Illustrazione
Data: 
Lunedì, 7 Ottobre, 2019
Nome: 
Chiara Braga

Grazie, Presidente. Provvedo a illustrare i contenuti della mozione che è stata depositata e sottoscritta dai colleghi parlamentari delle forze di maggioranza, che voglio ringraziare tutti per l'apporto e il contributo costruttivo, positivo, che ha consentito di presentare su questo argomento così importante e così sensibile per Genova, per una città duramente colpita, lo sappiamo, da una tragedia come quella del crollo del ponte Morandi, un atto unitario della nuova maggioranza di Governo.

Voglio riprendere subito, nell'illustrare i contenuti di questa mozione, alcuni elementi di contesto che in parte già i colleghi che sono intervenuti hanno richiamato in maniera puntuale. Quando discutiamo e parliamo del progetto della Gronda di Genova sappiamo di parlare di un'opera che ha una lunga gestazione, di cui si discute da molti anni, che ha una finalità fondamentale, cioè quella di alleggerire il tratto dell'autostrada A10 più interconnesso con la città di Genova, trasferendo il traffico pesante, che passa, appunto, all'interno della città, su una nuova infrastruttura che si affiancherebbe all'esistente. È un'infrastruttura che interviene in ambito urbano, in un ambito fortemente infrastrutturato e con un peso insediativo notevole, ma che deve dare risposta a una necessità di supporto e di soluzione viabilistica ad una delle aree del nord del nostro Paese più importanti dal punto di vista economico e commerciale.

Non ci nascondiamo quanto il tema di una sostenibile infrastrutturazione della città di Genova e della Liguria, più in generale, sia un tema da valutare con grande attenzione, non solo, come dicevo prima, per rispondere alle aspettative e ai bisogni di una città duramente colpita da tragedie che tutti noi ricordiamo e rispettiamo - e credo che dovremmo farlo anche in questa discussione -, ma anche per le potenzialità enormi dell'area portuale e del sistema portuale di Genova, per le possibilità di interconnessione con le rotte commerciali più importanti europee e mondiali. Si tratta di un'opera che ha anche un costo significativo. Stiamo parlando di un importo importante che è stato valutato e definito nel corso del tempo tenendo conto della complessità di questo intervento. Non abbiamo, oggi, il tempo e la possibilità di ripercorrere tutti i passaggi del lungo iter che ha portato alla discussione e alla definizione dell'attuale progetto di quest'opera.

Mi limito solo a ricordare che questo iter è iniziato negli anni Ottanta, e si è concretizzato nel 2017, come già veniva ricordato, con l'approvazione del progetto definitivo da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, e la sottoscrizione tra il concedente e il concessionario di un verbale che contiene anche la formalizzazione del piano finanziario di convalida. È una lunga storia, quella di questo progetto. Ha ottenuto poi, arrivando all'approvazione, preliminarmente tutte le autorizzazioni urbanistiche ed ambientali e la pubblica utilità preordinata agli espropri. Siamo quindi in una fase in cui, come sappiamo bene, sono in corso gli espropri, sono in corso le attività di ricollocazione delle attività produttive, sono stati adottati anche una serie di passaggi relativi all'occupazione delle aree, alla risoluzione della complesse interferenze di questo intervento.

Come dicevo prima, come ricordavo, la lunga storia dell'iter che ha alle spalle questo progetto consegna certamente degli elementi di conoscenza, e anche di maturazione, di una condivisione territoriale, ma nello stesso tempo consegna anche degli elementi che scontano la lunghezza di questi tempi. Aspetti che richiedono un adeguamento ad esigenze, a possibili soluzioni tecnologiche più avanzate, che sono state valutate con grande senso di attenzione dal Ministro De Micheli, dai componenti della compagine governativa che oggi siedono al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Quando noi abbiamo iniziato a discutere questa mozione come forze di maggioranza… Lo voglio ricordare anche ai colleghi che sono intervenuti prima di me, e che hanno sottolineato in maniera un po' curiosa la stranezza di discutere la mozione: di fatto noi discutiamo di questa mozione perché le forze di opposizione, magari passate nei tempi rapidi che conosciamo da essere forze di Governo a forza di opposizione, hanno ritenuto di portare questa discussione in Parlamento, nonostante nelle prime dichiarazioni, nelle prime prese di posizione formali, anche ufficiali, del Ministro De Micheli, dei sottosegretari sia stata definita con chiarezza e senza alcuna timidezza qual è il percorso che si intende seguire per dare una risposta alla città di Genova, alla Liguria, sulla realizzazione di quest'opera.

Sappiamo che la realizzazione di questa infrastruttura ha visto il supporto, la sua realizzazione, la sua necessità sta vedendo un supporto largo del mondo economico e produttivo del territorio, proprio in ragione del fatto che un'adeguata dotazione, ed anche l'ammodernamento delle infrastrutture, sono riconosciuti come un fattore di competitività di tutto il sistema produttivo territoriale, non solo ligure ma del Nord Italia, nonché anche come un modo per dare risposte adeguate in termini di viabilità sicura e sostenibile ai cittadini liguri, ed in particolare ai genovesi. E d'altra parte, mi limito davvero a ricordare come l'approccio che ha portato la maggioranza poi a condividere un testo sicuramente sintetico, ma chiaro nelle sue definizioni, va ritrovato nei contenuti del programma di Governo su cui il Presidente Conte ha chiesto la fiducia a questa Camera, e che è stato votato da tutte le forze di maggioranza. Uno dei punti di questo programma - lo ricordo - richiama la necessità di investimenti mirati all'ammodernamento delle attuali infrastrutture ed alla realizzazione di nuove, al fine di realizzare un sistema moderno, connesso, integrato, più sicuro, che tenga conto degli impatti sociali e ambientali delle opere.

Ecco perché in questa mozione, che noi abbiamo ritenuto di presentare, abbiamo voluto sottolineare quanto sostanzialmente il Ministro De Micheli già avesse reso edotta quest'Aula, rispondendo qualche giorno fa ad un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea: in cui appunto, rispetto alla realizzazione del progetto della Gronda, aveva dichiarato la volontà, poi riportata anche da diversi organi di stampa, di sviluppare un lavoro con gli enti locali e le forze politiche, per verificare i miglioramenti alle infrastrutture collegate ed arrivare in tempi ragionevoli alla realizzazione delle opere utili, che siano al contempo compatibili con le esigenze del territorio. Vorrei dire che non c'è alcuna timidezza su questo punto: per noi la realizzazione di un'opera attesa, e anche così delicata per il suo inserimento territoriale, dev'essere effettuata mantenendo fede, mantenendo rispetto agli impegni che noi abbiamo assunto prima di tutto nei confronti di quel territorio.

Per questo l'impegno che abbiamo sentito di condividere in questa mozione è quello, molto chiaro, di avviare i lavori per la realizzazione dell'opera, con soluzioni condivise che ovviamente tengano conto di tutte le condizioni attuali, dello stato in cui ci si trova rispetto all'iter autorizzativo; e quindi ad esempio anche dei contenuti dell'accordo che il precedente Governo ha sottoscritto con la Commissione europea, proprio per fare in modo che la realizzazione di quest'opera non comporti sovra compensazioni o tariffazioni elevate per il suo utilizzo; ma consentendo anche di fare quanto è mancato drammaticamente nei mesi precedenti, nell'esperienza precedente di un Governo che su questi temi ha portato troppe volte - con una responsabilità grave da parte di chi oggi pretende di portare questa discussione in modo strumentale, magari anche di cavalcare in maniera spregiudicata le aspettative, le richieste di quel territorio - ad una situazione di stallo.

Noi vogliamo avviare, come abbiamo scritto nella mozione, vogliamo che il Governo avvii i lavori per la realizzazione di quest'opera, mantenendo aperto, come abbiamo detto, il confronto con i soggetti interessati: le forze politiche, gli enti locali, ma anche il mondo economico e produttivo; avendo come punto di riferimento fondamentale la sicurezza delle infrastrutture, il miglioramento della viabilità complessiva, la funzionalità dell'opera rispetto alle esigenze di rilancio del sistema produttivo e portuale di un territorio che ha bisogno di risposte rapide, di risposte sostenibili dal punto di vista ambientale, e che ha bisogno di risposte che si traducano rapidamente da affermazioni di principio, accuse reciproche, nella soluzione invece di un problema infrastrutturale reale che colpisce quel territorio.

Credo che la posizione della maggioranza, che noi abbiamo voluto sintetizzare in questa mozione, sia una posizione di grande responsabilità. Voglio dirlo ai colleghi, che da posizioni diverse e anche mutevoli, come ho ricordato prima, nel corso del tempo, oggi cercano forse in qualche modo di richiamare o di tentare di mettere in difficoltà la maggioranza su questa discussione: noi non ci faremo trascinare in un dibattito di questa natura. Noi intendiamo dare una risposta a Genova, ai genovesi, al sistema produttivo-economico di Genova, al suo porto, ai territori e alle persone che vivono in quell'area. Lo faremo con gli atti concreti, lo faremo con una compattezza che anche in queste settimane il Ministero e il Governo hanno dimostrato, e come forze di maggioranza sostenendo questa mozione e creando le condizioni perché quanto è stato dichiarato ed affermato in maniera molto chiara dal Governo, a partire dal Presidente del Consiglio, sulla necessità di sbloccare le opere veramente utili al Paese, e dai rappresentanti dei Ministeri competenti e dai rappresentanti delle forze politiche, si traduca in fatti reali e sostenibili. Di polemiche ne abbiamo viste troppe in questi mesi, non le vogliamo seguire, e vogliamo solo concorrere per quanto di nostra competenza ad un passo in avanti importante per Genova e i genovesi.