Discussione sulle linee generali - Relatore
Data: 
Lunedì, 10 Ottobre, 2016
Nome: 
Giuseppe Beretta

A.C. 2664-A

Grazie Presidente. Il provvedimento all'esame dell'Assemblea è diretto a introdurre una nuova figura di reato che ha per oggetto il fenomeno conosciuto comunemente come il furto di rame. Questo fenomeno deve essere ricondotto a quello più generale dei furti di materiali sottratti ad infrastrutture energetiche e di comunicazione. In particolare, il problema del furto di rame colpisce negli ultimi anni con sempre maggiore frequenza le società operanti nel settore dei trasporti, così come le altre aziende operanti nel settore dell'energia e delle telecomunicazioni che utilizzano il rame. La frequenza dei furti assunto rilevanti proporzioni con gravi danni patrimoniali, pesanti ritardi alla circolazione dei treni, disagi per i viaggiatori. Dopo una notevole diminuzione di tali furti nel triennio 2007-2009, un sensibile aumento dei furti di rame si è registrato nel triennio successivo in particolare nel 2012 quando i furti di rame sono stati 19.701, le persone denunciate sono state 3.431 e i delitti scoperti sono stati 1.641. Per tale ragione, quindi in ragione di tale incremento, si è intervenuti in materia nel 2013 con lo strumento del decreto-legge che ha modificato la fattispecie penale di furto e di ricettazione prevedendo specifiche aggravanti e stabilendo nelle medesime ipotesi l'arresto in flagranza di reato obbligatorio. Nello specifico è stato aggiunto come aggravante del furto quello commesso su componenti metalliche o altro materiale sottratto a infrastrutture destinate all'erogazione di servizi di trasporto, di energia, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione pubblica; esso è sanzionato con la pena della reclusione da uno a sei anni e la multa da 103 euro a 1.032 euro. Analoga modifica ha riguardato l'articolo 648 del codice penale con l'introduzione di una specifica ipotesi di ricettazione aggravata se il fatto riguarda denaro o cose provenienti dal furto aggravato ai sensi del nuovo articolo 625-bis, primo comma, n. 7-bis. 
Tanto per l'ipotesi di furto aggravato di materiali provenienti da infrastrutture destinate all'erogazione di servizi pubblici, quanto per le ipotesi di ricettazione aggravata degli stessi materiali, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria devono procedere all'arresto in flagranza. Per quanto la nuova circostanza aggravante abbia sortito degli effetti favorevoli, rallentando il trend di crescita di questo tipo di reato, l'allarme rimane alto, in quanto i danni subiti sia delle aziende, che dei consumatori, sono molto elevati. Proprio in relazione ai danni ai consumatori, segnalo che l'Osservatorio nazionale sui furti di rame, istituito presso la direzione centrale della polizia criminale, ha evidenziato di recente come il fenomeno in questione sortisca danni indiretti sull'economia, con particolare riferimento a quelli che colpiscono la collettività in termini di disservizi, incidendo sulla continuità di erogazione di servizi pubblici essenziali e pertanto sulla normale conduzione della vita quotidiana, sulla percezione di sicurezza e sui processi produttivi del Paese. Al riguardo è stato evidenziato che la società ENEL, nel solo anno 2015, ha segnalato disservizi nell'erogazione di energia per circa 700 milioni di minuti, mentre le Ferrovie dello Stato, per il medesimo anno, hanno comunicato il blocco o il rallentamento della circolazione ferroviaria per circa 7 mila treni, per un totale di 138.525 minuti.
Il fenomeno non si limita, come si è portati a credere, al trasporto ferroviario, ma coinvolge anche quello stradale. Ad esempio, i ripetuti furti di rame avevano compromesso il funzionamento dell'intero impianto dell'autostrada A91 Roma-Fiumicino. L'ANAS inoltre ha comunicato nel giugno scorso di aver ripristinato l'illuminazione e comunque di aver fatto investimenti per circa 300 chilometri di nuovi cavi in alluminio che sono stati interrati e posti all'interno di condotte cementificate al fine di evitare il ripetersi dei furti; quindi, un enorme investimento. 
Il provvedimento in esame si pone in quest'ottica, prevedendo una nuova figura di reato in luogo dell'aggravante, aggravando il reato di associazione a delinquere quando il reato fine è il furto di rame e prevedendo la competenza della procura distrettuale per questa ultima ipotesi. Al testo originario della proposta, la Commissione ha apportato solo due modifiche: l'una diretta a estendere la fattispecie di reato, ritenendo sufficiente la condotta di sottrazione alle infrastrutture senza necessità che il materiale sottratto appartenga alle medesime infrastrutture, l'altra diretta evitare che la competenza del reato associativo ricada nella competenza della Direzione distrettuale antimafia. 
In particolare, l'articolo unico della proposta in esame rende anzitutto il furto di rame autonoma fattispecie di reato. Nello specifico la formulazione della fattispecie ricalca pressoché integralmente quella dell'aggravante di cui all'articolo 625, primo comma, n. 7-bis, lasciando inalterata anche l'entità della sanzione detentiva. È sensibilmente aumentata invece la pena pecuniaria, i minimi e i massimi della multa sono fissati rispettivamente in mille e 5 mila euro. Come si è detto, è stata eliminata dal testo originale la differenza con l'aggravante. Secondo la proposta originaria la nuova formazione si doveva distinguere da quella dell'aggravante oggi vigente, laddove faceva riferimento ad altro materiale appartenente a infrastrutture, mentre l'aggravante fa riferimento invece ad altro materiale sottratto a infrastrutture. Dopo diversi approfondimenti in Commissione si è preferito confermare nel nuovo reato la formulazione adottata per l'aggravante essendo questa apparsa più completa.
Anche sulla base di quanto accertato in sede giudiziaria che vede vere e proprie bande strutturate dedicate a questo tipo di reato, viene introdotta la fattispecie associativa del delitto di furto e ricettazione di materiali sottratti a infrastrutture energetiche e di comunicazione; è a tal fine integrato il contenuto dell'articolo 416 codice penale cui è aggiunto un comma finale che ne prevede la punibilità con la reclusione da tre a otto anni quando l'associazione a delinquere è diretta a commettere taluno dei reati di cui all'articolo 624-ter e all'articolo 648 sulla ricettazione. Anche in tal caso, per esigenze di coordinamento, con l'introduzione del nuovo articolo 624-ter del codice penale, è adeguato il contenuto dell'articolo 648, primo comma, del codice penale, attualmente relativo all'aumento di pena per la ricettazione di materiali derivanti dal furto aggravato di cui all'abrogato articolo 625, primo comma, n. 7-bis. La ricettazione risulterà pertanto aggravata quando il fatto riguarda denaro o cose proveniente da delitti di furto in danno di infrastrutture e non più al corrispondente furto aggravato. 
Una modifica importante al testo è stata fatta al comma secondo dell'articolo unico, nella parte in cui interviene sull'articolo 51 del codice di procedura penale, in particolare sul comma 3-bis. Dal combinato disposto tra questa modifica e il vigente articolo 371-bis del codice di procedura penale derivava l'attribuzione nella competenza dei reati associativi finalizzati al furto di rame alle Direzioni distrettuali antimafia con un aggravio di lavoro per queste ultime anche in tutti quei casi in cui il furto del rame si riduca nel caso concreto a un fatto isolato e di scarso allarme sociale. Pertanto si è pensato di attribuire la competenza alla procura distrettuale. Una seconda modifica al codice di procedura penale riguarda la disciplina dell'arresto obbligatorio in flagranza con l'introduzione nel codice penale del nuovo autonomo reato di cui all'articolo 624-ter. Al comma 2 dell'articolo 380 del codice di procedura penale è stata soppresso, nella lettera e), il superato riferimento all'aggravante di cui al numero 7-bis, che aggiungeva il furto in danno di infrastrutture e di comunicazioni tra i delitti per i quali gli ufficiali e agenti di polizia debbono procedere obbligatoriamente all'arresto in flagranza. 
Presidente, io chiederei di essere autorizzato al deposito integrale della relazione.