Discussione generale
Data: 
Giovedì, 21 Ottobre, 2021
Nome: 
Emanuele Fiano

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La ringrazio, Presidente. Cominciamo da qui, dalla Costituzione, perché io penso che sempre lì si debba tornare, a quello straordinario momento della nostra storia nel quale donne e uomini di tutti i partiti eletti, nel giugno del 1946, decisero di convergere sul testo della nostra legge delle leggi. Sarebbe bello che noi potessimo recuperare quello spirito unitario, a 360 gradi, di fronte a chi, grande o piccolo che sia, lavora ancora secondo principi e obiettivi contrari a quel testo, in avversione a quel testo, perché professa un'ideologia fascista. Permettetemi di dire che alcune interpretazioni che leggiamo in queste ore, secondo le quali al Senato il Partito Democratico avrebbe diminuito la forza del proprio indirizzo di richiesta al Governo dello scioglimento di Forza Nuova e dei movimenti fascisti, sono ricostruzioni false (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), perché di questo noi stiamo trattando oggi, di attuare una disposizione della Costituzione, la XII disposizione finale e transitoria, la quale, recando, come scelsero all'unanimità i costituenti, il divieto della riorganizzazione del disciolto partito fascista, in qualsiasi forma, individuava un obiettivo essenziale della lotta per il mantenimento della democrazia e per la difesa della libertà: combattere con le armi della democrazia e con i poteri dello Stato i nemici della democrazia e dello Stato. E chi erano, e chi sono, questi nemici? Per i padri costituenti e per noi erano, e sono, coloro che rientravano in un caso, un unico caso a cui opporre un divieto alla sacralità dell'articolo 49 della Costituzione, quello che recita: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Quell'unico caso in cui è previsto lo scioglimento era, e sarà sempre per noi, il caso della riorganizzazione di un partito fascista.

Nel 1952 un Ministro democristiano, non certo dalla sinistra democristiana, Mario Scelba, firmò una legge attuativa ordinaria di quella disposizione che recava un'unica possibilità di scioglimento di un partito, quella dovuta al caso in cui un partito rientrasse nelle caratteristiche derivanti da quella disposizione costituzionale, fosse cioè di natura fascista e fosse anche protagonista di azioni violente; come dice il testo della legge: “(…) esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia (…)”.

Vorrei citare, per coloro che magari non le conoscono, una delle numerose sentenze, anche di grado definitivo, che riguardano Forza Nuova. Cito la sentenza della Cassazione del 21 maggio del 2010, la quale, nelle motivazioni, per rafforzare le proprie motivazioni, cita il sito nazionale di Forza Nuova che recita: “(…) per una vera ricostruzione nazionale e per una vera ricostruzione della coscienza di popolo la Repubblica nata e basata sull'antifascismo militante debba finire ed il fascismo, con le sue tesi e la sua dottrina, debba trovare il giusto spazio nella storia e nella cultura del nostro Paese”. Firmato: segreteria nazionale Forza Nuova, 17 aprile 2002. Io non so cos'altro serva per definire questo un movimento fascista.

Si aggiungano numerose sentenze, anche di grado inferiore, come quella del tribunale di Pisa, città nella quale, solo pochi giorni fa, il 12 ottobre, mi piace ricordarlo, il consiglio comunale, a maggioranza di centrodestra, ha approvato una mozione, che ha la prima firma del Partito Democratico, che dichiara Forza Nuova un movimento di chiara ispirazione fascista e violento e, come tale, inconciliabile con lo spirito democratico delle nostre istituzioni, chiedendo al Governo di scioglierlo, documento votato, oltre che dal centrosinistra, anche dai consiglieri della Lega e dal sindaco leghista di Pisa, Michele Conti. Proprio il tribunale di quella città, il 19 aprile 2011 aveva ritenuto che la qualificazione di Forza Nuova come movimento fascista non potesse definirsi in alcun modo diffamatoria della reputazione del movimento, dato che la natura del movimento di Forza Nuova risultava incontestabilmente caratterizzata dall'adesione all'ideologia fascista e per espressa enunciazione dello stesso movimento.

Conosco la critica che viene in genere espressa a questo punto: perché non è stata sciolta prima, allora, Forza Nuova? Perché non avete presentato prima una mozione di questo tipo? C'è una risposta semplice a questa domanda: primo, il Partito Democratico, la presidente Serracchiani, il segretario Enrico Letta, coloro che li hanno preceduti e tutta questa comunità politica lo chiedono da anni, tutti noi che siamo cresciuti e maturati nell'antifascismo democratico e pacifico chiediamo da anni questo scioglimento e lo scioglimento delle altre organizzazioni fasciste esistenti in questo Paese.

Allora, ci arriva un'altra critica: e perché si permette al Parlamento di votare un indirizzo che prevede lo scioglimento? Nessuno, lo ripeto, nessuno faccia finta di derubricare ciò che è avvenuto a Roma nella recente manifestazione, nessuno faccia finta di non sapere che, se dopo cento anni si attacca la sede del più importante sindacato dei lavoratori, si attacca la Costituzione, che nasce sulla difesa del lavoro, nessuno faccia finta di non ricordare che era nel fascismo che venivano attaccate le sedi dei sindacati, che era nel fascismo che venivano attaccate le sedi dei partiti, che era nel fascismo che venivano attaccate le sedi dei giornali; perché, quando si attaccano il sindacato, i partiti e i giornali, di qualsiasi colore essi siano, se ne hanno uno di colore, quando si attaccano i giornalisti, si commettono violenze che mirano a ledere i gangli vitali della democrazia di questo Paese e si ripercorrono esattamente le strade delle dittature e, in Italia, di quella fascista. Peraltro, qualcuno ci chiede: perché in questo caso in particolare vi siete risvegliati? Perché quell'attacco oltrepassa qualsiasi limite e il Parlamento ha sempre, secondo noi, il diritto di esprimere un indirizzo politico al Governo, offrendo ovviamente al Governo il modo di attuare l'indicazione della legge.

Io credo, signor Presidente, onorevoli colleghi e rappresentanti del Governo, che anche la richiesta ovviamente che viene fatta da un'altra parte del Parlamento di sottoscrivere un principio di lotta generale a chiunque, in questo Paese, attui forme di violenza politica eversive dell'ordine costituito non può che trovare la nostra adesione, e ve lo diciamo, non oggi, noi ve lo diciamo perché siamo i figli o i fratelli minori, in qualche caso, gli orfani, di coloro che, negli anni più bui di questa democrazia, nei momenti in cui la libertà di questo Paese era messa a rischio da forze eversive armate - rosse o nere non importa - che volevano colpire il cuore dello Stato, che volevano sovvertire l'ordine repubblicano, che volevano metterlo a ferro e fuoco e che uccidevano civili inermi, militari, Forze dell'ordine, giornalisti, insegnanti, avvocati, operai, docenti, professori, sindacalisti, chi ci ha preceduto nella nostra storia, i partiti da cui noi deriviamo, si sono messi sempre a difesa della Repubblica, a prescindere dal colore di coloro che volevano attaccare la Repubblica, e abbiamo pagato un prezzo per questo. Noi abbiamo nomi inscritti nel nostro Pantheon per quel prezzo, e penso ad Aldo Moro, penso all'operaio Guido Rossa, operaio comunista, a Genova; penso alla mamma del nostro Alfredo, a Giulietta Banzi Bazoli, uccisa dalla bomba della strage di Piazza della Loggia, a Brescia, penso al giudice Occorsio che pagò con la vita per aver sentenziato lo scioglimento dell'organizzazione fascista Ordine Nuovo.

Noi saremo sempre dalla parte della Repubblica contro ogni forma di sovversione, ma abbiamo lecitamente nelle nostre radici e, oggi, come sempre, la volontà di perseguire il dettato preciso della Costituzione che solo in un caso specifico di eversione indica al Governo di intervenire per lo scioglimento di quell'organizzazione ed il nostro indirizzo politico, che chiariamo con questa mozione oggi al Governo, ancora di più dopo quello che è successo a Roma, è fatelo secondo le norme di legge che sceglierete: sciogliete le organizzazioni fasciste nel nostro Paese, sciogliete Forza Nuova.