Grazie, Presidente. Care colleghe e cari colleghi, come diceva un noto sociologo inglese, le persone trovano difficile attribuire un livello di realtà al futuro pari a quello del presente; infatti, quello che stiamo discutendo oggi non riguarda l'oggi, ma riguarda sicuramente il domani. Questa è una tematica che riguarda prima di tutto le case e gli immobili privati e pubblici; è evidente, però, che non riguarda solo questo. La mozione verte, infatti, su settori importanti, chiavi dell'economia italiana: l'occupazione e la sicurezza, la capacità di spesa dei cittadini e delle imprese e dello Stato, considerato che l'edilizia è un volano importante del PIL italiano.
Abbiamo letto con attenzione la mozione della maggioranza. Speravamo che, proprio perché maggioranza e non opposizione, essa affrontasse la vicenda in maniera costruttiva, con l'obiettivo non di fare l'ennesima sceneggiata populista, ma di proseguire su finalità condivise, per consentire agli italiani di avere case moderne, sicure e capaci di far fermare, soprattutto per cittadini, i rialzi dei costi delle bollette energetiche. Leggendo la premessa, emerge chiaramente un dato: la vostra mozione, quella di maggioranza è scritta senza leggere i contenuti della direttiva UE; fa, infatti, riferimento a bozze e argomenti che non sono presenti nel testo approvato dalla Commissione; è stata scritta, inoltre, senza tener conto della natura stessa delle direttive, che non sono leggi, ma quadri normativi generali su cui i singoli Stati predispongono la propria legislazione, e già questo dice molto sulla serietà dell'approccio che avete scelto. Per costruire un atto di indirizzo serio e coerente relativo ad una norma europea sarebbe opportuno, prima di tutto, conoscerne i principi e le finalità. Cerchiamo di fare chiarezza: l'obiettivo della direttiva è sviluppare un parco immobiliare europeo a emissioni zero entro il 2050. Il settore edilizio dell'Unione europea rappresenta una sfida significativa per l'azione sul clima, soprattutto oggi: è responsabile del consumo di circa il 40 per cento di energia e il 36 per cento delle emissioni da gas. Va, inoltre, sottolineato come il percorso della direttiva, soprattutto nel nostro Paese, sia stato inaugurato e che il confronto è appena iniziato e siano comunque presenti ampi margini di applicazione a disposizione dei Governi degli Stati membri, sia per quanto riguarda la classe energetica effettiva sia per ciò che concerne le molte deleghe previste.
Il Partito Democratico, mentre la destra sbraitava - in Italia, ma anche a Bruxelles - è già intervenuto in sede comunitaria per rendere il quadro normativo più elastico e meno vincolante rispetto alla prima bozza e ha ottenuto evidenti, sensibili miglioramenti. Chiederemo, nelle prossime ore, che la direttiva sia contestuale a un fondo europeo che sostenga gli investimenti necessari dei singoli Stati, perché l'Italia presenta alcune oggettive differenze rispetto ad altri Paesi su questo settore, non quelle, però, che avete scritto nella mozione: le case italiane non sono, nella media, più vecchie o meno efficienti dal punto di vista energetico o dispendiose; la differenza risiede nella proprietà.
Tornando al merito della mozione va sottolineato come il Ministro Fratin aveva già rassicurato sui contenuti della direttiva; lo aveva, infatti, dichiarato pubblicamente, qualche giorno fa e diceva questo: “La misura consente ampi margini di elasticità, che declina un impegno già assunto del nostro Paese, la neutralità carbonica al 2050, e che tiene conto delle peculiarità del nostro Paese, indicando per gli edifici esistenti un percorso a tappe, da qui a 27 anni” Queste erano le sue parole, sicché non so cosa state dicendo, soprattutto nella mozione che avete presentato. Quindi, se il Ministro Pichetto Fratin ci ha rassicurato, perché utilizzate ancora questi toni?
Ma la vostra contraddizione non finisce qui. La vostra mozione fa trapelare, infatti, che la direttiva penalizzi, inoltre, i cittadini, che potrebbero essere sanzionati in caso di mancata conformità. Anche su questo bisogna essere chiari: non sono previste sanzioni per i proprietari; sono gli Stati, come per ogni direttiva, a potere essere oggetto di eventuali procedure di infrazione, nel caso in cui il Paese membro non raggiunga gli obiettivi prefissati e nei tempi previsti. Però, considerato come è il Governo e la maggioranza si stanno comportando sulla vicenda dei balneari, non credo che il problema di un'infrazione vi possa interessare e, soprattutto, qui bisogna essere chiari: le direttive comunitarie sono state una ricchezza per il nostro Paese, non una cosa negativa.
Ma torniamo alla mozione; insinuate addirittura che le case degli italiani perderebbero valore per effetto dell'applicazione della direttiva comunitaria, come se case vecchie e fatiscenti potessero rivalutarsi automaticamente. Parlate, inoltre, di investimenti delle famiglie, quando è ormai appurato che, da anni, il mercato immobiliare non è più un bene rifugio esclusivo e, soprattutto, una riserva di valore.
Quindi, in sintesi: se il Ministro dell'Ambiente era a conoscenza dei contenuti e dei margini di contrattazione, se le case degli italiani non perderanno valore a causa della direttiva, se il mercato immobiliare non è più un settore esclusivo di investimento e risparmio delle famiglie, perché allarmare i cittadini, invece di rassicurarli? Perché continuate a fare terrorismo mediatico? Perché considerate la direttiva esclusivamente come una calamità? Dimenticate una questione di fondo: un tema come questo può essere solo un'opportunità per costruire un percorso virtuoso, con le istituzioni europee, su tempi e modalità di attuazione e attivazione di risorse. Fino a ieri vi siete vantati pubblicamente di avere fatto cambiare idea all'Europa sulle auto elettriche; oggi avete paura di costruire un piano nazionale per rendere gli immobili italiani moderni e con elementi sostenibili e sicuri; forse sapete bene che il voto sulle auto elettriche è solo posticipato e che l'Italia può solo, purtroppo, accodarsi alla Germania e, soprattutto, che il Governo Meloni, invece di programmare un'efficace transizione ecologica sui mezzi di trasporto pubblico, ha bloccato gli incentivi e tagliato gli investimenti per le colonnine di ricarica. Il problema vero è che quando c'è in gioco il futuro dell'Italia voi vi nascondete, fate opposizione al progresso, invece di governarlo, consapevoli dei vostri limiti ideologici. Soffiare sempre e comunque sulle paure dei cittadini, sulla loro insicurezza economica non porterà niente di buono, soprattutto quando gli elettori si renderanno conto che adesso siete voi a governare.
Una mozione come quella che avete presentato è francamente inaccettabile. Approcciarsi a questo tema con parole getta discredito sulla capacità della politica di gestire il cambiamento e di dare risposte concrete. L'atto che avete presentato è indegno di un Paese che vuole essere protagonista con le sue capacità, con le sue risorse, con la sua innovazione in Europa e nel mondo. È anche uno schiaffo morale ai giovani, alle nuove generazioni che lottano per il clima. Nell'atto di maggioranza, infatti, è inutile ricordarlo, non c'è praticamente alcun riferimento al riscaldamento globale, alla necessità di preservare le materie prime, alla lotta ai cambiamenti climatici.
Garantire la vivibilità del pianeta è l'obiettivo prioritario dell'azione europea. Il clima non è certo una vostra priorità, è chiaro, basta vedere come state affrontando il gravissimo e attuale problema della siccità. Infatti il Ministro dell'Agricoltura e dell'Ambiente, invece di intervenire, si rimpallano le responsabilità, hanno idee opposte sulla governance dell'emergenza e, di fatto, bloccano qualsiasi tipo di intervento. A voi della maggioranza, visto il testo della mozione, non interessa quindi nemmeno l'abitazione. Parlate di case se si tratta di varare condoni, come di solito fate, dopo le annunciate tragedie che ci sono state e che ci saranno, sperando di no, ma comunque sappiamo benissimo che il nostro Paese è a rischio dal punto di vista idrogeologico.
Se le case degli italiani vi fossero interessate, avreste riformato i bonus edilizi, invece di bloccarli, e avreste modulato la cessione del credito, invece di cancellarla per decreto, mettendo sul lastrico migliaia di imprese e negando ai cittadini meno abbienti di migliorare le proprie abitazioni. La vostra impostazione populista e sovranista sulla casa è dannosa, non solo per l'ambiente, il PIL e le imprese del settore, ma anche per gli stessi proprietari degli immobili. Facendo opposizione sempre e comunque all'Unione Europea farete perdere al nostro Paese l'opportunità unica di rinegoziare tempi utili e risorse certe per dare agli italiani possibilità di riqualificare le proprie abitazioni, gli edifici pubblici e i luoghi di lavoro.
L'Europa è la nostra comunità, non soltanto un organismo astratto a cui addossare le proprie incapacità e da cui pretendere soldi senza impegnarsi nelle riforme. Per questo motivo voteremo “no” alla vostra mozione, perché riteniamo che il Parlamento debba dare al Governo un indirizzo politico autorevole e capace realmente di garantire benefici ai cittadini. Non un mandato a litigare con l'Europa, senza definire nel dettaglio e nello specifico la flessibilità normativa e temporale, e soprattutto un nuovo piano industriale green, affinché i costi degli interventi non ricadano sulle famiglie, in particolar modo sulle fasce economicamente più deboli e sulle imprese. Concludo: proprio voi avete il coraggio di accusare le istituzioni europee di penalizzare i beni immobiliari, voi che in pochi mesi di Governo avete annullato il superbonus, cessione del credito e depotenziato gli incentivi fiscali? Con questa credibilità in Europa voi non riuscirete a cavarci veramente niente. Per questo motivo annunciamo il voto contrario alla mozione di maggioranza.