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Grazie, Presidente. Partirei, dopo avere ascoltato i colleghi, da alcuni dati che credo siano estremamente significativi, li conosciamo, però, è bene ricordarli. Circa il 25 per cento della rete idrica italiana risale a oltre 70 anni fa; da questa rete idrica ci sono perdite che superano il 40 per cento; gli italiani a rischio razionamento dell'acqua sono già 3,5 milioni e 4,3 miliardi sono i fondi che il PNRR ha messo a disposizione dell'Italia per agire su reti, fognature e irrigazioni; 6,7 milioni di italiani non hanno fogne pubbliche; il 29 per cento degli italiani non si fida dell'acqua del rubinetto.
Ho ricordato dei dati che sembrano anche, se vuole, molto diversi l'uno dall'altro, ma che in qualche modo danno il quadro di una situazione rispetto alla quale la siccità non è una novità dell'ultimo minuto, la siccità non è neanche un evento ciclico, come ho sentito affermare anche dalla Presidente del Consiglio, purtroppo è una realtà con cui fare i conti ormai da tempo e per lungo tempo. Quindi, non è neanche un evento sul quale si possa parlare meramente di emergenza, non si può parlare di straordinarietà, serve avere una strategia.
Scusi, Presidente, ma se non mi ascolta la Sottosegretaria, è inutile che io faccia il mio intervento, perché volevo rivolgermi proprio al Governo. Grazie, Presidente.
Volevo rivolgermi al Governo, perché noi abbiamo la volontà di esporre, prima, una questione di metodo, se volete, di forma, e, poi, di sostanza. Ora, la forma ci lascia abbastanza interdetti - lo dico per suo tramite, Presidente, alla Sottosegretaria - e ci lascia interdetti perché è stato detto di no e, quindi, non è accoglibile una buona parte di quegli impegni che noi peraltro abbiamo scritto tanto tempo fa, perché siamo stati i primi a depositare una mozione sulla siccità, quando appunto di siccità si parlava, lo ripeto da molto tempo; poi, per una serie di motivi siamo potuti arrivare alla decisione sulla siccità soltanto in queste giornate di Aula, dopo un decreto Siccità che è in discussione al Senato, però, con una riserva mentale che ci lascia, come dicevo, abbastanza perplessi, perché il “no” agli impegni che sono stati indicati nella nostra mozione è giustificato dal fatto che non sono accoglibili perché già previsti nel decreto Siccità in discussione al Senato.
Ora, questo mi fa dire, però, che se oggi in quest'Aula non sono accoglibili perché stanno nel decreto Siccità, quando il decreto Siccità arriverà in quest'Aula neppure in quel momento saranno accoglibili, perché se non sono accoglibili oggi, non lo saranno neanche quando arriverà qui il decreto Siccità. È una motivazione che non ha assolutamente nessun senso logico!
Ci si dica: siamo d'accordo, siamo talmente d'accordo che li abbiamo messi anche nel decreto Siccità che, per inciso, noi riteniamo del tutto insufficiente e sul quale sia al Senato che alla Camera proveremo a fare la nostra parte e cercheremo di fare delle modifiche anche molto profonde, però, Sottosegretaria, non torna quello che ci è stato detto, non torna nel merito e non torna neanche nella forma.
Quindi, ripeto, i nostri impegni non sarebbero accoglibili, perché già contenuti nel decreto Siccità che una volta approvato al Senato arriverà alla Camera e, quindi, conterrà le stesse identiche parole. Pertanto, quello che non è accoglibile oggi, come mai sarà accoglibile tra un po' di tempo? Allora, la domanda è: sarà accoglibile tra un po' di tempo solo perché l'avete scritto voi e, quindi, non sono accoglibili le cose quando le scriviamo noi? Perché questo non è il modo di far politica, questo è semplicemente il modo di piantare le solite bandierine su temi così angoscianti, così drammatici e così complessi per il Paese che richiederebbero invece quantomeno un richiamo all'unità.
Ma non ci avete neanche provato a chiedere di fare una mozione unitaria. Non avete neanche provato a capire se questo Parlamento poteva ritrovarsi su punti in comune. Ricordo che stiamo parlando di siccità, cioè stiamo parlando di una questione che riguarda tutti noi. Se quest'anno c'è una neve che è meno 69 per cento sulle Alpi, è un problema di tutti gli italiani, mica soltanto di quelli di sinistra o di destra! E credo francamente che quello che sta accadendo in quest'Aula, onestamente, sia sbagliato, perché si sarebbe dovuto e potuto fare di più.
Quindi, la risposta che abbiamo ricevuto sul no e sulla non accoglibilità dei nostri impegni, francamente, la troviamo assolutamente non condivisibile. E lo diciamo oggi, come lo diremo quando arriverà il decreto Siccità.
Parlavo poi del merito. Se siamo tutti d'accordo che la siccità, purtroppo, non è ciclica, che la siccità, purtroppo, è una questione che ci portiamo dietro da tempo, che alcuni di questi interventi andavano fatti tanto tempo fa e che oggi siamo costretti a farli, perché i cambiamenti climatici ci impongono di farli molto più velocemente di quanto pensassimo, ma, allora, il decreto Siccità, ma, allora, anche quello che oggi ritenete non accoglibile è del tutto insufficiente rispetto a questo momento così importante. Infatti, se la soluzione alla siccità è fare una cabina di regia, siccome ho fatto la cabina di regia e siccome questa cabina di regia è coordinata dal Ministro Salvini, ho risolto il problema della siccità.
Non lo abbiamo risolto solo con la cabina di regia, ma soprattutto non lo state risolvendo neppure facendo quello che avete scritto nel decreto Siccità. Infatti, nel decreto Siccità, ad esempio, c'era scritto che, entro 10 giorni da quando il decreto è stato licenziato in Consiglio dei ministri - ed è stato licenziato, se non ricordo male, il 6 aprile 2023, quindi i 10 giorni sono abbondantemente passati -, il Governo avrebbe nominato il commissario straordinario. E, invece, siccome state litigando sul nome del commissario straordinario, non abbiamo ancora neppure il nome del commissario! Non abbiamo un commissario che si metta a lavorare sulle emergenze e che ci indichi quale sia il punto di caduta di una situazione così complicata e difficile come quella della siccità.
Quindi siamo preoccupati? Certo che siamo preoccupati, perché, di fronte alla drammaticità di questa situazione, ci sembra che non si sia colto, da parte della maggioranza, quanto sia, invece, necessario intervenire. Ci sembra un po' la risposta che abbiamo ricevuto poc'anzi dal Ministro Fitto sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, e cioè che ci proviamo, ma non ne siamo del tutto convinti. Questo sembra stia accadendo anche rispetto alla siccità. E qui - me lo consentirà, suo tramite, Presidente, la Sottosegretaria - torno anche al merito, perché non solo ci avete detto che le nostre proposte non sono accoglibili, perché sono già contenute nel decreto Siccità, ma va anche detto che buona parte delle cose che avete dichiarato non accoglibili o che ci chiedete di annacquare con un “valutare l'opportunità di” o togliendo pezzi, sono le stesse cose che poi troviamo scritte, identiche, nella mozione di maggioranza! Ma perché allora dovete dire a noi di modificarle? Perché dovete dire a noi di non accoglierle? Perché dovete dire a noi che non le condividete, quando sono scritte nella mozione di maggioranza, le stesse identiche cose?
Trovo, francamente, che questo atteggiamento della maggioranza e del Governo sia ingiustificato, Governo che, su questo tema, , ancora una volta, crea divisioni, sostenendo che ci sono distanze, e non capisce che devono tenerci insieme i punti di caduta e di equilibrio, perché il tema è di una tale complessità che va affrontato da tutto il Parlamento. Ancora una volta, si mira alla divisione, ancora una volta si mira a dire “no”, ancora una volta si mira a piantare l'ennesima bandierina.
Ma riteniamo che su un tema di questo tipo - lo abbiamo detto, e, con noi, lo hanno detto anche altri colleghi e altri gruppi -, su un tema riguardante l'emergenza, la straordinarietà, la ciclicità, chiamatela come volete (pensiamo sia necessario avere una strategia di medio e lungo periodo che nel decreto Siccità, oggettivamente, non vediamo) avremmo voluto - lo dico, suo tramite, Presidente, alla Sottosegretaria e al Governo - che ci fosse un impegno in più da parte del Governo. Avremmo voluto che, in quest'Aula fosse, possibile trovare una condivisione almeno sui punti fondanti di un lavoro che dovremo fare tutti insieme, che dovrà fare quella cabina di regia, che dovrà fare il commissario, che dovrà fare il Parlamento, che dovranno fare gli enti locali. E, invece, di tutto questo mettere a sistema non c'è traccia.
Per questo motivo, Presidente, siamo estremamente sconcertati da quello che abbiamo udito rispetto alla nostra mozione, sconcertati dalle risposte che sono state date alle altre mozioni, ma, allo stesso tempo, siamo sconcertati nel pensare che quello che oggi diciamo non va bene, ma, se sta scritto nel decreto fatto dal Governo e dalla maggioranza, va bene lo stesso. Delle due l'una. La politica è anche una politica di condivisione, e, su temi come questi, la politica non può e non deve dividersi. Questa è una responsabilità enorme che, ancora una volta, vi state prendendo.