Grazie Presidente. Stiamo parlando oggi di un Piano che si chiama Next Generation EU e che qui chiamiamo, con un acronimo che sembra freddo, PNRR, ma dentro cui c'è una visione di quale futuro vogliamo consegnare alle prossime generazioni in Italia e in Europa. L'Europa, proprio davanti alle sue crisi, ha dato una risposta forte con questo Piano, un Piano di investimenti, un Piano espansivo, un Piano che prova ad affrontare le sfide più cruciali per il nostro futuro. La conversione ecologica e la trasformazione digitale come le accompagniamo? Come facciamo in modo che queste trasformazioni non spaventino le nostre società, acuendo le diseguaglianze sociali, quelle territoriali, quelle di genere e anche quelle tra le generazioni? Ecco, davanti a questo, però l'atteggiamento di questo Governo è per noi inspiegabile, Ministro, perché la destra sembra non credere fino in fondo - lo sento anche da alcuni degli interventi dei colleghi in quest'Aula - alle priorità della coesione sociale e territoriale italiana ed europea, ma anche a quei processi di trasformazione che, se non guidati dalla politica - questa è la sua missione più alta -, rischiano di aumentare quei divari invece che accompagnare tutta la nostra società, a partire proprio dalle fasce più fragili, di accompagnare tutta l'impresa, a partire dalle piccole e medie imprese, che da sole fanno fatica a stare dentro a questi grandi processi di transizione. Ecco, che la destra non ci abbia mai creduto ce lo dimostra il fastidio con cui sta affrontando il tema dell'attuazione di questo Piano, un Piano che, per alcune parti di questa maggioranza - lo vogliamo ricordare -, non ci sarebbe mai stato, non sarebbe mai esistito, perché c'è chi al Parlamento europeo non ha mai votato a favore di questo Piano, degli eurobond, del Recovery Fund, forse per compiacere gli alleati nazionalisti che non volevano questo supporto all'Italia. Nel luglio del 2020 avete addirittura votato contro il mandato al Governo per negoziare in Europa il Next Generation EU. La Presidente Meloni ha passato buona parte della campagna elettorale a dire che bisognava cambiare questo PNRR. Lei l'ha anche ricordato prima, Ministro, dicendo - cito le sue parole - che “è una posizione già espressa molto tempo fa”. Ma il problema è proprio questo: molto tempo fa. Intanto sono passati mesi, rischiamo di perdere miliardi e ancora non ci avete spiegato quali siano le modifiche che volete fare a questo Piano (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Avete avuto mesi! Ditelo all'Italia, se non lo volete dire a noi in quest'Aula, cosa che sarebbe più opportuna perché è questa la sede che dovrebbe vedere il primo coinvolgimento su quali modifiche intendete fare, con i tempi stretti che corrono, mentre ci pare che abbiate perso di vista l'attuazione di questo Piano e quindi anche come sostenere gli enti locali innanzitutto nell'implementazione. Ricordiamo che ci sono comuni che fanno fatica perché mancano di personale, di risorse umane per poter scrivere i progetti, partecipare ai bandi e attuare e seguire naturalmente la loro giusta, efficace e rapida implementazione. Ecco, è vero, siete arrivati al Governo, ci state da 9 mesi e direi che, per un Piano che dura fino al 2026 è un buon ritmo se si vogliono perdere quei miliardi di investimenti. Avete discusso per molti mesi di governance e di accentramento, che sono questioni importanti, per carità, ma che capiscono e seguono soprattutto gli addetti ai lavori, ma non avete mosso davvero un dito per la sua attuazione e forse siete in attesa che possa cambiare qualcosa, che possa arrivare una maggioranza più favorevole a far saltare quelle priorità del Piano, a cui qualcuno guarda con fastidio. Il Next Generation EU è per noi un simbolo politico di un nuovo modello di integrazione europea, che noi vogliamo difendere e portare avanti nei prossimi anni. E il nostro Paese deve fare la propria parte, perché non è solo una questione della credibilità e dell'affidabilità dell'Italia, è anche una questione di credibilità ed affidabilità di tutta l'Unione europea. E la rinuncia, anche parziale, al conseguimento di questi obiettivi e di queste riforme avrebbe delle ricadute enormemente negative per il nostro Paese, a partire proprio dalle trattative in corso nelle sedi istituzionali dell'UE sul nuovo Patto di stabilità, nonché gli impatti sui mercati finanziari internazionali per la collocazione dei titoli di debito pubblico. Soprattutto, alla riuscita dell'Italia si lega in questa maniera proprio il successo dell'Europa intera e di uno strumento che, se funziona, può essere anche portato avanti.
Noi, come Partito Democratico, auspichiamo che siano rese strutturali delle misure di investimento comune, come quelle messe in campo nel Next Generation EU. Siamo ad un tornante particolare, Ministro, della storia dell'intero continente e anche del progetto di integrazione europea. Noi sappiamo da che parte stare. Voi, non ci è ancora chiaro. Questo Governo è come se lo subisse, se lo mal sopportasse, se lo vivesse come un peso e una cosa da fare perché è da fare, però è il più grande Piano di investimenti della storia europea, di cui il nostro Paese - lo voglio sottolineare una volta ancora - è il maggior beneficiario: quasi 200 miliardi, che sono un'occasione irripetibile per ammodernare e cambiare l'Italia. Tradotto in pratica, sono centinaia di migliaia di posti di lavoro, di nuove occasioni di buona impresa (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista), sono ospedali, scuole, asili nido, infrastrutture, investimenti per la conversione ecologica, la riduzione dei divari territoriali. Voi, invece, dall'inizio avete ottenuto un effetto annuncio negativo devastante, perché il forte contributo che era stato dato nella legislatura precedente sembra dissiparsi quando, di fronte agli annunci di questi cambiamenti che poi non arrivano mai, rallentano anche i territori. E rallentare i territori rischia di farci perdere quei target. E poi avete messo in campo un tentativo abbastanza infantile di addossare sempre le colpe a qualcun altro: a Governi precedenti, al destino cinico e baro, non so chi sarà il prossimo. Ci avete provato anche con la Corte dei conti. Ma dite la verità: è la Corte dei conti colpevole per i ritardi? Perché, altrimenti, vuol dire che è un nuovo capro espiatorio che vi state scegliendo per precostituirvi un alibi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra) sull'incapacità di mettere in campo questi investimenti con il resto del Paese.
Infine, queste tematiche sono sicuramente rilevanti, ma fatemi dire una cosa in più, perché i risultati di questa confusione e incompetenza sono già evidenti. Avete fatto fatica a chiudere gli ultimi 55 obiettivi del 2022. La terza rata, quella di 19 miliardi, ancora non è stata confermata ed erogata, è bloccata da febbraio. Come se nulla fosse, è completamente scomparsa dai radar della discussione anche la rata da 16 miliardi, che dovrebbe essere pagata rispetto ai 27 obiettivi da raggiungere in questo semestre: in questo! E soprattutto, è ancor più grave ascoltare, a giorni alterni, gli annunci di esponenti della maggioranza che dichiarano di voler rinunciare a una parte delle risorse che abbiamo ottenuto con tanta fatica.
Per questo chiediamo al Governo di fare chiarezza e di fare una grande operazione di verità e trasparenza. Non capisco - lo dico con rispetto, Ministro - questo atteggiamento di resa, questo atteggiamento per cui gli obiettivi non saranno realizzabili e c'è chi parla addirittura di rimandare indietro dei soldi. Ora, siamo alla vigilia di una finestra di opportunità che non si ripeterà per la storia del Paese. I regolamenti europei ci consentono, sì, una revisione mirata dei Piani nazionali, però bisogna che dopo questi mesi ci diciate quali, perché noi ci preoccupiamo a leggere che a saltare potrebbero essere proprio i progetti che riguardano le scuole, le case della comunità, la sanità territoriale, che è quella del futuro, mentre il Governo nella sua manovra non mette risorse sufficienti per tenere in piedi il diritto alla salute delle italiane e degli italiani (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). E mi preoccupa ancora di più quando sento che a poter saltare sono gli investimenti sui nidi. Pensate al paradosso del primo Governo d'Italia, guidato da una Presidente del Consiglio donna, che taglia i fondi ai nidi, come se non sapesse che sono servizi fondamentali (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista) per i bambini e le bambine, per ridurre le diseguaglianze, ma anche per aiutare le famiglie e, dentro quelle famiglie, soprattutto le donne. Ministro, li avete visti i dati dell'occupazione femminile in alcune regioni del Sud del nostro Paese? Sono il record negativo d'Europa. Vi sta bene così? Perché a noi, no, non ci sta bene così.
Gli investimenti sui nidi sono quelli che più servono per riuscire anche a una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, per riuscire a liberare il tempo e il peso del carico di lavoro di cura non pagato, che grava soprattutto sulle spalle delle donne.
Io credo che questi temi siano prioritari per il nostro Paese e vi chiediamo davvero una mossa in più. Possiamo avere notizia di quali interventi state preparando per i 2,7 miliardi del programma REPowerEU? Quanto ancora dovremo aspettare? Alcune cose sono per noi prioritarie: più coerenza anche nell'attuare gli obiettivi trasversali sull'occupazione femminile e giovanile.
E poi, fatemi dire, vi chiediamo di rispettare la riserva di impiego del 40 per cento delle risorse del PNRR per il Sud (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista). Vi chiediamo di sbloccare le risorse del FSC, che servono per investimenti fondamentali, non solo per il Sud, ma anche per il Nord.
Arrivo, Presidente, a conclusione. Vi chiediamo anche, però, parole chiare sulla indisponibilità - parole a cui seguano fatti, però, Ministro, mi faccia dire - ad utilizzare, alla luce della discussione del regolamento europeo Asap, le risorse del PNRR e dei Fondi per la coesione per la produzione di munizioni e di armamenti. Vogliamo su questo chiarezza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)!
Concludo proprio su questo. Io non so quale sia l'idea di futuro che ha in testa questo Governo. Credo che, però, siano da stigmatizzare questi primi mesi in cui avete colpito i più fragili e i più poveri. E devo dire che sono anche preoccupata dalle dichiarazioni del Ministro Nordio, che legittimano l'evasione fiscale (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra). Ci faccia capire, Ministro, se la linea del Governo Meloni è quella di usare la clava sui poveri e fare le carezze agli evasori, perché noi non siamo d'accordo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e Alleanza Verdi e Sinistra)!