Dichiarazioni di voto finale
Data: 
Giovedì, 10 Luglio, 2014
Nome: 
Marco Causi

A.C. 1752-A

Presidente, le riforme sono di varia natura: ci sono quelle strutturali, come ad esempio la riforma costituzionale, che in questi giorni, in queste ore, il Senato è impegnato a fare, o la riforma delle leggi e della regolamentazione del mercato del lavoro; ci sono le riforme con lo sviluppo a medio termine, la delega fiscale, ad esempio, il cui primo decreto viene incardinato oggi nelle Commissioni finanze di Camera e Senato (105 pagine di semplificazione negli adempimenti fiscali); e poi ci sono le riforme che intervengono in modo chirurgico su singole questioni, qualcuno ha detto lavorando con il cacciavite. La modifica delle norme vigenti sui prestiti ipotecari vitalizi appartiene alla tecnica del cacciavite. La proposta di legge prende spunto da un accordo fra Associazione bancaria italiana e 13 associazioni dei consumatori. L'obiettivo è di rendere pienamente funzionante anche in Italia quello che nei Paesi anglosassoni è noto come reverse mortgage. Si tratta di uno strumento che rende possibile per il settore creditizio attivare prestiti ad una categoria di persone, quelle anziane e molto anziane, le quali sono invece generalmente considerate non bancabili. 
  L'abitazione è posta a garanzia del prestito, con un meccanismo più efficiente e più equo, anche sul piano delle valutazioni attuariali, di quello generato dalla vendita della nuda proprietà: strumento, la vendita della nuda proprietà, che oggi viene usata da ben 20 mila persone all'anno in Italia. Si tratta in questo caso invece di prestiti a medio-lungo termine, non di mutui, poiché non c’è un rateo annuo da pagare. Una delle modifiche che viene introdotta in questo provvedimento è la facoltà di pagare anno dopo anno i soli interessi. 
  Le altre novità sono tre. Primo, una maggiore garanzia per gli eredi, per i quali il debito da restituire dopo l'evento negativo della morte della persona da cui ereditano non potrà superare il valore dell'immobile. Secondo, una maggiore garanzia per le banche, le quali, passati 12 mesi, se gli eredi non hanno ancora ottemperato alla restituzione, possono mettere in vendita l'immobile posto a garanzia, fermo il diritto degli eredi a percepire l'eventuale differenza fra prezzo di vendita e debito da restituire. E terzo, l'estensione anche a questo strumento delle norme vigenti di agevolazione fiscale valide per tutti gli altri strumenti di prestito a lungo termine, e ciò, indipendentemente dalla data del rimborso, la quale ovviamente nel nostro caso, a priori non è conosciuta, perché non è conosciuto il momento in cui avviene in futuro l'evento negativo. 
  Pensate, era questo il punto che, essendo non chiaro nella nostra normativa, perché è una normativa che diceva che le agevolazioni fiscali pregresse a lungo termine si applicavano solo ai prestiti di cui era nota la data del rimborso, non ha permesso in questi nove anni di vigenza della vecchia norma la possibilità di estendere a questo tipo di strumento finanziario le normative, gli strumenti di agevolazione fiscale che si applicano invece per gli altri prestiti. Noi adesso qui in questa chirurgica riforma della norma del 2005 diciamo che, indipendentemente dalla data di rimborso, si applicano le agevolazioni fiscali, poiché la data di rimborso di questi prestiti è naturalmente a priori non conosciuta. 
  Nel Regno Unito, dopo la grande crisi finanziaria e immobiliare del 2008-2009, questo canale creditizio ha attivato uno stockdi 5 miliardi di sterline di credito bancario per le famiglie. In base alle analisi esistenti, il 30 per cento di queste risorse è stato utilizzato dalle persone anziane per aiutare figli e nipoti nell'acquisto della casa, oppure nello start up della vita lavorativa e professionale. 
  L'auspicio che i presentatori del progetto di legge formulano è che anche da parte del sistema bancario italiano ci sia una risposta positiva. Potranno così essere attivati nuovi e sperabilmente ingenti flussi di credito alle famiglie, facendo leva sulla principale forma di ricchezza delle famiglie italiane, e cioè sulla proprietà immobiliare. Questi flussi di credito potranno sostenere non solo i consumi, ma anche gli investimenti delle famiglie, giocando un ruolo positivo nella riduzione di quel razionamento creditizio che tanta parte ha avuto e sta ancora avendo come causa della perdurante stagnazione dell'economia italiana. 
  Voglio sottolineare, anche alla luce del dibattito in quest'Aula, che non si tratta di un intervento di politica sociale: non si tratta certo, in questo progetto di legge, di creare un'alternativa alle misure di sostegno del reddito e di lotta all'esclusione sociale, le quali misure invece dovranno non solo essere mantenute ma anche rafforzate, in particolare attraverso l'estensione degli esperimenti di reddito minimo di inserimento e di assistenza e di lotta all'esclusione sociale. Invece, nel nostro caso, si tratta molto più modestamente di provare a far funzionare una tipologia di contratto finanziario che in Italia finora probabilmente non si è diffusa per difetti di tipo normativo.

Ma naturalmente visto che noi siamo delle persone laiche e razionali, noi adesso togliamo i difetti di tipo normativo e sperimenteremo, faremo il monitoraggio, nei prossimi mesi ed anni, se questo contratto finanziario si diffonderà oppure no, perché potrebbe anche non essersi diffuso per altre motivazioni che non hanno a che fare con le motivazioni di tipo normativo. Ma intanto noi eliminiamo le possibili motivazioni normative della mancata diffusione in Italia di una tipologia di strumento finanziario. 
  Come primo presentatore della proposta di legge, insieme ad Antonio Misiani, voglio cogliere questa occasione per ringraziare il mio gruppo parlamentare che lo ha voluto scegliere fra le sue priorità; voglio anche ringraziare tutte le colleghe e i colleghi della Commissione finanze, che hanno partecipato alla sua analisi e discussione; in particolare l'onorevole Paolo Petrini, che in qualità di relatore ha svolto un complesso lavoro di merito con grande competenza ed attenzione. Voglio ringraziare, Presidente, i gruppi parlamentari di opposizione i quali tutti tranne uno hanno annunciato il loro voto favorevole, dimostrandosi così – tutti tranne uno – capaci di un positivo confronto sul merito di una proposta di legge di iniziativa parlamentare. 
  Voglio, infine, ringraziare il Governo, che nell'espressione del suo parere favorevole ha voluto cogliere l'importanza di una modifica normativa che, seppure di entità chirurgica, seppure insomma facente parte della modalità «riforme col cacciavite», può però ambire a sbloccare importanti flussi creditizi a sostegno delle famiglie italiane. Annuncio, pertanto, il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.