Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, anche il Partito Democratico si unisce nel dolore alla famiglia di Raffaele. Raffaele è stato un parlamentare del Partito Democratico della Sinistra, un partito da cui sono nati i Democratici di Sinistra e poi il Partito Democratico, un uomo convintamente di sinistra. Era innanzitutto un uomo di insegnamento, di scuola, di formazione credeva nella scuola, credeva nella crescita culturale e sociale, sia individuale che collettiva, credeva nella forza travolgente della scuola e, nei suoi primi anni di militanza, persino in quella pre-politica, aveva voluto promuovere un circolo culturale per i giovani, che aveva consentito a tante ragazze e a tanti ragazzi di riprendere a studiare nel suo paese.
Raffaele era un uomo di cultura e credeva anche nella forza dirompente della diffusione della cultura. Nella terra di Gramsci aveva sempre lavorato affinché quel legame, così delicato e fragile, con la sua terra di origine non si indebolisse mai e diventasse, al contrario, un filo, e poi, una tessitura, come è tipico delle opere della nostra conterranea Maria Lai, una tessitura che rende più forte i legami, che li rende indistruttibili.
Raffaele era anche un uomo fortemente guidato dalle proprie convinzioni, anche quando il resto del mondo accettava la convivenza con la accondiscendenza o con il conformismo, non era mai conformista e, nel tempo delle divisioni, delle piccole patrie, delle patrie minuscole; già quaranta anni fa spingeva e portava avanti la sua azione per riunire persino le piccole istituzioni locali del suo territorio; era sua la battaglia per unire 3 comuni, Abbasanta, Ghilarza, Norbello, in un'unica comunità, non per un'idea strana, ma per renderla più forte e attrattiva.
Aveva lo sguardo lungo, lo sguardo lungo del contrastare le piccole comunità, che diventano più fragili di fronte al cambiamento. Ecco, la sua ultima battaglia era quella per difendere l'ospedale di Ghilarza, una piccola comunità di cui si sentiva parte, di cui era parte, ma non aveva mai avuto, in questa battaglia, il desiderio di usare la retroguardia, lo sguardo all'indietro, consapevole dei principi di qualità dei servizi sanitari, ma altrettanto consapevole di quanto la salute, come la scuola, sia fondante quale elemento di contrasto allo spopolamento, all'indebolimento delle piccole comunità.
Insomma, un uomo di territorio, con radici ben salde nella cultura e nel suo essere di quelle terre, ma con lo sguardo lungo, come dovuto e come deve essere riconosciuto agli uomini di cultura, di passione e di militanza.
Ciao Raffaele, un saluto a te.