Discussione sulle linee generali
Data: 
Lunedì, 11 Febbraio, 2019
Nome: 
Silvia Fregolent

A.C. 1486-A

Signora Presidente, per riassumere quanto diremo e quanto hanno già detto in precedenza i miei colleghi, quanto è distante la realtà del governare rispetto alle campagne elettorali! Vedere lei, sottosegretario Villarosa, qui, seduto nei banchi del Governo, lei che aveva promesso a tutti i creditori delle banche truffate un ristoro tal quale, poi abbiamo visto sulla legge di bilancio, invece, negli articoli che cosa avete previsto esattamente, e cioè il contrario, ci fa dire benvenuti nella realtà, non quella virtuale dei vostri blog, ma nella realtà del governare. La gestione da parte del Governo della crisi bancaria di Carige sta facendo emergere tutte queste contraddizioni. Avete sostituito i vostri cavalli di battaglia, i poteri forti della finanza con un provvedimento che, come detto da tutti - finché viene detto da quelli dell'opposizione può essere considerato non veritiero, ma lo dice anche il Ministro che voi avete nominato in questo Governo, il Ministro Tria -, è un provvedimento uguale rispetto a quello di MPS, allora tutto cambia. Il 27 ottobre del 2018 Luigi Di Maio diceva: siamo vicini alle banche ma non ci metto un euro degli italiani, ce ne abbiamo già messi troppi in questi anni. La necessità di operare a tutela della stabilità finanziaria nazionale, infine, ha spinto il Governo del cambiamento a fare esattamente l'opposto, a stanziare risorse pubbliche a sostegno dell'istituto bancario e a prendere decisioni giuste e in totale continuità e coerenza con la strategia già seguita in passato che ha saputo stabilizzare la situazione bancaria, come in precedenza ricordato dal collega Cattaneo.

Non si può, quindi, che accogliere con favore le norme contenute nel decreto che siamo chiamati a convertire in legge, che ricalcano testualmente le misure già scritte dal Governo Gentiloni nel decreto-legge n. 237 del 2016 in favore del sistema creditizio italiano. Vale la pena sottolineare, come hanno già ricordato i miei colleghi in maniera brillante e completa, soprattutto quelli del Partito Democratico, che furono proprio gli esponenti di Lega e 5 Stelle ad opporsi duramente alla conversione in legge delle disposizioni urgenti del decreto-legge che ho prima citato, dapprima presentando due questioni pregiudiziali, con cui chiesero alla Camera di non procedere all'esame del disegno di legge, ritenendolo viziato da illegittimità costituzionale, perché paradossalmente in contrasto con il principio di tutela del risparmio. Poi, una volta superata questa fase, grazie ai numeri che all'epoca la maggioranza del PD aveva, in Aula, nelle dichiarazioni di voto, diceste: ‘Il MoVimento 5 Stelle voterà “no” all'ennesimo provvedimento che cerca di salvare le banche'. ‘Abbiamo perso il conto dei provvedimenti che questo Governo, in questa legislatura, ha fatto nascere a favore delle banche e dei bancarottieri', sosteneva il deputato del MoVimento 5 Stelle Alberti. ‘Votiamo “no” all'azione di un Governo inconcludente, provvedimenti come quello che ci apprestiamo a votare sono inutili', proseguiva il deputato della Lega Busin. Quindi, il 100 per cento dei deputati di Lega e MoVimento 5 Stelle espresse voto contrario all'approvazione definitiva delle misure che, oggi, in maniera altrettanto compatta sostengono per il salvataggio di Carige e ringrazio la collega che ci spiega perché oggi votate “sì”, perché voi siete stati tempestivi, mentre votaste “no” perché, probabilmente, quel salvataggio era intempestivo, peccato che siete stati tempestivi solo perché è intervenuta la BCE.

Continuo con qualche chiarimento.

Il Vicepremier Di Maio, che si trova nella posizione di dover rendere contro ai propri elettori di aver approvato norme che, per anni, ha duramente contestato dai banchi dell'opposizione, afferma che le misure in favore di Carige sono molto diverse da quanto previsto in passato. Ebbene, visto che voi siete molto più bravi di chi, come me, ha una certa età, voi siete molto più giovani, essendo nativi digitali, fate un confronto online e vedete i testi, mettete le parole chiave, guardate, risulterà una cosa incredibile, i due testi sono praticamente uguali.

Il risultato della comparazione tra i due testi, infatti, evidenzia che sono sostanzialmente identici e anche le parole di Tria lo sottolineano. Le norme contenute in questo decreto si fondano in particolare su due strumenti che, da un lato, permettono a Banca Carige di finanziarsi attraverso l'utilizzo della garanzia dello Stato, quindi, soldi pubblici, lo ripeto, l'utilizzo della garanzia dello Stato, e, dall'altro, se necessario, consentiranno un temporaneo ingresso nel capitale della banca da parte dello Stato, attraverso una ricapitalizzazione precauzionale, quindi, altri soldi pubblici, strumenti che ricalcano esattamente soluzioni già adottate in precedenza.

Peraltro, e vale la pena sottolinearlo, quelle soluzioni furono il frutto di un intenso scambio con le istituzioni europee che ha portato l'Italia a intervenire in maniera intelligente ed equilibrata nelle crisi bancarie, contemperando l'esigenza di non abusare dell'utilizzo dei soldi dei contribuenti e quella primaria di preservare la stabilità finanziaria nazionale. Certo, preservare la stabilità finanziaria nazionale, detto a voi sembra un insulto, per giorni avete sbeffeggiato l'Europa sul 2,4, facendo, con lo spread in impennata, perdere un sacco di soldi ai cittadini italiani e, oggi, sarete costretti, probabilmente, a fare una manovra bis, e forse è per quello che parlate oggi dell'oro della Banca d'Italia, riuscite sempre a deviare l'attenzione sul tema oggetto delle vostre politiche.

Soluzioni equilibrate ed efficienti, dicevo, che a quei tempi furono ampiamente criticate perché considerate non idonee, ma che oggi gli esponenti degli stessi partiti si trovano a rivendicare con un evidente dietrofront sui temi bancari. Le uniche differenze dipendono dal fatto che il decreto del 2016 ha dettato una disciplina generale che oggi voi potete utilizzare a favore del salvataggio della Banca Carige, ma per il resto parliamo di un testo fotocopia, come rilevato da tutti successivamente alla pubblicazione del decreto. Cito l'articolo 1 di entrambi i decreti. Prevede che “al fine di evitare o porre rimedio ad una grave perturbazione dell'economia e preservare la stabilità finanziaria, il Ministero dell'economia e delle finanze è autorizzato a concedere la garanzia dello Stato su passività di nuova emissione della banca in questione”. Nel caso del decreto del 2016 la possibilità non si rivolgeva ad una banca in particolare, mentre per il decreto in questione del 2019 si fa riferimento unicamente all'istituto ligure. Gli articoli seguenti al primo sono allo stesso modo sostanzialmente identici. Un ultimo particolare, la disciplina è la medesima, ma nel decreto del Governo Lega e MoVimento 5 Stelle, a differenza di quanto disposto nel 2016, non prevede alcuna attività informativa al Parlamento da parte del Governo in merito all'applicazione delle norme a sostegno di Carige. Se nel testo, adesso, è previsto l'invio, da parte del Ministero dell'economia, alle Camere di una relazione quadrimestrale relativa alle istanze presentate e agli interventi effettuati è solo grazie all'approvazione di alcuni emendamenti presentati da un'opposizione che, a differenza della vostra, è responsabile e alle urla preferisce gli interessi del Paese, come quella che fa il Partito Democratico.

Il giorno dopo l'approvazione del decreto, quell'approvazione che si è consumata in pochi minuti in Consiglio dei ministri, a cui non è seguita la consuetudinaria conferenza stampa - avete fatto una conferenza stampa su tutto, anche sul decreto milleproroghe, e, invece, su questa questione importante, perché salvava dei risparmiatori, salvava una banca del territorio, già provata, sappiamo cosa sta succedendo in Liguria, in questi mesi, ebbene, mettete i soldi e non fate neanche un tweet, una diretta Facebook, un selfie, niente, scomparite nel buio -, Di Maio scrive su Facebook: “Non abbiamo dato un euro alle banche, rivendichiamo che le misure non comporteranno l'erogazione di denaro pubblico verso la banca”. Bene, lo volevo dire all'onorevole Di Maio che forse, come sempre, non legge con attenzione quello che firma, tutti sanno che verranno messi 1,3 miliardi di euro dello Stato. Di Maio ne è sempre stato consapevole, nonostante il suo illusorio “speriamo che non serva usare i soldi pubblici” e il sempre incredibile onorevole Di Maio va avanti e sostiene: se si dovessero usarle soldi pubblici Banca Carige dovrà diventare di proprietà dello Stato. Chiariamoci, non si tratta di un pugno sul tavolo da parte di un Governo in difesa dei cittadini, ma della mera applicazione delle regole europee sui salvataggi bancari operati tramite la cosiddetta ricapitalizzazione precauzionale.

Peraltro, si tratta nello specifico di una delle limitate deroghe che la normativa europea prevede ed è già stata sperimentata proprio grazie al PD, che è riuscito nella scorsa legislatura ad individuare un costruttivo dialogo con le istituzioni comunitarie e il giusto grado di flessibilità nelle regole vigenti. Il tutto con un unico obiettivo: tutelare la stabilità finanziaria e di risparmio, iniettando capitali in una banca ancora solvibile, come abbiamo fatto come MPS, senza raccontare favole sulla nazionalizzazione della banca. Le banche sono l'infrastruttura che consente al Paese di funzionare attraverso l'erogazione del credito a imprese e cittadini - è un dato di fatto, non è un'opinione – e, di fronte ad una banca che rischia di fallire, causando danni enormi al Paese, è assolutamente giusto, nel perimetro della legge, far sì che lo Stato si possa attivare per salvare e sostenere l'operatività di quella banca. È corretto e doveroso per la tutela della stabilità finanziaria e del risparmio nazionale. Fortunatamente ve ne siete accorti anche voi, voi che in questi anni avete raccontato le favole ai risparmiatori che erano giustamente arrabbiati perché vedere il loro risparmio messo in difficoltà non fa piacere a nessuno, ma avete fatto esattamente uguale. In un servizio andato in onda sulla RAI, ma sicuramente sbagliato, si sono visti applausi e abbracci all'onorevole Di Maio che andava dai creditori delle banche di Vicenza, mentre pare sia stato duramente contestato, tanto da dover essere protetto dalle Forze di polizia e dalla cosiddetta scorta. Per mesi e per anni avete beffeggiato chi la utilizzava, come quelli che appartenevano al passato Governo, ma invece la utilizzate bellamente anche voi, come tutti sappiamo, basta andare in giro per Roma e per Torino per rendersi conto che ne fanno uso anche le sindache di quei posti, che sono peraltro del MoVimento 5 Stelle. Ebbene, avete capito di avere sbagliato ma non lo direte mai assolutamente. Appare lontana l'immagine trionfante di quel balcone che gridava 2,4 per cento. A rendere meno trionfante quel balcone è bastato uno spread che per mesi ha bruciato i risparmi dei cittadini, una crisi industriale senza precedenti, che voi avete determinato con le vostre politiche economiche. Oggi, da torinese, scopro che la Torino-Lione è una ferrovia regionale: se così è, lasciate che la regione Piemonte decida che fare di quella ferrovia. E invece, purtroppo, lo deciderete voi, come voi state decidendo la recessione economica di questo Paese. Almeno oggi la cosa buona l'avete fatta, copiare quello che abbiamo fatto noi. Se questo basta, noi siamo anche disposti a darvi dei “pizzini” e dirvi come si governa questo Paese, se riuscite a leggere e a capire che cosa c'è scritto. Buon voto a tutti