Grazie, Presidente. Nell'apprestarmi a fare la dichiarazione di voto sulla mozione di maggioranza voglio innanzitutto ringraziare tutti i colleghi dei gruppi di maggioranza che hanno incessantemente lavorato per trovare una soluzione unitaria; una soluzione che contiene alcuni impegni estremamente importanti che ora richiamerò. Primo impegno, che attiene al rapporto corretto tra Parlamento della Repubblica e Governo della Repubblica: voi sapete che la decisione della Commissione europea sul caso ITA/Alitalia non è ancora stata resa conoscibile al Parlamento, eppure sulla base di questa decisione è stato modificato il piano industriale di ITA su cui per legge le Commissioni parlamentari devono esprimere il parere.
La decisione della Commissione europea, come hanno detto prima alcuni colleghi, è stata espressamente richiamata all'articolo 7, comma 2, del decreto-legge n. 121 in corso di conversione. Ebbene, il gruppo del Partito Democratico non considera assolutamente convertibile una norma se non siamo messi a conoscenza della decisione europea che viene espressamente citata dalla norma (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché questo è un minimum nei rapporti tra l'Esecutivo e il Parlamento. Secondo impegno: la tutela dei lavoratori di Alitalia. Sappiamo che almeno 7 mila dei lavoratori di Alitalia non transiteranno, perlomeno nella parte iniziale, nella nuova società ITA. La mozione chiede strumenti di sostegno al reddito di questi lavoratori, percorsi per salvaguardarne le competenze e le professionalità. Pensiamo soprattutto a salvaguardare le abilitazioni e le certificazioni che consentono loro di volare. Ringraziamo il Ministro Orlando, a cui è stata demandata la parte più faticosa di questa vicenda, per l'impegno che sta profondendo per trovare una soluzione per questi lavoratori (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Terzo impegno: prevediamo che venga attivato il tavolo nazionale del trasporto aereo. Oggi giustamente stiamo parlando di Alitalia e di ITA, ma ci sono altre crisi aziendali, i lavoratori della Air Italy, i lavoratori dell'handling (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), i lavoratori delle società concessionarie aeroportuali che sono in sofferenza. Ebbene, non è ammissibile che dopo un anno e mezzo di crisi pesante il Governo non abbia ancora aperto un tavolo di trattativa. Quarto impegno su ITA: noi chiediamo che ITA partecipi ai bandi che farà l'amministrazione straordinaria per la cessione delle attività della manutenzione e dell'handling. Chiediamo soprattutto che ITA apra una trattativa con le organizzazioni sindacali. Qui c'è un bisticcio, se volete: la mozione dice “prosecuzione delle trattative”, ma sono o non sono in corso le trattative? Nell'audizione la settimana scorsa dei vertici di ITA il presidente esecutivo di ITA ci ha detto: “Ma che problema c'è? La trattativa è in corso, ci siamo seduti al tavolo, non abbiamo trovato un'intesa. Ho già riconvocato i lavoratori”. Sapete a che data? A ottobre 2022! È questo avere una trattativa sindacale aperta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)? Noi siamo consapevoli che per la partenza così difficile di una startup come ITA in un mercato competitivo sia necessaria la massima flessibilità, siano necessarie deroghe alle condizioni ordinarie dei lavoratori, ma questo fatto in un'azienda totalmente di proprietà pubblica deve essere prodotto attraverso una sana concertazione, attraverso gli strumenti della contrattazione collettiva. Vorrei che fosse molto chiaro al Governo, per lo meno nei rappresentanti, entrambi piemontesi, che oggi siedono a questo tavolo, che le parole del loro Presidente del Consiglio, del nostro Presidente del Consiglio Mario Draghi dovrebbero essere ricordate agli amministratori di ITA.
Il 23 settembre, due settimane fa, il Presidente Draghi all'assemblea di Confindustria disse testualmente: “Occorre preservare buone relazioni industriali perché esse assicurino equità, pace sociale e produzione”. Esattamente il contrario di quello che succede in ITA da due mesi a questa parte (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)! E allora al Vice Ministro Pichetto e al Vice Ministro Castelli, che ci ascoltano con attenzione, vorrei ricordare anche un altro precedente, gli accordi interconfederali del 1993 ad opera di un grande Presidente del Consiglio, un altro grande Presidente del Consiglio, Carlo Azeglio Ciampi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Grazie a quegli accordi il Paese uscì da una situazione di crisi e ripartì; oggi, derogando questi principi, peraltro da parte di una società pubblica, stiamo producendo effetti nefasti.
Negli ultimi due mesi la situazione è esplosa, le assunzioni non si stanno facendo e possiamo scommettere già oggi che il 15 di questo mese ITA non sarà in grado di far volare gli aerei su cui si è impegnata nel piano industriale. Altro impegno: il rispetto dell'articolo 203 del decreto-legge n. 34 del 2020, il “decreto Rilancio”. Che cos'è questa norma? È l'applicazione del modello vigente nei porti agli aeroporti, e lo dico oggi con molta commozione perché questa norma è stata partorita grazie all'intelligenza e all'impegno di un ex parlamentare, l'onorevole Eugenio Duca, che purtroppo è mancato questa mattina presto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Grazie all'impegno testardo e cocciuto di quest'uomo questa norma, che lui aveva introdotto vent'anni fa nei porti, è stata introdotta nel settore aereo. E cosa dice? Che tutti gli operatori che stanno nel comparto aeroportuale devono applicare le condizioni minime del contratto collettivo nazionale di lavoro. È una norma che noi chiediamo che il Governo applichi a tutti, come nello spirito della legge; una norma che risale anche all'impegno del Ministro Paola De Micheli, che l'ha fortemente voluta.
Questa norma, che ha una natura programmatica, ma a cui sono collegate sanzioni pesanti, non viene attuata. Allora chiediamo che il Governo si svegli dal torpore, che attui questa norma (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), che ENAC garantisca l'applicazione della norma, perché non ci è sfuggito che il regolamento attuativo fatto da ENAC sui servizi a terra ha omesso ogni sanzione per la violazione di questa norma. Infine, ultimo impegno sulla vicenda ITA, noi chiediamo che le assunzioni vengano fatte nel rispetto delle leggi europee e nazionali. Un ascoltatore attento potrebbe dire: ma che novità è questa, è ovvio! Ovvio forse sì, ma sul fatto che questo venga rispettato oggi da ITA abbiamo seri dubbi, perché continuiamo a ricevere, non solo noi, ma tutti i gruppi parlamentari, voci di persistenti comportamenti di discriminazione.
Tutti coloro che hanno avuto incarichi sindacali non sono assunti, caregiver con situazioni familiari importanti alle spalle non sono stati assunti; e, se fosse così, questo sarebbe un fatto assolutamente inaccettabile per noi e per il nostro gruppo parlamentare.Il decollo di ITA e il mantenimento in volo della nuova compagnia sono estremamente difficili, si tratta di una sfida al limite dell'impossibile; il piano industriale è difficilissimo e sappiamo che per realizzarlo è necessaria una straordinaria unità d'intenti. Vorrei ricordare a qualcuno che non ci sarà, in questa vicenda, un apprendista stregone, un po' come nel film per bambini che guardavamo - vi ricordate? - Fantasia; c'era Topolino, apprendista stregone che, con la bacchetta magica, faceva volare le scope. Qui non basta un uomo con la bacchetta magica per far volare gli aerei e un'azienda vera è una comunità di donne e di uomini, di operai e di manager che devono tutti remare nella stessa direzione, in sintonia.
Questa mozione altro non è che un richiamo al valore di questa unità, è un richiamo al Governo affinché eserciti il suo ruolo, anche di azionista unico e, per favore, risparmiateci la noiosa litania, che abbiamo sentito anche oggi: le scelte manageriali competono ai manager, non sono materia del Governo; perché il Governo è azionista unico di questa compagnia e ci sarà un momento, prima o poi, in cui andrà in assemblea e dovrà rispondere dei successi o degli insuccessi degli amministratori che ha scelto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Come Partito Democratico, noi vigileremo, fiduciosi, ma attenti, perché c'è 1 miliardo e 350 milioni di denaro pubblico in questa avventura, ma soprattutto ci sono donne, uomini, famiglie, bambini e cittadini italiani a cui noi e questo Parlamento dobbiamo la massima attenzione (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Liberi e Uguali).