Dichiarazione di voto
Data: 
Venerdì, 30 Dicembre, 2022
Nome: 
Debora Serracchiani

A.C. 705

Grazie, Presidente. Mi consenta, Presidente, a nome del Partito Democratico, di ringraziare, ancora una volta, tutti i funzionari, i dipendenti della Camera, gli addetti alla sicurezza, gli addetti alle pulizie e gli addetti alla ristorazione, che ci stanno accompagnando in questa nostra attività complicata e difficile che dura da ore. E voglio ringraziarli davvero per la competenza e la professionalità con cui ci stanno accompagnando. Mi consenta, però, Presidente, anche in qualità di capogruppo, di ringraziare tutte le mie colleghe e tutti i miei colleghi del Partito Democratico, per la determinazione, la forza, la coerenza, la capacità con cui - e lo voglio ricordare alla maggioranza - stiamo qui e non stiamo, come qualcuno ha detto, sprecando tempo, non stiamo, come qualcuno ha detto, facendo ostruzionismo. No. Noi stiamo utilizzando tutti gli strumenti che ha a disposizione l'opposizione per dirvi che state sbagliando, che questo decreto è sbagliato, che questo decreto è dannoso, che questo decreto non solo non serve al Paese, ma sta facendo ripiombare il Paese nell'incertezza! E lo sta facendo su temi delicatissimi, sui temi della giustizia, sui temi della salute, perché poi ci avete messo dentro un po' tutto in questo decreto. Tutto. Tutto e il contrario di tutto.

E vorrei anche ricordarvi, colleghi della maggioranza, di quando la Presidente Meloni, proprio da quei banchi, tuonava dicendo “no” ai decreti-legge, quando governeremo noi non li faremo! Bene, in due mesi ne ha fatti quattro; il Governo Draghi due, il Governo Conte uno, uno! Eppure, allora disse che questa non era democrazia, che questo non era il modo di dare centralità al Parlamento. Beh, noi stiamo dando centralità al Parlamento, lo stiamo facendo proprio dai banchi dell'opposizione, esercitando tutti gli strumenti che il Parlamento ha a propria disposizione!

Lo facciamo a testa alta, dicendovi nel merito, perché qualcuno dice anche che non c'è un merito in questa opposizione. Eppure il merito c'è, ve lo hanno spiegato i tanti colleghi anche di altre forze politiche, non tutte, oggettivamente, di opposizione, ma quelle giuste vi stanno dicendo che questo decreto è sbagliato, e ve lo dicono anche nel merito. Sarò davvero da questo punto di vista sintetica, perché molti lo hanno detto anche meglio di me prima, però li voglio ricordare questi titoli. Questo è un decreto-legge, quindi necessità ed urgenza. La prima cosa che si fa è mettere a rischio il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Come lo si fa? Rinviando di due mesi la riforma Cartabia, che, voglio ricordarlo anche a voi, è uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Rinviate di due mesi, per poi accorgervi che dovevate fare l'unica cosa che non avevate fatto, cioè le norme transitorie, e le avete fatte al Senato. Grazie. Però sapete che cosa è successo nel frattempo, con questo rinvio? Due cose: primo, siccome la riforma Cartabia contiene molti provvedimenti, molte previsioni, molte norme che sono a favore degli imputati, gli avvocati giustamente - ognuno fa il proprio mestiere - stanno dicendo agli imputati “fermi, prendiamo un rinvio, aspettiamo che entri in vigore questa riforma, perché per noi è più vantaggiosa”. Quindi stiamo allungando i processi, non li stiamo accorciando, come invece ci hanno chiesto tutti. Ma non solo l'Europa, ce lo chiedono i cittadini. E cos'è la seconda cosa che succede? Solo per l'idea di come funziona la Cartabia, solo per l'idea del fatto che è stata introdotta l'improcedibilità, e lo dico ai colleghi del Terzo polo, avete dato un mandato in bianco al Ministro Nordio, al confuso Ministro Nordio, sulla prescrizione, di nuovo per tornare indietro. Quarta riforma in cinque anni: ma dov'è la credibilità di un Paese che sulla giustizia fa quattro riforme in cinque anni e che cerca di abbattere l'unica riforma che sta già funzionando, senza neppure che sia entrata pienamente in vigore? Cosa sta succedendo? I magistrati si stanno organizzando. E, siccome i magistrati si stanno organizzando, i dati, che non sono del Partito Democratico, sono dati ufficiali che ci vengono dati dal Ministero della Giustizia, quindi dal Ministro Nordio, denotano una riduzione nella loro durata, 15 per cento davanti alla Corte di cassazione, 16 per cento in corte d'appello, 9 per cento in primo grado. Esattamente gli effetti di efficienza ed efficacia che ci chiedono i cittadini e che abbiamo ottenuto con quella riforma che è stata approvata a larghissima maggioranza, lo voglio ricordare anche oggi a chi è nei banchi della maggioranza e vuole dire che va superata. E poi con un decreto-legge, e su questo forse una riflessione complessiva va fatta, si introduce un reato, si introduce il reato cosiddetto anti rave. Siccome volevo dire, suo tramite, Presidente, all'onorevole Varchi che anche noi qualcosa di penale abbiamo studiato, le dirò, onorevole, per suo tramite sempre, Presidente, che qui mancano proprio tutti i criteri perché quella norma abbia un minimo senso, perché proprio non si rispetta nessuno di quei criteri che riguardano esattamente il motivo per cui, quando si mette in campo un reato, si dovrebbe stare attenti prima di tutto che non abbia profili di incostituzionalità. Eppure ce li aveva e li ha ancora secondo molti costituzionalisti, e comunque non risponde a quei criteri, a quei principi di tassatività, di offensività, di proporzionalità. Noi abbiamo detto che è sbagliato, è sbagliato anche nella pena. E qui ecco perché ho detto “il confuso Ministro Nordio”, perché in Commissione il Ministro Nordio ha detto che la pena era stata tenuta così alta, anzi, non sono sicura che lo abbia detto lui, ma sicuramente lui ha detto dopo un'altra cosa, ha detto che questa misura era così alta perché doveva consentire le intercettazioni. Cioè lo stesso Ministro che poi ha detto che le intercettazioni sono state abusate e vanno eliminate, cioè lo stesso Ministro che poi ha detto che sulle intercettazioni bisognerà fare una riforma, cioè lo stesso Ministro che ha detto che però su quel reato le ha lasciate per poterle utilizzare. Delle due l'una, abbiamo anche qui il Nordio 1 e il Nordio 2, dateci l'interpretazione autentica, sarebbe utile anche nei tribunali. E poi sull'ergastolo ostativo noi avevamo fatto il nostro dovere; lo avevamo fatto alla Camera e avevamo mandato il testo al Senato. Voi lo avete ripreso, correttamente, però anche qua siete intervenuti con delle modifiche che sono assolutamente inaccettabili, lo abbiamo ricordato, quella dei reati contro la pubblica amministrazione. Non per tutti i reati, ma almeno potevate lasciare l'associazione a delinquere nei reati di pubblica amministrazione. E poi almeno potevate anche tener conto del fatto, ma voi ci pensate a quel povero giudice che da solo dovrà decidere, da solo, per quanto riguarda condannati per mafia o per reati gravissimi? E dovrà decidere da solo che cosa fare nei confronti di quella persona? Noi vi avevamo detto: che lo faccia il tribunale di sorveglianza; è più corretto, è più giusto, ma è anche più opportuno, perché una giustizia giusta difende anche i magistrati, difende anche i magistrati che sono in prima linea. E invece voi ve ne siete dimenticati. Ma direi che il massimo è stato ottenuto con le norme sul COVID. Ora, è vero che questo decreto è vecchio di due mesi ed è vero che nel frattempo sta cambiando il mondo, purtroppo drammaticamente sta cambiando il mondo, ce lo ha detto ieri il Ministro Schillaci. Ma ieri la Presidente del Consiglio, con grande cautela, ha detto “torniamo ad utilizzare la mascherina”. Ieri il Ministro Schillaci ci ha detto, e lo abbiamo letto oggi, che ha fatto una circolare. In questa circolare che cosa dice? Torniamo a utilizzare la mascherina obbligatoriamente dentro i luoghi di cura, negli ospedali, nei ambulatori, negli ambulatori dei medici di medicina generale, in tutti i luoghi della sanità, i luoghi della fragilità, torniamo a utilizzare la mascherina. Ma allora perché avete detto di no agli ordini del giorno in cui noi chiedevamo di poter reintrodurre le mascherine nei luoghi di cura e nei presidi sanitari? Perché allora, suo tramite, Presidente - mi dispiace la fugace apparizione del Ministro per i Rapporti con il Parlamento, ora mi impedisce di fargli la domanda direttamente, la faccio a lei e la faccio al Sottosegretario presente - a questo punto forse è opportuna una nuova informativa del Ministro Schillaci. Che cosa succede se non metto la mascherina dentro un ospedale? Mi sanzionano oppure tiro fuori il “no” all'ordine del giorno, e quindi posso andare liberamente senza la mascherina? Perché qua non ci si capisce più niente! Allora vogliamo oppure no essere chiari sul COVID? Vogliamo oppure no dire che bisogna utilizzare cautela? E che non sia timida la Presidente del Consiglio sui vaccini, lo dica che i vaccini hanno salvato vite, lo dica che bisogna vaccinarsi. Non sia timida dicendo “si rivolgano al medico di base”. Ma dove? E magari a un medico di base no-vax, che non è neppure vaccinato? Vado da lui a chiederlo? Ma vi pare una roba che abbia un senso? Concludo, Presidente: dentro di me mi chiedevo come lo definisco - il decreto l'ho già detto, è un mostro giuridico, è un obbrobrio -, come descrivo il Governo? Ho pensato alla Presidente Meloni, come lo avrebbe detto lei. Questo è il Governo che nun ‘gna fa, nun ‘gna fa, non ce la fa, non ce la può fare, nun ‘gna fa. Non ce la può fare perché non puoi essere da una parte quello che fa l'atlantista e l'europeista e dall'altra parte litigare con la Francia sugli immigrati, non puoi essere quello che dice di usare la mascherina e poi, dopo, reintegrare i medici no-vax, non puoi essere due parti in commedia, non puoi esserlo. Questo Governo non ce la fa perché è inadeguato, perché è inadatto e perché non sta rispondendo alle esigenze e ai bisogni di questo Paese.