Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 15 Giugno, 2022
Nome: 
Elena Carnevali

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Presidente, rappresentante del Governo, colleghe e colleghi, voglio anch'io in questo momento, innanzitutto, fare davvero un augurio di buona salute al Ministro Speranza e voglio ringraziare della testimonianza la collega Lucaselli, per una testimonianza che non è stata solo con le parole che abbiamo ascoltato oggi, ma che ha sempre coinvolto il Parlamento anche in questa sua volontà di non nascondere la sua condizione di malattia; è stata un simbolo nel portare la voce dentro questo Parlamento.

Oggi, è una giornata importante, è tutta la mattina che parliamo di sanità, ma tutto si tiene, si tiene quello di cui abbiamo parlato prima sull'assistenza sanitaria, sul “DM 71”, la parte sull'assistenza territoriale e quella di cui discutiamo oggi; io credo che sia stata davvero un'azione intelligente da parte di tutte le forze politiche. Ringrazio naturalmente la collega Nappi, ma credo che essere arrivati a una mozione unitaria e alla votazione, credo, praticamente unanime anche delle altre mozioni sia segno di intelligenza e soprattutto dell'importanza dell'argomento che stiamo trattando. Quindi, noi abbiamo ritirato la nostra mozione.

Siamo alla vigilia di un fatto molto importante che è l'approvazione del Piano oncologico nazionale, di questo suo passaggio che avviene in Conferenza delle regioni, di un'attenzione che abbiamo visto senza precedenti all'emergenza cancro tanto che l'Unione europea si è dotata di un piano innovativo come strumento di politica sanitaria finalizzato proprio a far fronte all'intero decorso della malattia. È un piano che è stato approvato il 3 febbraio del 2021 e che è articolato in dieci iniziative faro, per ognuna di esse sono individuate le risorse a disposizione, gli obiettivi e i tempi in cui devono essere raggiunti tali obiettivi.

Faccio alcuni esempi per riuscire a comprendere la portata. Per esempio, il piano di vaccinazione contro il papilloma virus prevede un aumento rilevante della copertura vaccinale di ragazze e ragazzi entro il 2030, fino ad arrivare almeno al 90 per cento della popolazione bersaglio dell'Unione europea, nonché un nuovo programma di screening per i tumori, sostenuto dall'Unione europea, affinché gli Stati membri siano in grado di garantire al 90 per cento della popolazione che presenta i requisiti dello screening alla mammella, alla cervice uterina e al colon retto la possibilità di sottoporvisi. Tutto ciò entro il 2025, vuol dire tra tre anni. Il piano europeo individua quindi anche le forme regolatorie necessarie al completamento di ogni iniziativa. Tra le più significative e trasversali rientrano sicuramente quella del ridurre i tempi di attesa, l'accesso ai farmaci innovativi, ampliando al contempo la platea dei beneficiari anche attraverso la revisione della direttiva dell'EMA. Questo impegno dell'Unione europea vede peraltro una messa a disposizione di risorse finanziarie considerevoli, 4 miliardi con la missione anche che riguarda la mission cancer. Questo programma ambizioso sta proprio nel quadro della ricerca e dell'innovazione dell'Horizon Europe, con un obiettivo che l'Europa si è data, al quale noi contribuiamo, che è quello di voler salvare 3 milioni di vite umane nell'arco di dieci anni. Proprio in base a questo impegno dell'Unione europea c'è la consapevolezza che la malattia neoplastica determina un fabbisogno di assistenza multidisciplinare e multidimensionali con significative implicazioni sul piano sia familiare che sociale, che si proiettano anche dopo la guarigione. Il Partito Democratico, già nell'ottobre del 2020, aveva avvertito l'urgenza di approvare il nuovo piano, in primo luogo, perché quello precedente è scaduto nel 2016; in secondo luogo, perché era chiaro che avremmo avuto un'emergenza nell'emergenza che purtroppo si è avverata, travolti dalla drammatica crudele pandemia che ha travolto e cambiato le priorità per poter salvare le vite umane. Gli effetti indiretti hanno provocato ritardi e il mancato accesso alle cure in molti presidi - magari non tutti, ma nei nostri territori - con grandi discontinuità. Dal monitoraggio delle dimensioni di questo fenomeno è risultata una contrazione drammatica delle richieste di accertamenti preventivi, oltre al mezzo milione di rinvii per pap-test e per le mammografie; insomma, tutto quello che per noi è necessario per garantire una diagnosi precoce e una presa in carico precoce. Le differenze regionali sono ancora più eclatanti. Con due annualità abbiamo finanziato il piano delle liste d'attesa per circa un miliardo di euro e nonostante nel 2021 c'è stata una ripresa dell'attività assistenziale questo ancora non risulta sufficiente per colmare questo gap e soprattutto dobbiamo tenere presente che il prossimo futuro avremo pazienti con una maggiore complessità assistenziale, con un forte impatto sui sistemi organizzativi sanitari, che dovranno gestire condizioni cliniche sicuramente di aumento della morbilità e della complessità. Il prossimo ventennio, a causa dei cambiamenti demografici e dell'esposizione al rischio avremo un'incidenza di queste patologie che vedremo raddoppiare. Abbiamo un'esigenza etica, morale e di salute pubblica per agire, perché, come ci ricorda spesso il professor Silvio Garattini, la prevenzione diventi la rivoluzione culturale della medicina, perché è una azione fondamentale, perché il 40 per cento delle patologie oncologiche sono evitabili, perché delle malattie croniche sono evitabili e perché anche nella percentuale relativa ai tumori si agisce soprattutto sulla prevenzione primaria e su quella secondaria. Facciamo troppo poco! Mi hanno colpito tantissimo i dati pubblicati dall'Istituto superiore di sanità riguardo all'aumento della percentuale di fumatori: uno su quattro, 800.000 fumatori in più rispetto al 2019, triplicato il consumo di sigarette da tabacco riscaldato e anticipata l'età in cui si inizia. C'è la necessità di agire per far crescere la consapevolezza del rischio e, soprattutto, per mettere nella condizione di promuovere campagne di prevenzione. Abbiamo fatto cose molto positive.

Abbiamo innestato per la prima volta un percorso di screening per quanto riguarda quello che viene definito il big killer, il tumore al polmone. Attraverso la possibilità di fare un'azione di screening soprattutto sui grandi fumatori, abbiamo la capacità di far emergere e recuperare le persone con probabilità di avere un cancro ai polmoni.

Ma c'è un messaggio che dobbiamo dare in quest'Aula: di cancro si guarisce e, in Italia, la sopravvivenza di cinque anni, il tempo necessario per dichiarare guarita una persona, un paziente, mostra un incremento di questi dati rispetto alla rilevazione precedente; cala la mortalità e migliora la sopravvivenza. Ma non è tutto, perché ci sono campanelli di allarme che ricercatori, medici e cittadini ci stanno rendendo evidente. Per questa ragione credo che sia la collega Lorenzin sia tutti coloro che sono intervenuti hanno già fatto una grande analisi rispetto a tali dati. Ma noi abbiamo anche bisogno di sconfiggere un altro grande male, che è l'idea del fatalismo. Dobbiamo fare in modo che agire sulla prevenzione primaria e su quella secondaria ci possa permettere soprattutto di raggiungere quei traguardi, che sono possibili se un sistema Paese assume la lotta contro il cancro come la cifra di riferimento per la ricerca clinica di base, le nuove terapie, la capacità di diagnostica e farmaceutica, la medicina personalizzata, l'accompagnamento in tutte le sfere che riguardano le persone, da quella psicologica, da quella riabilitativa a quel diritto all'oblio, di cui il Partito Democratico al Senato e alla Camera ha già presentato da tempo proposte di legge, agli ausili, a delle limitazioni previdenziale, alle limitazioni per quanto riguardano i permessi di lavoro e ad oneri che dobbiamo ancora superare. In ragione di questa rilevanza economica e sociale l'adozione del nuovo Piano oncologico nazionale rappresenta una priorità dell'intero Paese. È per questa ragione che possono sembrare ambiziosi i 40 impegni che noi abbiamo scritto in questa mozione. Possono sembrare sicuramente abbondanti, ma posso dire che nulla è stato lasciato al caso. Voglio ricordare qua in particolare al Governo di leggere quel rapporto di Agenas sulle reti oncologiche, pubblicato nel 2012, che ha mostrato ancora con chiarezza la disomogeneità nazionale e la presenza di poche reti completamente operative, a fronte del fatto che invece abbiamo già sottoscritto un accordo nella Conferenza Stato-regioni, così come abbiamo bisogno della messa a regime della rete nazionale dei tumori e dei tumori rari.

Concludo con due questioni brevissime. La prima è un ringraziamento che voglio fare al mondo associativo e al mondo della ricerca scientifica, perché sono parte di questa alleanza che noi continuiamo a considerare importante. Quello che stiamo facendo qui oggi è in nostro dovere. Il nostro dovere è quello di dare indirizzi al Governo attraverso l'azione del Parlamento e mi dispiace che spesso, invece, tale azione venga relegata nella relazione tra il Governo e le regioni e, quindi, abbiamo un po' l'impressione di non riuscire a dare tangibilità rispetto agli indirizzi che con 40 punti oggi vogliamo dare. Davvero io penso sia una stagione nuova, una stagione importante, perché il diritto alla salute non è solo un diritto che dobbiamo riconoscere perché ce lo dice la Costituzione, ma soprattutto il diritto alla salute è la possibilità di guarigione, l'accompagnamento in tutte le sedi, anche dalle sedi territoriali, per poter consentire alle persone di evitare magari l'accesso negli ospedali con le preoccupazioni che questo comporta. Siamo nelle condizioni di poter agire su due fronti: non definanziare il fondo sanitario nazionale e incidere sull'ammodernamento del parco tecnologico diagnostico. In terzo luogo dobbiamo continuare a credere che il personale sanitario e il personale delle professioni sanitarie è per noi il più grande investimento che possiamo fare e troverà e troverete nel Partito democratico l'alleato più forte e più grande, anche nei confronti del Ministro Speranza, affinché questo si realizzi anche nella prossima legge di bilancio. Per questa ragione voteremo a favore delle mozioni che abbiamo sottoscritto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).