Grazie, Presidente. La nostra Camera dei deputati è chiamata oggi a un voto molto importante. Dobbiamo dimostrare di essere all'altezza del nostro alto ruolo istituzionale. Siamo, infatti, uno dei due rami del Parlamento dell'Italia democratica e repubblicana, le cui funzioni, la cui responsabilità e il cui ruolo si svolgono nell'ambito dei princìpi e delle regole della nostra Carta costituzionale, nata dall'antifascismo e della Resistenza. La mozione che abbiamo sottoscritto come Partito Democratico insieme ad altri gruppi parlamentari è, infatti, certamente un indirizzo al Governo, ma anche la manifestazione di un forte sostegno politico ad un'azione decisa e determinata dell'Esecutivo, che l'Esecutivo può e deve assumere. Infatti, siamo di fronte a eventi di straordinaria gravità. Permettetemi, a questo proposito, di ribadire la solidarietà alla CGIL per la devastazione della sua sede nazionale, agli operatori delle Forze dell'ordine che sono stati feriti mentre difendevano le sedi istituzionali davanti alla stessa CGIL, al personale sanitario che è stato aggredito il 9 ottobre a Roma. Ma c'è molto di più di questa inaccettabile esplosione di violenza. È evidente che siamo di fronte a un vero e proprio piano eversivo di natura fascista contro la nostra democrazia. Si cerca di strumentalizzare la tragedia del COVID per attaccare le nostre istituzioni democratiche.
Le proteste contro il green pass - non maggioritarie nel Paese e, comunque, per quanto mi riguarda, sbagliate nei contenuti - sono certamente legittime e in democrazia devono potersi svolgere liberamente. Sono i movimenti eversivi neofascisti che ne fanno l'occasione per promuovere una deriva violenta e antidemocratica. Peraltro, così hanno sempre fatto i fascisti, hanno sempre giocato sulle paure, sul disagio sociale, sull'egoismo e sulla difesa dei privilegi - come spiegava benissimo Antonio Gramsci parlando di sovversivismo delle classi dirigenti - su teorie del tutto infondate spacciate per verità scientifiche. Pensiamo alla propaganda contro gli ebrei, che ha creato il contesto per la Shoah, promossa dai nazisti e poi dai nazisti e dai fascisti.
Lo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti di stampo neofascista rappresenta, quindi, un'azione volta a difendere libertà e democrazia per tutti i cittadini. Vi è, poi, il principio costituzionale che vieta la ricostituzione in qualsiasi forma del disciolto Partito Fascista. Nel dibattito pubblico troppe volte quel principio è stato considerato un retaggio obsoleto del passato, mentre ricordo che i padri costituenti ne avevano fatto un elemento centrale del nuovo assetto istituzionale democratico. Quello che è accaduto dimostra, ancora una volta, la loro lungimiranza. Già negli anni della cosiddetta Prima Repubblica, l'eversione neofascista, la strategia della tensione e la stagione drammatica delle stragi rappresentarono una minaccia permanente alla democrazia. Oggi il rischio eversivo proviene da movimenti neofascisti.
A questo proposito, voglio sottolineare come sia evidente il legame tra nostalgia del passato fascista ed azione eversiva, non solo perché i protagonisti spesso sono gli stessi, ma anche perché la nostalgia della dittatura e della violenza rappresenta in quanto tale una minaccia per la libertà di tutti. Per questo è importante impedire l'intitolazione di strade e piazze a esponenti del regime fascista e della Repubblica Sociale Italiana, la vendita di gadget inneggianti al fascismo e la propaganda sul web. Tornando alla mozione, voglio sottolineare, in questo mio intervento - non ho fatto e non farò nessuna polemica con altre forze politiche -, però, che siamo chiamati tutti, di fronte a quello che è accaduto, a una prova di responsabilità democratica. Per questo sarebbe stato meglio arrivare al voto con un'unica mozione che, come fa la nostra mozione, dicesse parole chiare sullo scioglimento di Forza Nuova. Anche chi viene da una storia che non si riconosceva nella Carta costituzionale dimostri ora che esiste una base comune tra tutte le forze politiche, quella della difesa intransigente delle istituzioni democratiche e del riconoscimento della fedeltà alla Costituzione, quale terreno comune di identità per tutti i partiti e per tutti i movimenti politici.