Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, siamo qui a rispondere finalmente, vista la situazione, sempre più complessa, e il vissuto degli italiani, a fronte di una minaccia, ormai, come dire, sulla pelle di tutti noi, che è quella del costo della vita, anche con riferimento alla crisi energetica in corso, alla situazione geopolitica e ad una condizione che ormai pervade la vita di tutti i cittadini e delle imprese. Siamo qui, oggi, a votare un documento che sostanzialmente era necessario, ma che rappresenta per noi un passo, un breve passo in avanti su una strada molto complicata, che sarà quella degli aiuti e del sostegno al nostro sistema sociale ed economico.
Il provvedimento all'esame della Camera destina 17 miliardi di euro a fondamentali misure volte a contrastare i rincari nei settori dell'energia, del gas naturale e dei carburanti, rafforzando il bonus sociale elettrico e gas per il quarto trimestre 2022, tutelando i clienti vulnerabili nel settore del gas, sospendendo le modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di elettricità e gas. I clienti vulnerabili, chiaramente, sono quelli che vengono raccolti e individuati all'interno di una fascia ISEE, ma è chiaro che qua la vulnerabilità è molto più estesa e quindi dobbiamo considerare anche - per quello dicevo che questo è un primo passo per una politica e una strategia più ampia di sostegno - fasce che sono fuori dall'ambito ISEE individuato. Vengono azzerati gli oneri generali di sistema del settore elettrico anche per il quarto trimestre 2022. Si riduce l'IVA per le somministrazioni di gas metano per combustione per usi civili e industriali nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2022. Sono, altresì, prorogati i crediti d'imposta in favore delle imprese anche per il terzo trimestre 2022 e la riduzione dell'accisa sui carburanti sino al 20 settembre 2022. Noi sappiamo benissimo che il credito d'imposta è uno strumento necessario ma non sufficiente, perché sappiamo che l'impatto dei costi non è una cosa che si può assorbire; per molte imprese è così elevato che è un po' complesso da assorbire all'interno dello schema dei crediti d'imposta; ma, anche qui, andiamo avanti e facciamo questo primo passo.
Anche il comparto degli enti territoriali è interessato dal decreto con l'attribuzione di contributi straordinari per 400 milioni a favore di comuni, città metropolitane e province, la proroga al 2023 della sospensione del rimborso delle anticipazioni di liquidità in favore delle regioni a seguito del sisma del 2016, e lo stanziamento di risorse per favorire la ricostruzione post sisma del 2012 in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
Grande rilievo è stato dato anche alle misure in materia di lavoro e previdenza, che dispongono: la riduzione del cuneo fiscale in favore dei lavoratori dipendenti per il periodo di paga dal 1° luglio al 31 dicembre, inclusa la tredicesima; l'anticipo dal 1° ottobre 2022 della rivalutazione delle pensioni; l'estensione del cosiddetto bonus di 200 euro ai lavoratori precedentemente esclusi; e il finanziamento per 100 milioni di euro nel 2022 del Fondo delle spese di sostegno al potere d'acquisto ai lavoratori autonomi. Sono poi rifinanziati il Fondo per l'avvio, entro il 31 dicembre 2022, di opere indifferibili per contrastare il caro materiali e i contratti di sviluppo di progetti di comune interesse europeo, e il Fondo unico nazionale del turismo.
Dopo un esame al Senato - abbastanza complesso, devo dire - sono state inserite alcune importanti norme, come lo sblocco della cessione dei crediti del Superbonus, individuando una soluzione in grado di coniugare gli interessi dei contribuenti alle imprese, senza rinunciare all'esigenza di non lasciare impunito chi ha frodato lo Stato e distinguendo tra chi ha operato correttamente e chi non l'ha fatto. Su questo tema dobbiamo anche dire, però, per onestà nei confronti dei cittadini, che noi sappiamo tutti che aspettiamo un provvedimento, un atto dell'Agenzia delle entrate che definisca bene quali siano le condizioni di colpa da perseguire in caso di frode e, quindi, su questo bisogna dire ai cittadini che non c'è un'immediatezza.
Noi, però, facciamo richiesta qui, da quest'Aula, perché si proceda al più presto, diciamo così, velocizzando i tempi della burocrazia.
A seguito delle modifiche apportate dal Senato è stata, altresì, risolta la questione del docente esperto, evitando il rischio sia di perdere la terza tranche del PNRR, sia di rinunciare alla legislazione italiana che pone in capo ai contratti collettivi nazionali di lavoro l'onere di definire i percorsi di carriera. Pertanto, si continuano a prevedere per gli insegnanti di ruolo forme di premialità e progressioni di carriera legate al positivo superamento dei percorsi formativi.
È stato prorogato fino al 31 dicembre il diritto allo smart working nel settore privato per i lavoratori fragili e i genitori di figli fino a 14 anni; sono state confermate le procedure semplificate di comunicazione; è stata data risposta ai malati di talidomide, ai lavoratori dello spettacolo e ai precari dei call center e dell'Inps, e ai funzionari assunti dallo Stato per l'attuazione del PNRR, per fare in modo che conoscano una posizione e abbiano una possibilità di stabilizzazione. È stato finalmente introdotto il Piano regolatore del sottosuolo, questo molto importante, per quanto riguarda le reti, sovrastrutture e sottoservizi, che permetterà alle stazioni appaltanti di avere un interlocutore e conoscitore proprietario del suolo e di sapere tutto quello che c'è nel sottosuolo; questo anche per favorire la capacità di realizzazione delle misure del PNRR.
Purtroppo ci sono stati, insieme a questo, alcuni elementi non proprio, come dire, accettabili, come la questione del tetto degli stipendi sul quale, come PD, noi abbiamo insistito perché si provvedesse immediatamente ad evitare un affronto di questo tipo, perché, lo diciamo chiaramente, 240 mila euro lordi l'anno sono uno stipendio che, nel mondo reale e nel mondo delle imprese, richiede performance di altissimo livello, che la gente neanche si sogna. Quindi bisogna che ci sia un rapporto reale tra ciò che è lo Stato e ciò che è l'economia: non possiamo pensare che ci sia una divaricazione, perché qua, se no, torniamo veramente a una dimensione antica, borbonica, io la chiamo così, perché questo è un affronto alla situazione in cui ci troviamo.
Nel complesso, come è stato detto prima, il provvedimento cerca di coprire e di rispondere immediatamente alle esigenze che abbiamo in termini di energia. Come dicevamo, è una situazione complessa. Mi sembra molto chiaro, adesso, per i cittadini cosa significhi, quale valore abbia per noi essere collocati all'interno di un'area geopolitica come quella europea, che, a cominciare dal PNRR, ha finanziato e speso molte risorse per portarci su una strada di transizione energetica e ambientale, che è evidente che è l'orizzonte verso il quale noi dobbiamo andare. Ma è un orizzonte che richiede la responsabilità, da parte di tutti, di dire la verità sui passi in avanti che dobbiamo fare, sul mix energetico che dobbiamo costruire nei prossimi anni, senza speculazioni, ma con un senso di realismo e di unità del Paese, considerando che queste politiche sono un bene comune del Paese, sono il perimetro dentro il quale ci riconosciamo tutti ormai, le politiche energetiche, le politiche ambientali, la strategia di sviluppo del nostro Paese.
Insisto ancora: questi non sono solo provvedimenti di carattere normativo o macro provvedimenti, come quello secondo me necessario del disaccoppiamento del prezzo tra le fonti di energia rinnovabili e il prezzo del gas, ma sono provvedimenti che dobbiamo accompagnare nel loro radicamento all'interno della nostra società, cioè una strategia energetica che modifichi l'assetto sociale del nostro Paese.
Io sono convinto che andava sicuramente sbloccata la situazione per quanto riguarda l'ecobonus, ma lì abbiamo dei problemi enormi per quanto riguarda la manodopera e continuiamo a fare finta di nulla. Sappiamo benissimo che dobbiamo fare un grande investimento sociale sull'istruzione: lo schema del mondo oggi è ribaltato, vengono prima le competenze e poi i maxi provvedimenti e gli investimenti, perché la tecnologia non è più nazionale, è internazionale, la si compra dovunque, e le competenze si fanno nel proprio Paese.Insisto ancora: questi non sono solo provvedimenti di carattere normativo o macro provvedimenti, come quello secondo me necessario del disaccoppiamento del prezzo tra le fonti di energia rinnovabili e il prezzo del gas, ma sono provvedimenti che dobbiamo accompagnare nel loro radicamento all'interno della nostra società, cioè una strategia energetica che modifichi l'assetto sociale del nostro Paese.
Io sono convinto che andava sicuramente sbloccata la situazione per quanto riguarda l'ecobonus, ma lì abbiamo dei problemi enormi per quanto riguarda la manodopera e continuiamo a fare finta di nulla. Sappiamo benissimo che dobbiamo fare un grande investimento sociale sull'istruzione: lo schema del mondo oggi è ribaltato, vengono prima le competenze e poi i maxi provvedimenti e gli investimenti, perché la tecnologia non è più nazionale, è internazionale, la si compra dovunque, e le competenze si fanno nel proprio Paese.
Su questo sono contento che ci sia un provvedimento di supporto ai ragazzi per l'università e per gli alloggi, che ci siano all'interno di questo provvedimento alcuni interventi che garantiscono anche l'assetto sociale, come è stato detto prima, soprattutto sul nucleo fiscale, che è un altro tema centrale. Si tiene un po' tutto insieme nella logica di fare il primo passo, nella misura di fare quel che si può fare. È evidente che si arriverà a una politica più importante, però, dal punto di vista sociale, voglio segnalare un aspetto che è sfuggito e che noi, anche come Partito Democratico, riteniamo sia veramente importante recuperare e portare avanti: dal novero dei soggetti che sono beneficiari di un aiuto con questo provvedimento le imprese no profit sono rimaste fuori. Questo è un problema serio, perché sono imprese, le sosteniamo, sono importanti, mantengono l'assetto sociale, l'equilibrio sociale, ma non le riconosciamo come soggetti beneficiari di un intervento necessario anche per loro, perché anche loro soffrono moltissimo questa posizione.
Segnalo, ad esempio, un problema grandissimo per quanto riguarda il costo dell'energia nelle RSA. Non possiamo dimenticarci di queste persone e dire “ci è sfuggito”, perché allora ci manca un pezzo, è come se ci mancasse un pezzo della vista, non vediamo il Paese nella sua interezza. Fra l'altro, il settore delle RSA è un settore che ha sofferto moltissimo nel corso del COVID e, se adesso non interveniamo - e spero che a breve ci siano le condizioni per intervenire anche su questi settori, noi come Partito Democratico lo chiediamo -, rischiamo di far saltare un'infrastruttura sociale di grandissima rilevanza.
Nel complesso, noi, come Partito Democratico - l'abbiamo detto - siamo consapevoli della situazione che il Paese vive, ormai su questi temi dell'energia c'è una preoccupazione diffusissima, gli interventi sono importanti, anche se limitati a determinate fasce sociali, tuttavia, si è voluto, comunque, nel complesso, sostenere un intervento che avesse in sé tutte le componenti economiche e sociali e un po' di visione. Adesso non ho il tempo di elencare tutti gli elementi che sono stati inseriti, ma sicuramente si è cercato di chiudere il cerchio, di accogliere la complessità all'interno del cerchio di questo decreto. Noi ci aspettiamo molto di più, come Partito Democratico siamo intenzionati a fare molto di più, cercando sempre, come è nella nostra cultura, di misurare l'impatto vero, reale che questi provvedimenti potranno avere sulla vita dei cittadini nei prossimi mesi, quando affronteremo ancora di più l'onda d'urto della crisi energetica. E su quello noi vigileremo perché ci sia veramente innovazione, risposta, ma, soprattutto, si tenga ferma la giustizia sociale e la vicinanza ai cittadini (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).