Discussione generale
Data: 
Lunedì, 13 Dicembre, 2021
Nome: 
Luca Sani

A.C. 3395

Grazie, Presidente. Il provvedimento che oggi è in esame è molto articolato e complesso e contiene una serie di norme di differente natura, che hanno come comune denominatore il sostegno alle imprese, alla continuità occupazionale e produttiva di alcuni settori e al reddito dei cittadini, con particolare riferimento alle categorie deboli e svantaggiate. Si tratta di interventi concreti in un momento di ripresa dell'economia, ma in un contesto nazionale e internazionale ancora profondamente segnato dalla crisi pandemica.

Il provvedimento giunge alla Camera dopo un lungo, attento e proficuo esame da parte del Senato, che ha integrato, ampliato e sensibilmente modificato in senso migliorativo il contenuto del decreto n. 146. Purtroppo, questo ramo del Parlamento ha avuto tempi molto stretti per l'esame, ma siamo consapevoli di attraversare una fase in cui, anche per la quantità e la portata dei provvedimenti emanati per fronteggiare la pandemia e determinare le condizioni della ripresa, che talvolta è l'emergenza a dettare i tempi e le modalità del confronto nella stessa attività parlamentare. Credo che, tra gli obiettivi che dobbiamo porci nel ritorno alla normalità, ci sia anche quello di un recupero pieno delle funzionalità dell'attività parlamentare, che contempla, tra le altre, la possibilità di una effettiva e compiuta lettura dei provvedimenti in esame in entrambi i rami del Parlamento. Il decreto che arriva oggi in Aula, come ho accennato, è stato comunque ampiamente e positivamente emendato dal Senato con molti articoli e commi aggiuntivi, rispondendo a tante istanze e attese di cittadini e imprese. Come è stato ricordato, vengono rimodulati i termini di versamento per la cosiddetta rottamazione-ter, il saldo e stralcio: per i contribuenti che hanno usufruito di tali benefici, il termine utile per il pagamento è stato posticipato al 9 dicembre, a cui vanno appunto aggiunti i cinque giorni di tolleranza. Pur trattandosi di una proroga molto breve, occorre tener conto che della questione cartelle il Governo ha assunto un impegno, in fase di esame al Senato, di individuare nell'ambito della legge di bilancio un'ulteriore dilazione della scadenza. Colgo l'occasione per dire che la materia fiscale rappresenta ad oggi un cantiere ancora molto aperto, anche grazie al lavoro che è stato svolto congiuntamente nei mesi scorsi dalle Commissioni finanze di Camera e Senato. È auspicabile che anche su altri temi fiscali, a cominciare dagli interventi sull'Irpef, si trovino in queste ore, sempre in ambito dell'esame della legge di bilancio, le migliori soluzioni a sostegno, in primo luogo, delle fasce di reddito più bisognose. Credo che questo sia un impegno prioritario, anche rispetto al clima che si sta vivendo nel Paese e alle attese che ci sono fra la popolazione e i cittadini.

Tornando sul provvedimento in esame, ricordo che viene esteso il termine per l'adempimento dell'obbligo risultante dal ruolo, portando il pagamento per le cartelle notificate dal 1° settembre al 31 dicembre 2021, da 60 a 180 giorni. Inoltre, il decreto contiene norme applicabili alla rateizzazione di somme iscritte a ruolo in corso all'inizio delle sospensioni della riscossione dovute all'emergenza COVID e a piani di dilazione in essere alla data dell'8 marzo 2020.

Per tali piani è stabilita una decadenza a lungo termine del beneficio della dilazione, che si verifica in caso di mancato pagamento di 18 rate - anziché di 10 - anche non consecutive.

Da salutare inoltre positivamente sono gli interventi in merito alla disciplina del patent box, anche quindi rispetto all'impegno assunto dal Governo a rivedere l'impianto in sede di esame della legge di bilancio anche in questo caso.

Come dicevo, molte di queste norme sono state introdotte nel corso del dibattito parlamentare, ottenendo risultati significativi grazie al contributo costruttivo delle forze politiche. Oltre alla parte fiscale, mi riferisco anche alle norme del provvedimento in materia di lavoro e politiche sociali, che riconoscono l'applicazione di trattamenti di malattia, per esempio, ai lavoratori dipendenti del settore privato per il periodo trascorso in quarantena precauzionale e l'applicazione, per il periodo prescritto di assenza dal servizio per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, dei trattamenti di malattia inerenti al ricovero ospedaliero. Si prevede, tra l'altro, che la quarantena precauzionale e il periodo prescritto di assenza dal servizio per il lavoro dei fragili siano a carico dell'INPS.

È stata poi riformulata la norma relativa al fondo lavoratori separati e divorziati. Viene infatti riscritto l'articolo 12-bis del “decreto Sostegni”, che ha istituito un fondo per i generatori lavoratori separati o divorziati che non sono in grado, in conseguenza della crisi economica legata alla pandemia, di poter versare regolarmente l'assegno di mantenimento. A questo adempimento provvederà quindi lo Stato, riconoscendo un importo massimo di 800 euro al mese, se il genitore obbligato al mantenimento ha perso il lavoro, lo ha sospeso o lo ha ridotto a partire dall'8 marzo 2020 per almeno 90 giorni o perché ha subito una riduzione del reddito minimo del 30 per cento rispetto al 2019.

Sono state introdotte, poi, regole più severe in materia di sicurezza e lavoro nero. Alla luce delle numerose morti sul lavoro, il decreto prevede modifiche al testo principale in materia di sicurezza sul lavoro, rappresentato dal decreto legislativo n. 81 del 2008. Viene potenziato il coordinamento tra i soggetti adibiti a vigilare e a far rispettare le norme sulla sicurezza e il rafforzamento della banca dati INAIL per una maggiore condivisione delle informazioni. Sempre in tema di lavoro, è stata introdotta una norma che sanziona in modo chiaro l'abuso e l'uso improprio del lavoro retribuito con ritenuta d'acconto.

Grazie in particolar modo all'iniziativa dei senatori del PD, viene risolta positivamente la possibilità di cumulo tra l'assegno di invalidità civile e reddito da lavoro, che affronta e risolve una condizione di particolare difficoltà e criticità che, a seguito di una circolare INPS, si era creata per molte persone con disabilità. In sintesi, gli invalidi parziali potranno continuare a percepire l'assegno di invalidità insieme allo stipendio, se il loro reddito resta inferiore a 4.391 euro.

Grazie ad un articolo aggiuntivo, si prevede un complesso di benefìci in favore dei lavoratori con disturbo dello spettro autistico e dei relativi datori di lavoro, nonché alcune misure a favore delle start-up a vocazione sociale, a favore cioè di tutte quelle realtà innovative che nascono dalla volontà di famiglie e genitori di poter fare qualcosa in più per i propri figli, perché dopo i 18 anni, di fatto, cessano i servizi da parte dello Stato, mentre l'autismo, come altre diverse abilità, è una realtà che coinvolge circa 600 mila italiani, mentre i lavoratori con tale patologia sono ad oggi circa 7.600. Con questa norma viene intrapreso un percorso che coniuga le necessità del “Dopo di noi” con l'integrazione e il diritto al lavoro di migliaia di individui.

Per quanto riguarda, poi, le tematiche relative alla mobilità sostenibile ed il contrasto cambiamenti climatici, è stato approvato il riferimento del fondo automotive in materia di incentivi all'acquisto di veicoli meno inquinanti.

Rimangono e si proporranno sicuramente altri nodi da sciogliere, ma è evidente che questo decreto, in coerenza e continuità con i tanti provvedimenti legislativi assunti nel corso di questi due ultimi e complicatissimi anni, contiene misure fondamentali a favore dei settori della fiscalità e del lavoro verso categorie profondamente colpite dalla crisi pandemica. Come ho detto all'inizio, si è trattato di un lavoro proficuo e concertato e mi auguro che questo si possa ripetere anche con l'approvazione dei prossimi provvedimenti che arriveranno all'esame dell'Aula a cominciare dal decreto di attuazione del PNRR, ma anche per il passaggio, anche questo molto stretto, che faremo sulla legge di bilancio.