessa INAIL: chi è precario muore il doppio su un ponteggio o su un cantiere rispetto a chi ha un lavoro stabile, o viene ferito il doppio. E aver scelto, invece, la strada che è confermata, ancora una volta, dai dati sul lavoro… a proposito, guardate questo dato: meno 1,3 per cento di assunzioni nell'ultimo trimestre sugli under 35. Crescono quelli sopra i 50, scendono i giovani. Perché? Lei mi guarda, e sorride. Perché scendono i giovani? Perché il lavoro è precario, perché è pagato poco, perché non avete voluto fare scelte molto significative sui salari e, soprattutto, sul salario minimo; perché avete allargato il lavoro part-time, allargato il lavoro intermittente, avete scelto la strada della precarizzazione dei contratti. Crescono, invece, gli over 50, chissà perché. E tra i morti, quelli che ha elencato il collega Carotenuto, ce ne sono tantissimi over 60. Le cito un nome, ne ho fatto uno, quello che ha tenuto con il fiato sospeso l'Italia: Octay Stroici. Allo sciopero generale della Cgil, venerdì scorso, è stata portata dal suo collega di lavoro, Gaetano La Manna, che è stato con lui fino all'ultimo e non si capacitava di non essere riuscito a salvarlo, una corona. Octay aveva 66 anni, Gaetano La Manna meno di lui, ma stava oltre i 60. A 60 anni non si può stare sopra i ponteggi di un cantiere (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e del deputato Carotenuto), non si può stare. E io immaginavo, da questo punto di vista, che ci fosse una sensibilità da parte di questo Governo, che aveva detto che avrebbe abolito la legge Fornero. E invece, signor Presidente, signora Vice Ministra, in questa legge di bilancio che forse discuteremo al Senato, sicuramente non discuteremo alla Camera, voi prevedete l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita, dopo che Durigon, credo, avesse fatto almeno 250 interviste per dire che non sarebbe mai accaduto. Quando l'INPS aveva rivisto gli algoritmi, aveva annunciato che sarebbe accaduto questo, e avevano detto che l'INPS mentiva, che c'era chissà quale manovra. Nel 2026 aumenterà di un mese, nel 2027 di tre mesi: le vostre promesse non sono state mantenute.

Così come, giustamente, si introduce un meccanismo di badge, lo abbiamo chiesto da tempo, anche nel circuito degli appalti e dei subappalti. Però questo, forse, andava fatto partendo da un dato: che su questo terreno occorreva intervenire sul codice degli appalti e limitare al massimo il ricorso agli appalti e ai subappalti, perché vede, sui principali incidenti sul lavoro di questi ultimi anni, di questi due anni terribili, tutti hanno la stessa e identica caratteristica: si muore di subappalto a Brandizzo, a Suviana, a Casteldaccia, a Firenze, e quasi sempre a Calenzano, e quasi sempre, 4 volte su 5, parliamo di aziende pubbliche, perché ormai anche la governance del capitalismo di Stato prevede inevitabilmente, per effetto anche delle distorsioni di questa legislazione - che per la verità non è solo attribuibile, ad essere onesto, alla vostra esperienza di Governo - che, ormai, i lavoratori indiretti e in subappalto sono la maggioranza. In un'azienda come la Fincantieri, per ogni lavoratore diretto ce ne sono 5 indiretti, ed è nei 5 indiretti che si annidano le maggiori forme di sfruttamento, di sottosalario, di allentamento dei controlli.

Dunque, occorrerebbe investire in quella sicurezza che manca anziché investire in armi e anziché costruire cattedrali nel deserto in Albania. Ieri, ho ascoltato la Presidente del Consiglio che ha detto esattamente la stessa cosa che aveva detto l'anno precedente: il centro in Albania funzionerà. L'anno scorso aveva detto questo. È passato un anno e non ha funzionato. Avete buttato, diciamo, in un luogo che non voglio definire, 1 miliardo di euro dei contribuenti. Bastava un centesimo di quelle risorse per costruire sistemi di sicurezza molto, molto più sofisticati per i lavoratori italiani nei cantieri più a rischio. È una questione di priorità, è come si percepisce il grande tema della sicurezza, che a voi evidentemente serve per la propaganda ma quando si tratta di lavoratori si fa molta fatica.

Poi, c'è un tema più di fondo e concludo: io credo che occorra mettere al centro un grande dibattito sulla qualità della produzione e sulla qualità del lavoro. Questo è lo sforzo che chiediamo e che fino a oggi c'è stato oggettivamente negato. Non è che l'opposizione si è presentata a mani nude a questi confronti: abbiamo proposto il badge elettronico tre anni fa; abbiamo messo in campo proposte sulla videosorveglianza nei luoghi di lavoro più a rischio; abbiamo chiesto di fermare il ricorso ai subappalti a cascata. Abbiamo detto: facciamo rientrare nei contratti a tempo indeterminato alcune fattispecie, stabilizziamoli nella giustizia, nella pubblica amministrazione. Abbiamo detto: fate scorrere le graduatorie, soprattutto nella pubblica amministrazione, a maggior ragione dentro alcuni settori chiave che devono garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Abbiamo detto: mettiamo mano al salario minimo. Abbiamo detto: mettiamo mano alla riduzione dell'orario di lavoro perché si muore anche di troppe ore di lavoro, di troppa fatica perché è la fatica che produce molto spesso la stanchezza sui cantieri e produce la morte di tanti lavoratori.

Questi elementi qui non sono mai stati presi lontanamente considerazione o, da un lato, c'era l'accusa di ideologia o, dall'altro, si diceva: ma li potevate fare prima. Sono passati 4 anni ormai che siete al Governo. Siete alla quarta legge di bilancio. Siete ormai dentro la parte finale di questa legislatura e i risultati che portate per le garanzie e i diritti dei lavoratori sono molto, molto, al di sotto del necessario.

Per queste ragioni, signor Presidente, noi ripresenteremo i nostri emendamenti e chiediamo di fare una discussione. Non ricorrete allo strumento della fiducia: sarebbe un errore clamoroso. D'altra parte, lo sapete meglio di noi, la legge di bilancio non arriverà qui prima di Natale, perché siete in ritardo, perché siete divisi, perché state litigando tra di voi. E, allora, facciamola una discussione, alla luce del sole, sulle proposte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) .

Lo abbiamo chiesto in Commissione e ci è stato detto che bisognava approvarlo subito, tant'è che dopo il trentesimo emendamento bocciato, abbiamo detto, come opposizioni, insieme: ve lo votate voi il mandato al relatore. Ora vi chiediamo di soprassedere rispetto a questa richiesta. Evitate di mettere la fiducia, facciamo un ragionamento ordinato. Siamo persino disponibile a ridurre gli emendamenti, ma togliete la fiducia e andiamo a confrontarci sul merito. Invece, sappiamo già che avete scadenzato tutto in funzione di poter andare un po'prima casa e potervi dedicare ai regali prima di Natale.

Io credo che, invece, su un tema come questo non si possano comprimere i tempi. Si debba, invece, provare a trovare le convergenze giuste nel merito e noi abbiamo delle proposte unitarie e dei singoli partiti di opposizione. Facciamo, per una volta, uno sforzo. Facciamo, per una volta, il tentativo di evitare di ricorrere alla fiducia su questo terreno. Questo può cambiare anche il segno del nostro voto. Ma se ci porterete, come sempre, in una condizione in cui il Parlamento si limita esclusivamente a fare il passacarte di qualcosa che viene deciso altrove, noi saremo durissimi, nel corso dei prossimi giorni, alla costruzione dell'opposizione a questo provvedimento.