Data: 
Martedì, 20 Maggio, 2014
Nome: 
Simona Bonafè

A.C. 2373

Dichiarazione di voto finale

Signor Presidente, onorevoli colleghi, portiamo oggi in Aula un decreto-legge importante, un provvedimento che, dopo anni di assenza totale di misure, interviene per far fronte ad un'emergenza vera: l'emergenza di 600 mila famiglie che oggi avrebbero tutti i requisiti per accedere ad un alloggio, ma che non vedono riconosciuto il loro diritto. E lo facciamo investendo oltre 500 milioni di euro in momento in cui sappiamo tutti quanto sia difficile reperire risorse.
  Non chiacchiere, quindi, quelle che siamo troppo abituati a sentire in quest'Aula, ma un finanziamento vero che sarà messo a disposizione per recuperare e riqualificare edifici esistenti e realizzare anche nuovi alloggi sociali. Insomma, un'opportunità, un'opportunità per chi della casa ha bisogno, un'opportunità per chi la casa non se la può permettere. Sì, un'opportunità.
  Avete provato, cari colleghi del MoVimento 5 Stelle, a farci perdere anche questa opportunità, così come avete provato ad impedire l'abolizione delle province, l'approvazione dell'articolo 416-ter e ogni provvedimento che fa bene al Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  A chi dice che questa è una speculazione immobiliare rispondiamo: basta criticare con argomenti infondati un provvedimento importante che dà risposte concrete a famiglie oggi in difficoltà. Non un centimetro di consumo di nuovo suolo verrà utilizzato. Anzi, andremo a migliorare proprio le prestazioni energetiche degli edifici per salvaguardare l'ambiente, per renderli più ecosostenibili; andremo a migliorare strutturalmente un patrimonio costruito in epoche passate e che oggi risente della mancanza di interventi di questi ultimi anni.
  A noi, Presidente, stanno a cuore le famiglie, proprio quelle che oggi hanno sentito e pagato più di altre la crisi economica. Ecco perché, dopo aver messo, a dieci milioni di italiani, 80 euro in più in busta paga, oggi andiamo a sostenere gli affitti di chi non arriva alla fine del mese con oltre 350 milioni di euro di rifinanziamento del fondo sostegno affitti, azzerato dai Governi del centrodestra e della Lega, e di rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole, di chi oggi magari perde il lavoro e non sa più come pagare il canone.
  Questo è il Partito Democratico, un partito che non sta dietro alle chiacchiere ma che cerca di dare risposte ai più deboli, senza dimenticare però che al primo punto noi mettiamo il rispetto delle regole.
  Ed allora non abbiamo paura di dire che chi oggi occupa un alloggio abusivamente sottrae la possibilità di vedere riconosciuto un diritto legittimo a chi ha invece le carte in regola. Se non arretriamo sul rispetto delle regole diciamo, però, altrettanto forte e chiaro al Governo, come abbiamo fatto con il nostro ordine del giorno, che oggi va trovata una soluzione abitativa per chi la casa oggi non ce l'ha.
  E poi, certo, questo provvedimento stanzia 25 milioni di euro per l'organizzazione di Expo. Noi, lo diciamo subito, non siamo per sprecare la grandissima opportunità per il nostro Paese rappresentata da Expo. Non parliamo a vanvera di occupazione e di lavoro, di crescita e poi ci permettiamo di buttare via una vetrina di rilancio, anche economico, per il nostro Paese proprio nei settori che più sono peculiari dell'Italia: le sue eccellenze agroalimentari, la sua creatività, l'artigianato, il made in Italy. Lasciamo ad altri dire che bisogna fermare un evento che porterà, secondo studi di Confindustria, 200 mila posti di lavoro in più, 20 milioni di visitatori, 10 miliardi in più, 490 milioni di giro d'affari. Questi sono i dati.
  Allora, vede Presidente, noi non accettiamo lezioni di lotta alla corruzione da chi va in Sicilia a dire che la mafia non esiste (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non accettiamo lezioni di lotta alla corruzione da chi ci ha lasciato soli ad approvare il 416-ter, non accettiamo lezioni di lotta alla corruzione da chi poi non sostiene le nostre riforme della pubblica amministrazione che vanno a semplificare l'eccesso di burocrazia, dove spesso si annida il malaffare, che vanno a introdurre criteri di trasparenza attraverso un uso maggiore della rete e della pubblicazione online di tutto ciò che riguarda appalti e spese, che va ad inserire elementi di meritocrazia.
  Noi non siamo per darla vinta all'illegalità, noi Expo la salviamo come un servitore dello Stato come Cantone, come Raffaele Cantone (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), noi colpiamo i corrotti, noi non andiamo ad alimentare l'antipolitica di chi dice che va tutto male, che fa tutto schifo, che va tutto bloccato. Già, così si dimostra che la politica può tirare i remi in barca.
  No, noi non cediamo ad altri per qualche voto in più alle elezioni di domenica prossima, il lusso di sparare alzo zero contro tutto e contro tutti. Signor Presidente, noi questo lusso non ce lo possiamo permettere. Il Partito Democratico è forza di Governo, di un Governo del fare, che in 70 giorni sta dimostrando come e che si può cambiare il Paese.
  E allora guardi, alla rievocazione dei lager, di Hitler, della lupara – parole che non avremmo mai voluto sentire – noi contrapponiamo l'abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, la riforma del Senato, la riforma della pubblica amministrazione, la riduzione del costo del lavoro attraverso il taglio dell'IRAP del 10 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), 60 miliardi di euro per il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione alle imprese, 3 miliardi e mezzo per l'edilizia scolastica, 1 miliardo e settecento milioni per contrastare il dissesto idrogeologico, i già ricordati 80 euro netti in busta paga, i tagli agli stipendi dei manager pubblici che non potranno guadagnare più del Presidente della Repubblica, la riforma delle province con 3.700 poltrone in meno, l'abolizione del CNEL, la riforma del Titolo V con poteri certi per Stato e regioni.
  Ecco, noi siamo il Partito Democratico, il partito che alla rabbia contrappone la speranza. Ecco perché il Partito Democratico voterà compatto questo decreto.