Dichiarazione di voto finale
Data: 
Mercoledì, 22 Settembre, 2021
Nome: 
Flavia Piccoli Nardelli

A.C. 3264-A

Presidente, rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi, ritengo di grande importanza, soprattutto dopo aver sentito alcuni degli interventi di oggi, Presidente, la decisione, la coerenza e la forza con cui l'Esecutivo sta portando avanti provvedimenti come quelli previsti oggi con la conversione in legge del decreto 6 agosto 2021, n. 111, recante misure urgenti per l'esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti, che integrano il testo del decreto-legge n. 105, il cosiddetto “green pass 1”, con il decreto n. 127, il “green pass 3”, per allargarne l'estensione a tutti i lavoratori che operano nelle scuole e nelle università. Non a caso l'intervento è rivolto al settore della scuola e dell'università, settori strategici per la vita e il futuro del nostro Paese, e a quelli per noi vitali dello spettacolo dal vivo e dello sport.

L'intervento del Presidente della Repubblica per celebrare l'inaugurazione dell'anno scolastico 2021/2022 lo ha sottolineato con particolare forza, quando ha parlato del funzionamento della scuola specchio di quello del Paese; quindi non un capitolo accessorio, ma assolutamente centrale in un piano di ripartenza dell'Italia. A 75 anni dalla nascita della Repubblica, ha detto, la scuola si conferma l'argine più robusto ai comportamenti distruttivi, luogo di formazione, motore di solidarietà, di sapere diffuso, di etica civile. È dunque il volano della trasformazione sociale. Ma perché questo avvenga l'articolo 1, comma 1, di questo decreto-legge dispone che, al fine di assicurare il valore della scuola come centralità e al fine di tutelare la sfera sociale psicoaffettiva della popolazione scolastica, per l'intero anno 2021/2022 i servizi educativi sono svolti in presenza. Il riferimento riprende quanto rilevato dal CTS, che, in linea con molte altre voci qualificate, ha rimarcato l'importanza dell'attività didattica in presenza non solo come strumento essenziale per la formazione degli studenti, ma anche come momento imprescindibile e indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico, di strutturazione della personalità e dell'abitudine alla socializzazione, la cui mancanza può negativamente tradursi in una situazione di deprivazione sociale psicoaffettiva delle future generazioni.

Questo, Presidente, non significa rinunciare, e desidero sottolinearlo, ad utilizzare tutti gli strumenti - e ne è un esempio la DAD, la didattica a distanza - che oggi le moderne tecnologie ci mettono a disposizione, sarebbe miope e sciocco farlo. Il provvedimento trae le sue motivazioni dalla progressione della campagna vaccinale, che ha modificato il quadro di riferimento di fronte a cui ci siamo trovati per ben due anni scolastici, e si pone come anello di congiunzione fra i molti decreti che sulla scuola si sono succeduti. Per questo il lavoro delle Commissioni XII e VII è stato particolarmente significativo.

Il gruppo PD nelle Commissioni ha lavorato per rendere più chiaro il testo, per superare le criticità che erano state segnalate, per rendere più esplicite le procedure da adottare, evitando il rischio di discrasie o di sovrapposizioni e rendendo più facile l'avvio dell'anno scolastico e di quello accademico, il terzo dall'inizio della pandemia, iniziata a marzo 2020. Sappiamo che su temi rimasti in sospeso, parliamo per esempio di quello delle quarantene, avremo normative di secondo livello su cui contiamo, e questo è per noi molto rassicurante. D'altra parte ci siamo spesi per sostenere le giuste richieste del mondo del cinema, del teatro, dell'opera, di quelle dello sport, perché vengano riconosciuti i sistemi di sicurezza messi in atto in questi mesi e venga garantita la piena fruizione degli spazi deputati fino al 100 per cento dei posti disponibili.

I vaccini, preparati in tempi rapidissimi a testimonianza delle straordinarie capacità della scienza, e lo strumento del green pass hanno dimostrato di saper affrontare una pandemia che ha portato - non occorre ricordarlo a quest'Aula - a centinaia di migliaia di morti e a una crisi economica che è la peggiore dal dopoguerra. I dati dicono in modo incontrovertibile che le vaccinazioni stanno consentendo di arginare la curva dei contagi, di ridurre in modo drastico i ricoveri ospedalieri e quelli in terapia intensiva, nonostante l'alta contagiosità della variante Delta. Oggi chi si ammala veramente è quasi sempre chi ha deciso di rinunciare al vaccino, e i cittadini, come rileva l'adesione alla campagna vaccinale, ma anche le numerose indagini demoscopiche, appaiono consapevoli di questa evidenza scientifica e della necessità di mettere in sicurezza il Paese dal punto di vista sanitario, economico, sociale.

I sondaggi d'opinione mostrano un Paese largamente favorevole ai provvedimenti varati dal Governo; un Paese responsabile, che ha a cuore la collettività, il lavoro, il diritto all'istruzione dei figli, la libertà di tornare a vivere. E a chi in questi giorni ha dichiarato che nessun Paese del mondo ha deciso di estendere l'utilizzo del certificato in maniera così vasta rispondiamo che deve essere ragione di orgoglio il fatto che il nostro Governo abbia avuto il coraggio e la determinazione di fare una scelta come questa. Il Partito Democratico ha sostenuto e sostiene con convinzione la decisione del Governo Draghi perché per noi ciò che conta più di ogni altra cosa sono la sicurezza sanitaria dei cittadini e la ripresa economica. I due ambiti sono strettamente connessi: di fronte alla ripresa, con la crescita che mostra segni incoraggianti, non possiamo permetterci ulteriori chiusure in nome della difesa di una presunta libertà che nulla ha a che vedere con l'interesse della collettività tutta.

Deve essere chiaro che l'alternativa al green pass non è una presunta libertà, ma il rischio di nuove chiusure e di un allargamento del contagio. Non possiamo accettarlo. Si è parlato e si parla in modo spesso improprio di violazione o di compressione dei diritti, in primo luogo quello inviolabile della libertà. Anche su questo, Presidente, occorre sottolineare che questi stessi diritti devono sempre coesistere in un rapporto di bilanciamento continuo con quei doveri che la Costituzione stessa ci impone, prima di tutto quello della solidarietà, che ci impegna a farci carico di una parte dei bisogni degli altri, accettando, dove necessario, anche una possibile limitazione dei nostri diritti. Preoccupa tutti noi che a difesa di questa presunta libertà si muova un movimento che ha perpetrato violenze contro attivisti o giornalisti, che minaccia quotidianamente le istituzioni e chi si batte a favore del vaccino e della scienza, come se la sicurezza fosse responsabilità soltanto di una parte del Paese, consentendo ad un'altra di disinteressarsene perché la prima ne porta il peso.

Una parte di questo Parlamento ha dimostrato anche oggi, negli interventi in Aula, di voler separare la responsabilità dalla libertà, cambiandone portata e significato. Ma respingere ogni impegno nei confronti degli altri si conferma un malinteso senso della libertà, incapace di sentirsi parte di una comunità interessata al bene comune. Il nodo di questo provvedimento, che vuol garantire i nostri studenti perché possano tornare in sicurezza nelle scuole e nelle università, che vuole ridare vita e speranza al mondo della cultura e dello sport, dimostra che si deve pensare a provvedimenti organici e che si deve guardare avanti. Per noi del Partito Democratico è un tema decisivo: dopo le tante sofferenze e le limitazioni che la pandemia ci ha imposto, la ripartenza a pieno regime di questi mondi è il segno più forte e significativo di ripresa del Paese.

Siamo tutti consapevoli come durante la pandemia siano cresciuti e si siano rese più evidenti le disuguaglianze, si siano create nuove povertà e si siano ridotte le opportunità per i giovani, i ragazzi e i bambini, che per questo hanno pagato un prezzo molto alto. Ma il mondo della scuola è stato anche un grande esempio di solidarietà e la risposta degli insegnanti e dei ragazzi, che stanno partecipando in modo encomiabile alla campagna vaccinale, ne sono la prova. L'assunzione di responsabilità che il mondo della scuola, dell'università, della cultura e dello sport hanno dimostrato, meritano, secondo il Partito Democratico, di trovare nelle forze politiche una stessa assunzione di responsabilità nei confronti della comunità nazionale. Per questo è auspicabile che la politica, quella con la “p” maiuscola, sappia parlare con una voce sola, che vi sia unità di intenti e che venga riconosciuta la responsabilità collettiva che ci compete. Queste sono le ragioni profonde per cui è nato il Governo Draghi: mettere in sicurezza il Paese grazie allo strumento straordinario che la ricerca ci ha messo a disposizione in pochi mesi, un vaccino sicuro ed efficace. C'è ancora un grande bisogno di informare e di spiegare. Per questo ritengo che dobbiamo sostenere insieme l'esigenza di andare avanti col green pass in maniera progressiva e ferma. È questo il motivo, Presidente, per cui esprimo convintamente il voto favorevole del Partito Democratico alla conversione in legge di questo decreto.