Dichiarazione di voto finale
Data: 
Giovedì, 15 Settembre, 2022
Nome: 
Enrico Letta

A.C. 3704-A

Grazie, Presidente. Colleghi, fa un certo effetto flashback ritrovarci qui, oggi, mentre siamo tutti in campagna elettorale, in giro per il Paese, a parlare con gli elettori. Venendo qui oggi, tutti abbiamo avuto l'impressione di cosa sarebbe stata questa legislatura e cosa sarebbe stato affrontare anche i temi che abbiamo davanti, drammatici, delle famiglie, delle imprese, se non ci fosse stata quella scelta del 20 e del 21 luglio. Se non fosse stato fatto cadere questo Governo, oggi saremmo stati qui, a discutere della preparazione di una legge di bilancio ordinata, che avrebbe consentito al nostro Paese di affrontare le difficoltà che abbiamo, in una situazione ben diversa rispetto alla situazione nella quale ci troviamo oggi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Avremmo potuto, tra l'altro, affrontare in modo ordinato la chiusura di questa legislatura, approvando alcuni importanti provvedimenti, che, purtroppo, non sono stati approvati, per la scelta irresponsabile di far cadere il Governo. Penso, per esempio, a un provvedimento che a noi sta particolarmente a cuore: quanti studenti fuori sede non potranno votare il 25 settembre (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) perché la caduta anticipata delle Camere non ha reso possibile approvare la norma che avrebbe consentito loro di farlo.

Noi siamo qui, signor Presidente, a dare convintamente il nostro voto di sostegno al decreto. È un decreto importante, che dà risposte a cittadini e imprese in una situazione particolarmente complicata, una situazione internazionale che rende particolarmente complesso quello che stiamo vivendo. Ho appena letto una dichiarazione del senatore Salvini, il quale spiega che tutto questo è colpa dell'Unione europea e delle sanzioni alla Russia da parte dell'Unione europea. Io mi sento di dire che, se siamo qui, è perché quello che è accaduto nasce da un giorno di febbraio in cui ci siamo svegliati, una mattina, il 24 febbraio, e abbiamo visto che qualcuno aveva pensato di nuovo di ritornare a cambiare i Governi e la politica facendo passare i carri armati da un Paese all'altro, come nel peggiore Novecento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

È da quella scelta che derivano i problemi che oggi qui stiamo affrontando. Evidentemente, accanto al nostro sostegno convinto al decreto, voglio però dire anche che quello che è successo ieri al Parlamento europeo, a Strasburgo, ci lascia intendere che è possibile oggi affrontare le scelte che abbiamo di fronte anche con un impegno molto maggiore rispetto a quello che abbiamo fatto fino adesso. E siamo qui per dire che noi chiediamo un cambio di passo rispetto agli interventi fatti finora, perché le imprese e le famiglie del nostro Paese non sono in grado di reggere una situazione di aumento dei costi dell'energia che è diventata insostenibile. Situazione sempre più drammatica, sempre più insostenibile.

Ieri a Strasburgo sono successe tre cose importante per quest'Aula e per le nostre decisioni. La prima: è stato dato il via libera, finalmente, politico, a una logica di disaccoppiamento tra il costo del gas e il costo dell'energia elettrica, che è esattamente quello che da tempo spingiamo, spingevamo ed è necessario fare, sia a livello nazionale che a livello europeo; è stato dato un via libera a un impegno e a una riduzione complessiva della domanda di energia e, infine, dalla Presidente von der Leyen - e noi condividiamo quel suo appello - è stato chiesto, sia a livello europeo sia a livello nazionale, un intervento fiscale straordinario sugli extraprofitti. Questo conferma che la strada che abbiamo intrapreso era quella giusta sia sul disaccoppiamento, sia sulla riduzione complessiva della domanda, sia sulla necessità di fermare questa logica perversa degli extraprofitti in materia energetica.

Oggi noi abbiamo bisogno di calare tutte queste scelte dentro le scelte nazionali. Quello che noi chiediamo al Governo è di far sì che le decisioni e l'impostazione che è stata presa ieri dall'Europa consenta all'Italia di fare immediatamente delle scelte fondamentali per imprese e famiglie. Il Consiglio europeo del 30 settembre ora può intervenire. Cosa proponiamo? Noi proponiamo: innanzitutto, bisogna fermare gli aumenti, bisogna riportare le bollette al loro livello originario, altrimenti, con ristori e scostamenti di bilancio, distruggiamo il debito e favoriamo semplicemente coloro che fanno gli extraprofitti e gli speculatori. Come facciamo a fare questo? Noi chiediamo un tetto al prezzo del gas e chiediamo il disaccoppiamento tra il costo dell'energia e il costo del gas. Questa scelta si può fare a livello europeo; prima che venga fatta a livello europeo, dopo le dichiarazioni di ieri, secondo noi, può essere anche fatta a livello nazionale e questo lo proponiamo con grande forza oggi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Ma le bollette che sono arrivate fino adesso mettono già oggi in ginocchio famiglie e imprese: per questo noi chiediamo un raddoppio e un'estensione del credito d'imposta per le aziende energivore e per le aziende del nostro Paese, raddoppio ed estensione del credito d'imposta che è fondamentale per far ripartire l'economia. Chiediamo per le famiglie l'introduzione di una bolletta luce sociale attraverso l'Acquirente unico e l'attività dell'Acquirente unico di acquisto centralizzato e ridistribuzione alle famiglie che hanno l'ISEE più basso. E chiediamo anche che la strategia di risparmio energetico sia messa in campo e messa in campo in modo efficace.

Ma, signor Presidente, mi permetta di sottolineare il fatto che, rispetto a questo decreto, noi chiediamo che il decreto che il Governo si appresta a fare estenda la platea dei beneficiari, innanzitutto, a tutto il mondo del Terzo settore (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che non può rimanere fuori da interventi che sono assolutamente essenziali. Chiediamo di includere le RSA, chiediamo di includere un mondo di fragilità e di difficoltà che per noi rappresenta una priorità assoluta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Signor Presidente, voglio terminare dicendo in modo molto semplice che il nostro Paese rischia, per colpa di questa situazione internazionale, di entrare in una pericolosa spirale di recessione. Tutti insieme, noi, qui, abbiamo una grande responsabilità: abbiamo la responsabilità di far di tutto per evitare che il nostro Paese entri in recessione.

Per fare questo c'è bisogno di un impegno italiano e c'è bisogno di un impegno europeo. Noi ci siamo, noi ci siamo a prescindere dalle scadenze elettorali: quello che diciamo oggi lo diremo anche il 26 di settembre, perché parliamo una lingua sola e abbiamo un unico registro linguistico (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non parliamo se ci sono le elezioni in un modo o, se non ci sono, in un altro modo. Ma, soprattutto, noi ci siamo perché siamo una grande forza politica che è attenta esclusivamente all'interesse del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico - Congratulazioni).