Dichiarazione di voto finale
Data: 
Venerdì, 30 Dicembre, 2022
Nome: 
Lia Quartapelle Procopio

A.C.705

Grazie, Presidente. Per il futuro Quartapelle, basta quello e avanza. Ecco, io vorrei innanzitutto unirmi ai ringraziamenti che ha fatto il collega Casu in apertura di seduta oggi ai lavoratori della Camera, a chi è alla buvette, a chi sta lavorando al Servizio aula, agli uffici che stanno davvero aiutando per questo dibattito. E vorrei anche aggiungere un ringraziamento ai colleghi di maggioranza, a chi questa notte ha seguito con attenzione il dibattito e a chi si è iscritto a parlare, perché credo che il loro punto di vista possa davvero arricchire la nostra discussione. E spero che nessuno segua l'esempio del collega Amorese, che ha rinunciato a parlare, e chiedo anche alla Presidenza se noi possiamo approfittare dei tempi a cui ha rinunciato il collega Amorese per parlare noi. No? Peccato, perché noi abbiamo ancora varie cose da dire.

Detto questo, inizio dal primo punto, la cosa per noi più importante. Conosciamo molto bene la situazione in Cina. Anzi, conosciamo, purtroppo, quello che vediamo dai social media e da alcuni articoli di giornale.

La situazione del COVID in Cina non la si conosce fino in fondo perché, da un lato, c'è probabilmente una situazione estremamente complessa e caotica negli ospedali, e, dall'altro lato, anche l'OMS ha lamentato proprio in questi giorni un'assenza di trasparenza da parte delle autorità cinesi, sia sui numeri della pandemia, sia sulla seconda questione, che è la questione più preoccupante, ossia la possibilità di emergenza di una nuova variante. Ieri la situazione in Cina è stata definita dal Ministro della Salute, Schillaci, una tempesta perfetta: una campagna vaccinale che non è stata efficace soprattutto nelle fasce più anziane della popolazione, che sono proporzionalmente meno vaccinate. Del resto, c'è stato un allentamento improvviso delle restrizioni, si è passati da una politica di zero COVID a una politica del ‘liberi tutti' praticamente senza fare una transizione. E in più le festività del Capodanno cinese stanno favorendo lo spostamento di milioni di persone. Le autorità cinesi hanno comunicato qualche giorno fa che, probabilmente, fino a 250 milioni di cittadini cinesi sono stati contagiati dal virus. In questo, il Governo ha fatto bene ad adottare un approccio prudenziale, mettendo l'obbligo dei tamponi per chi viene dalla Cina e la quarantena per chi è attualmente positivo. Certo, ha fatto bene, anche se vediamo che c'è, come sempre, una difformità nell'applicazione della normativa nazionale da regione a regione. Però sappiamo e lo abbiamo imparato in questi 2 anni e mezzo, quasi 3, che è con la prudenza e con la cautela che si contiene il virus. E facciamo bene a imparare da quello che è accaduto nel nostro passato. Una delle ragioni per le quali, probabilmente, si diffuse rapidamente il virus in Italia nel 2020, fu proprio dovuta ai tanti scambi e ai tanti arrivi dalla Cina. Quindi facciamo bene ad avere un approccio prudenziale.

Bene anche la scelta, sempre del Governo, di estendere l'obbligo di portare le mascherine in ospedale e nelle RSA. Anche qui, è una scelta di estendere una decisione saggia, seria, fatta dal Ministro Speranza e dal Governo Draghi, per contenere la pandemia e per proteggere i più fragili. Sarebbe stato giusto e saggio vedere la stessa decisione presa anche nella mia regione, la Lombardia, dall'ex assessore Gallera e dal presidente Fontana. Invece in Lombardia si scelse di portare i pazienti debolmente positivi al COVID dentro le RSA. Se si fosse adottato lo stesso approccio saggio e prudenziale che oggi il Governo sceglie, cioè quello di proteggere ulteriormente i fragili, i malati degli ospedali e le persone ricoverate nelle RSA, si sarebbero potuti evitare migliaia di morti in Lombardia e migliaia di morti in Italia. Lo ricordo, perché certi scempi io credo non debbano essere dimenticati.

È giusta anche la richiesta del Governo di procedere con un piano europeo per uniformare i comportamenti di tutti i Paesi dell'Unione e proteggere uniformemente la nostra popolazione. Qui, però, c'è un buco, che è la ragione per la quale noi stiamo da più di 40 ore facendo un processo di discussione approfondita di questo decreto: la stessa logica prudenziale noi non la vediamo applicata più in generale nel nostro Paese. Ieri, in quest'Aula, così come anche nell'Aula del Senato, ci avete dato prova di una schizofrenia, di un atteggiamento schizofrenico del Governo. Da un lato, avete autorizzato - giustamente, lo ribadisco - misure prudenziali per chi arriva dalla Cina, e negli ospedali e nelle RSA, dall'altro lato vi ostinate a negare di considerare, anche in via prudenziale, una serie di altri interventi per proteggere i nostri concittadini dal COVID. Ne abbiamo avuto prova ieri sera e questa notte. Nonostante noi abbiamo richiesto, motivato e argomentato di poter rivedere i pareri su una serie di ordini del giorno che chiedevano di utilizzare e di estendere l'uso delle mascherine nei luoghi più affollati per chi lavora a contatto col pubblico e per chi lavora nei luoghi più delicati e più fragili, vi siete limitati a dirci di “no” senza nessuna spiegazione e vi limitate a raccomandare i vaccini, quando sappiamo benissimo che la campagna vaccinale è al palo e che le vostre parole, durante il COVID e in campagna elettorale, sul tema dei vaccini, sono state molto diverse. Non volete tornare mai indietro sulle vostre posizioni, neanche quando la realtà, purtroppo, si incarica di smentirle. È per questo che siamo qui a fare opposizione.

Stiamo utilizzando tutti gli strumenti previsti dal Regolamento, perché vogliamo far decadere questo decreto, che ha una norma che per noi è intollerabile, ossia quella di reintegrare immediatamente, come se non ci fosse una recrudescenza del COVID, i sanitari che non si sono vaccinati, e che in questo modo pongono un rischio prima di tutto a se stessi. È una delle promesse scellerate che voi avete fatto in campagna elettorale, è una delle decisioni affrettate che avete preso prima del Governo. Per noi è una decisione sbagliata, ed è per questo che ci stiamo opponendo con durezza, serietà e persistenza. Lo stesso atteggiamento senza capo né coda lo abbiamo visto in questo decreto sulla disciplina del regime ostativo.

Uno degli effetti negativi della fine prematura della scorsa legislatura è che si è interrotto il percorso legislativo che avrebbe portato il Parlamento a concludere l'intervento sulla nuova disciplina del regime ostativo, su cui anche una parte di voi era d'accordo. Ora la normativa sui reati ostativi scade, ma che cosa significa nel concreto? Significa che 800 persone su una popolazione carceraria di 57 mila, 800 persone che oggi utilizzano i benefici carcerari, cioè i permessi premio, la libertà condizionata, la detenzione domiciliare e il lavoro fuori dal carcere, non ne potranno più beneficiare. Chi ne risente? Quelle persone certamente, ma non solo; ne risentirà la società tutta di questa vostra decisione.

Sappiamo benissimo, lo dicono le statistiche, lo dice l'esperienza, lo dice il confronto con gli altri Paesi europei, che meno si sta in carcere, pur scontando una pena alternativa al carcere, più probabile è evitare la recidiva, più probabile è che si assuma la funzione rieducativa della pena. I numeri della situazione carceraria in Italia sono impressionanti. Mentre il numero degli ingressi in carcere è in netto calo, grazie alle misure adottate dal 2012 in poi per contrastare il cosiddetto fenomeno delle porte girevoli, cioè che si esce dal carcere e si rientra nel carcere proprio a causa delle recidive, il numero dei detenuti è tornato ad aumentare. Il carcere in questo momento in Italia, così come in tanti altri Paesi, non riesce a reinserire nella società il reo e a sottrarlo al mondo criminale.

Il tasso di recidiva cresce, a fine 2021 solo il 38 per cento era alla prima carcerazione, mentre il 18 per cento dei detenuti c'era già stato in precedenza cinque o più volte, e aumenta il numero medio di reati per detenuti. Voi avete un Ministro della Giustizia, Nordio, che proprio poche ore dopo il giuramento ha detto che la pena deve essere certa ed eseguita, ma la certezza della pena non significa il carcere, e avete qui bocciato tutte le proposte per prolungare, anche di pochi mesi, il regime esistente, che porta le persone sempre a scontare la pena, ma fuori dal carcere. Non vi basterà un po' di propaganda e un po' di ideologia, l'Italia merita qualcosa di serio e di diverso. Voi avete approvato da quando siete al Governo 11 decreti, metà dei quali sono o provvedimenti di emergenza, come l'emergenza per Ischia, o il prolungamento di decisioni già prese dal Governo Draghi. Dei restanti sette provvedimenti, sono uno sul cambio del nome dei Ministeri, uno contro le ONG e il terzo un provvedimento, questo, che punisce i rave. Ricordo che i rave in Italia nel 2022 sono stati tre.

Queste sono le vostre emergenze, queste sono le cose su cui state tenendo inchiodato il Paese. Queste non sono emergenze, le persone che aspettano di capire che cosa avete in testa per l'economia, contro l'inflazione e per il lavoro si accorgeranno che state facendo semplicemente propaganda, state pagando dei debiti elettorali, ma non state governando in modo serio e responsabile l'Italia.