Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 27 Aprile, 2022
Nome: 
Francesca Bonomo

Grazie, Presidente. Il servizio civile universale è finalizzato alla difesa non armata e non violenta della patria, all'educazione alla pace tra i popoli, nonché alla promozione dei valori fondativi della Repubblica italiana - l'articolo 52 costituzionale infatti è il fondamento del servizio civile -, valori che, come ci dimostra l'attuale scenario di guerra in Ucraina, purtroppo non si possono mai dare per scontati, ma vanno di giorno in giorno costruiti, soprattutto con le nuove generazioni, non solo a livello nazionale ma anche nel contesto europeo. Infatti, nella scorsa legislatura, durante la presidenza italiana e proprio a livello europeo, noi proponemmo di inserire il servizio civile europeo e se ad oggi abbiamo il Solidarity Corp a livello europeo è grazie al Governo appunto del Partito Democratico della legislatura precedente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Non è un'utopia costruire un sistema internazionale di difesa non armata, serve però, quantomeno, che gli Stati sovrani decidano di riformare profondamente l'ONU, di porre le basi affinché la diplomazia, il dialogo, il confronto siano gli unici strumenti per risolvere le controversie fra di loro. Per avere la pace, infatti, bisogna costruire la cultura di pace, bisogna partire dalle giovani generazioni attraverso l'educazione e la formazione alla pace. Tuttavia desidero essere chiara e ribadire che, a fronte di un'aggressione di uno Stato sovrano, ma soprattutto del grido di aiuto di una popolazione per potersi difendere da un invasore, così come ha ricordato a Torino Bruno Segre alla fiaccolata ANPI del 25 aprile, ma anche il presidente onorario Carlo Smuraglia, non si può che rispondere aiutando quel popolo a resistere, nonostante tutta la fatica che ognuno di noi, anche nel Partito Democratico, ha fatto nel prendere questa scelta, a resistere così come noi resistemmo al fascismo.

D'altro canto, però, dobbiamo mettere i semi di speranza laddove c'è la distruzione. Ad esempio, abbiamo appoggiato con molto favore la decisione del ministro Franceschini di finanziare la ricostruzione del teatro di Mariupol. Alla distruzione noi rispondiamo con la ricostruzione di cultura dal basso. L'investimento nella cultura, così come quello nella formazione dello spirito civico e della promozione dell'impegno nei confronti della comunità, per il PD sono il presupposto per una vigorosa società civile e più precisamente per un ricco e multiforme tessuto associativo. Quest'ultimo, infatti, rappresenta l'antidoto nei confronti del ripiegamento privatistico e rappresenta una risorsa per lo sviluppo del capitale sociale, quale requisito ineludibile per una sana democrazia.

Dovete sapere che sono almeno una sessantina i Paesi nel mondo che attribuiscono una qualche forma di riconoscimento istituzionale al servizio civile, però il primo a parlare di servizio civile fu proprio il nostro Paese e, nel mondo, fu il filosofo della non violenza Aldo Capitini, indicandolo quale forma alternativa al servizio militare e come addestramento della popolazione alle tecniche della non violenza. Lo fece appunto per far uscire definitivamente dall'ideologia totalitaria l'Italia e allo stesso tempo come strumento di democratizzazione della società. È per questo che in quest'Aula io tengo a richiedere formalmente al Presidente Fico di ripristinare una buona usanza che avevamo inserito nella legislatura precedente, grazie alla Presidente Boldrini. Il servizio civile universale, come la ministra qui presente sa, che ringrazio per il lavoro che ha fatto con questo Governo per rilanciare il servizio civile universale, è presente nella parata del 2 giugno e dopo il 2 giugno ogni anno nella scorsa legislatura noi abbiamo invitato qua i giovani, le istituzioni a parlare dell'esperienza di servizio civile. Ecco, dovremmo riprendere da lì, dovremmo parlarne qui, all'interno delle istituzioni. Il servizio civile: negli anni sono stati tanti i giovani, 700 mila i giovani a partire dal 2001 che hanno scelto di fare questa esperienza, che gli ha cambiato la vita, che ha cambiato la vita a loro personalmente, ma ha cambiato la visione del nostro Paese. E di questi giovani dobbiamo sapere che il 65 per cento sono ragazze. Mi verrebbe da dire, con una battuta, che in questo caso forse dovremmo inserire le quote blu per gli uomini al servizio civile, per capire anche che il servizio civile è importante proprio se uomini e donne lo fanno per costruire un Paese diverso. Nel 2013 però ci fu l'anno nero delle risorse, il bando uscì, non si trovarono i fondi necessari per finanziarlo. Per questo noi crediamo, come Partito Democratico, che sia necessario stabilizzare i fondi per il servizio civile e siamo contenti che questo punto sia un punto centrale nella mozione unitaria che oggi andremo a votare (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Almeno a 100 mila giovani all'anno dovremmo aspirare, ma fino forse a 500 mila. Dobbiamo sapere che i ragazzi di 18 anni ogni anno sono circa 500 mila, ma tutti coloro che vogliono fare il servizio civile devono poterlo fare, e ripeto, vogliono, perché noi non siamo per l'obbligo. Non lo eravamo neanche nell'altra legislatura, e infatti discutemmo anche su questo, per esempio, con Renzi o con altre persone che erano in questo caso convinte che l'obbligo fosse una cosa necessaria. No, per noi è l'universalità, la volontarietà. Forse di obbligo si potrebbe parlare se volessimo discutere per inserirlo all'interno del percorso di obbligo scolastico. Infatti, il Partito Democratico ha depositato in questa legislatura una proposta, a mia prima firma, proprio di alternanza scuola-servizio civile, che credo possa essere una nuova gamba di costruzione di una nuova cittadinanza.

Abbiamo reinserito lo studio dell'educazione civica nella scuola; forse potremmo anche investire, proporre ai ragazzi di fare un'esperienza civica all'interno delle associazioni del Terzo settore proprio all'interno di un percorso scolastico, perché solo così si può educare alla cittadinanza attiva e fare un'esperienza di cittadinanza attiva. Nel 2014, quindi, si arrivò alla riforma; si arrivò in maniera concordata, coprogrammando, coprogettando con tutti gli enti, con i volontari, con le regioni, con i mondi del servizio civile nel suo complesso. Se un limite vediamo ad oggi - ma speriamo venga superato dopo le parole della Ministra dette in precedenza, che ringrazio veramente anche per la sua presenza qui, in Aula, perché è importante che sia qui a dialogare sulla costruzione di questo istituto nel quale tutti noi crediamo - è che serve una forte collaborazione tra Stato, regioni, province e gli enti del Terzo settore che sono rappresentati attraverso la consulta.

La consulta non è un orpello, la consulta è uno strumento attraverso il quale proprio questo istituto può essere più efficace. Si possono trovare le tempistiche giuste, si deve coprogettare, coprogrammare, e si deve concertare per sapere quali sono gli obiettivi dello Stato anche di anno in anno. Per questo abbiamo accolto con favore le due missioni aggiuntive, per esempio, che nel piano del Next Generation EU sono state inserite, la missione sulla digitalizzazione e la missione ambientale. Next Generation EU vuol dire che dobbiamo costruire un'Europa diversa, un'Italia diversa, un mondo diverso attraverso il rispetto dell'ambiente, le nuove tecnologie. E chi più dei nostri giovani può aiutarci a costruire questo nuovo percorso. Però ancora oggi, come dicevo prima, i giovani sono pochi rispetto a quelli che sono interessati a fare il servizio civile. Quindi, stabilizzazione, consultazione ex ante della consulta - scusatemi la ripetizione - quando si fanno le riforme e le concertazioni, semplificazione nelle procedure e anche certificazione delle competenze.

Questi sono i punti centrali che il Partito Democratico aveva richiesto nella sua mozione e che sono stati in qualche modo anche valorizzati nel confronto comune di questa mozione di maggioranza. Però sul tema della certificazione delle competenze ci terrei anche a fare una specificazione, perché è importante per i giovani, però bisogna farlo in maniera costruttiva, bisogna farlo in maniera seria, in un confronto tra le regioni, il Ministero del Lavoro e il Ministero dell'Istruzione, perché quelle competenze che i nostri giovani acquisiscono all'interno dell'anno di servizio civile possano poi realmente essere spese in un percorso successivo. Chiudo su un altro punto finale e importante, che è quello dei corpi civili di pace e dello status di “servizio civilista” all'estero, che è stato inserito tra i punti programmatici di questa mozione unitaria.

È importante riconoscere lo status se vogliono andare all'estero, è importante e necessario, e lo vediamo, come abbiamo detto prima, in questo periodo, costruire la cultura della pace. Quindi vedo anche con favore - so che questa mattina la Ministra ha risposto a un'interrogazione della collega Gribaudo - la ripartenza del bando sui corpi civili di pace nell'ultima sua fase. Il Partito Democratico voterà favorevolmente questa mozione e soprattutto ci tiene veramente a ringraziare la Ministra per quello che ha detto qui, in Aula.

È sicuramente necessario fare delle modifiche puntuali alla riforma del 2014, ma non è necessario riprendere e rifare tout court quella norma, perché quello di cui noi abbiamo bisogno adesso è di dare attuazione, ma soprattutto abbiamo bisogno di dare risorse. Dare strumenti per rendere effettivo il servizio civile vuol dire porre un tassello fondamentale per renderlo concreto e per consentire ai nostri giovani che si realizzi l'invito, il monito pronunciato da John Fitzgerald Kennedy nel suo discorso di insediamento: non chiedete che cosa il vostro Paese può fare per voi, chiedete cosa potete fare voi per il vostro Paese. E questo è quello che vogliono fare i giovani attraverso un servizio civile realmente universale, che gli riconosca le competenze e che gli dia gli strumenti per costruire la pace in Italia, in Europa e nel mondo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).