Discussione generale
Data: 
Lunedì, 28 Aprile, 2025
Nome: 
Andrea Casu

A.C. 1074-A

Grazie, Presidente. Onorevoli colleghe e onorevoli colleghi, rappresentante del Governo, il fenomeno delle persone scomparse in Italia rappresenta una realtà complessa e in crescita, con numeri significativi che destano preoccupazione. Le statistiche indicano che ogni anno migliaia di persone spariscono sul territorio nazionale e che una parte consistente di queste non viene più ritrovata. I dati storici sono impressionanti: dal 1974 fino al 2020 si stimava che circa 64.000 persone fossero ancora da ritrovare in Italia. Facendo riferimento a qualche cifra recente, segnaliamo che nel corso del 2023 sono state presentate 29.315 denunce di scomparsa in Italia; questo dato segna un aumento del 20,3 per cento rispetto al precedente anno 2022, quando le segnalazioni erano state 24.369. Ciò si traduce in una media di circa 80 persone scomparse al giorno. Un dato particolarmente allarmante riguarda i minori: nel solo 2023 quasi il 75 per cento delle denunce di scomparsa ha riguardato minorenni; molti di questi sono minori stranieri non accompagnati che si allontanano dalle strutture di accoglienza. Nonostante l'alto numero di denunce, una parte delle persone scomparse viene ritrovata. Tuttavia, una quota significativa rimane irreperibile. Nel 2022, ad esempio, su 24.369 persone scomparse, 12.199 non sono state ritrovate.

Scendendo nel dettaglio, scopriamo che la maggior parte delle persone scomparse, di cui non si hanno più notizie, sono stranieri. Tuttavia, in termini di ritrovamenti, la percentuale di successo è significativamente più alta per gli italiani. Le motivazioni delle scomparse possono essere diverse e includono allontanamenti volontari, fughe da situazioni difficili, smarrimenti e, in alcuni casi, eventi criminali. Per contrastare la problematica, è stato istituito da anni il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, una figura preposta ad affrontare in maniera coordinata e strategica il complesso fenomeno delle persone scomparse in Italia.

La sua attività si articola su numerosi fronti, con l'obiettivo primario di migliorare l'efficacia delle ricerche, fornire supporto alle famiglie, prevenire le scomparse. Il Commissario raccoglie, analizza e monitora i dati relativi alle persone scomparse a livello nazionale ed internazionale, al fine di comprendere le dinamiche del fenomeno, individuare tendenze e aree critiche, sviluppare strategie di intervento mirate.

Un ruolo cruciale è quello di coordinare le attività dei diversi attori coinvolti nella ricerca delle persone scomparse, tra cui le Forze di Polizia, le prefetture, le procure della Repubblica, gli enti locali, le associazioni di volontariato e le organizzazioni del terzo settore. Donne e uomini a cui deve andare il nostro ringraziamento per l'attività in prima linea che portano avanti ogni giorno. Questo include la promozione di protocolli operativi condivisi e la facilitazione dello scambio di informazioni.

Il Commissario si impegna, inoltre, a mantenere i rapporti con i familiari delle persone scomparse, con le associazioni che li rappresentano, offrendo ascolto, orientamento e supporto pratico e psicologico. Attraverso campagne di comunicazione e iniziative di sensibilizzazione in collaborazione con i media, il Commissario mira poi a informare l'opinione pubblica sul fenomeno delle persone scomparse, a promuovere la cultura della denuncia tempestiva e a diffondere consigli utili per la prevenzione, con particolare attenzione ai minori.

Lo stesso Commissario promuove l'adozione di nuove tecnologie e metodologie per ottimizzare le operazioni di ricerca, come l'utilizzo del sistema informativo “Ricerca scomparsi” e la collaborazione per l'implementazione di banche dati del DNA per l'identificazione dei cadaveri non identificati. Il Commissario rappresenta periodicamente, in relazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, sull'attività svolta e sull'evoluzione del fenomeno delle persone scomparse, fornendo dati statistici aggiornati ed indicazioni per eventuali interventi normativi o amministrativi.

Stipula, inoltre, protocolli d'intesa con diverse istituzioni per rafforzare la cooperazione in specifici ambiti. Esempi recenti includono accordi con il Ministero dell'Istruzione e del merito per la sensibilizzazione nelle scuole e con le prefetture per migliorare le procedure di identificazione di persone decedute e non identificate.

Il Commissario presiede poi la Consulta Nazionale delle persone scomparse, un organismo consultivo che coinvolge familiari, associazioni, esperti del settore, per favorire il confronto e la formulazione di proposte e coordina il tavolo tecnico per il monitoraggio del sistema informativo “Ricerca scomparsi”, un organismo interforze dedicato al miglioramento della raccolta e dell'analisi dei dati sulle persone scomparse.

In questo contesto è quindi palese la necessità di introdurre normative finalizzate a supportare l'attività delle istituzioni coinvolte, garantendo la tutela dei dati personali e promuovendo, contestualmente, questa problematica nell'opinione pubblica. E qui veniamo ai contenuti del provvedimento in esame.

La proposta di legge che stiamo discutendo modifica l'articolo 132 del codice in materia di protezione dei dati personali, al fine di prevedere la possibilità di acquisire i dati relativi al traffico telefonico e telematico, qualora si renda necessaria per esigenza di tutela della vita e dell'integrità fisica del soggetto interessato. Secondo quanto chiarito nella relazione illustrativa, la ratio della proposta è quella di consentire l'acquisizione dei dati necessari per la localizzazione di persone scomparse, o comunque utili alla salvaguardia della vita e dell'incolumità fisica di persone che versino in condizioni di pericolo. Entrando nel dettaglio, l'articolo 132 del codice in materia di protezione dei dati personali, disciplina l'acquisizione di dati relativi al traffico telefonico e telematico per finalità di accertamento e repressione dei reati.

La presente proposta di legge, all'articolo 1, mira ad ampliare le finalità per le quali tali dati possano essere acquisiti, introducendo una specifica deroga per esigenze di tutela della vita e dell'incolumità fisica del soggetto interessato. Questa modifica consentirebbe, quindi, previa autorizzazione dell'autorità giudiziaria competente, l'acquisizione dei dati relativi al traffico telefonico e telematico non solo per indagini penali ma anche quando ciò sia necessario per prevenire gravi pericoli per la vita o l'incolumità fisica della persona scomparsa.

L'acquisizione dei dati rimarrebbe subordinata all'autorizzazione motivata dell'autorità giudiziaria, che dovrà valutare la sussistenza di elementi concreti e specifici dai quali si possa desumere un pericolo attuale per la vita o l'incolumità fisica della persona scomparsa, e la proporzionalità dell'acquisizione dei dati rispetto alla finalità perseguita.

La proposta di legge prevede poi, all'articolo 2, l'istituzione di una giornata nazionale dedicata alle persone scomparse: il 12 dicembre di ogni anno.

La Giornata nazionale avrebbe lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sul fenomeno delle persone scomparse, promuovere la solidarietà e il sostegno nei confronti dei familiari delle persone scomparse, ricordare le persone scomparse e mantenere viva l'attenzione sulla loro sorte, favorire la diffusione di informazioni utili per ricerche, e promuovere iniziative di prevenzione del fenomeno.

Un momento di sensibilizzazione popolare utile e lodevole, che sicuramente deve essere portato avanti in questa giornata. Che sicuramente deve accompagnarci ogni singolo giorno dell'anno ma, quello su cui vorrei soffermare le nostre riflessioni è, invece, sui contenuti dell'articolo 1. Non su questo articolo 2 che, possiamo auspicare, possa vedere la piena condivisione di tutte le forze presenti in quest'Aula, ma su alcuni aspetti problematici su cui, come Partito Democratico insieme al lavoro dei colleghi della Commissione giustizia, delle altre Commissioni e dell'intero gruppo parlamentare, cercheremo di presentare attraverso alcuni emendamenti e delle proposte migliorative. Qui, l'impianto normativo, pur finalizzato a contrastare un fenomeno devastante per molte, per troppe famiglie, ha però alcune evidenti criticità. Legiferando infatti al di fuori del perimetro dei procedimenti penali, che giustificano una conservazione più lunga dei dati del traffico telefonico e telematico, rischiano di ledere il principio del ragionevole bilanciamento, in riferimento proprio all'acquisizione di tabulati telefonici ed all'individuazione di soggetti coinvolti.

Nel corso del dibattito di Commissione sono state infatti respinte molte proposte relative alla necessità che l'apposito decreto, motivato dal pubblico ministero, dovesse contenere anche l'espresso riferimento all'intervallo temporale di accesso agli stessi tabulati. Il provvedimento in esame - è bene ricordarlo - introduce infatti una deroga alla disciplina attualmente vigente, senza alcun limite. Sarebbe invece opportuno specificarne compiutamente il perimetro di applicazione, per evitare l'introduzione di una deroga eccessivamente ampia che pregiudichi l'esigenza di tutela della riservatezza.

La scomparsa di una persona - l'abbiamo già ricordato - può avere infatti numerose cause, anche volontarie. Dati precisi, consolidati da alcune testimonianze, ci dicono proprio che la prima categoria di motivazione individuata - e con il 10 per cento dei casi - è per un allontanamento volontario.

Pur prendendo atto che l'obiettivo prioritario di questa modifica è quello di fornire, agli organi inquirenti e alle Forze dell'ordine, uno strumento più efficace e tempestivo per la ricerca di persone scomparse, qualora rimanesse questo impianto e non fossero quindi specificati meglio alcuni limiti alle deroghe previste, il citato principio del ragionevole bilanciamento potrebbe, quindi, rimanere squilibrato, rischiando di procurare, conseguentemente, un evidente limite alle libertà personali.

Per questo chiediamo - e concludo - che le nostre proposte migliorative vengano accolte nel corso delle votazioni in Aula. Ovviamente deve prevalere sempre l'esigenza di ritrovamento delle persone scomparse ma, nell'attività legislativa, non possiamo dimenticare di tutelare anche altri aspetti, comunque rilevanti, come il diritto alla privacy.