La ringrazio, signor Presidente, la ringrazio anche per aver spiegato, giustamente, il funzionamento delle giornate di discussione generale in quest'Aula. Saluto il Sottosegretario. Il collega Giachetti ha già individuato alcuni degli aspetti più essenziali che riguardano la sindrome fibromialgica. Penso che sia molto importante che se ne parli e se ne discuta in quest'Aula e, soprattutto, che si assumano impegni precisi rivolti al Governo per dare pieno riconoscimento e riconoscibilità a una malattia neurologica, ormai riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità con la dichiarazione di Copenaghen, che ha effetti invalidanti molto pesanti per quanti vi soffrono.
Gli studi recenti informano che questa patologia colpisce, in Italia, circa 2-3 milioni di persone, quasi il 3-4 per cento dell'intera popolazione del nostro Paese e, in particolare, 6 volte su 7, si tratta di giovani donne. Come il collega ha ricordato, è una sindrome particolarmente dolorosa, cronica, da sensibilizzazione centrale, che si manifesta con un dolore muscolo-scheletrico diffuso, con aree particolarmente dolorose, con numerosi sintomi che si manifestano insieme - non uno soltanto - e questo produce, ovviamente, una forte limitazione delle capacità della persona che, purtroppo, ne soffre di eseguire le normali e quotidiane attività nel mondo del lavoro, nella vita quotidiana, nelle relazioni sociali. Il fatto che ne soffrano anche personaggi noti dà la possibilità di parlarne e di sensibilizzare maggiormente - questo è importante, ovviamente - l'opinione pubblica.
Questa sindrome, oltre ai sintomi più strettamente connessi che sono stati ricordati, si abbina anche a ulteriori effetti, come lo stress, l'ansia, la depressione, che molto spesso sono connessi a questa patologia, oltre ad altre malattie autoimmuni. Questo ci induce a riflettere e a discutere sulle soluzioni e sulle misure che invitiamo il Governo ad adottare in questo senso - il Governo e non solo, in una strategia davvero multilivello, in questo caso -, per far sì che si prenda consapevolezza delle conseguenze che produce questa condizione grave, che colpisce, come abbiamo ricordato, un elevato numero di persone.
Innanzitutto, è necessario un riconoscimento come malattia invalidante a tutti gli effetti, proprio perché la subdola eterogeneità dei sintomi che ho ricordato poco fa della fibromialgia comporta che le persone che ne sono affette non riescano a ricevere, in tempi ragionevoli, le cure adeguate e necessarie.
Oltre a questo, il mancato riconoscimento della causa del dolore e delle conseguenze che esso produce su chi ne soffre, oltre agli effetti legati all'ansia e allo stress, è in grado di produrre anche isolamento e sofferenza ulteriore.
Oggi non esiste una cura specifica per la fibromialgia: ci sono trattamenti multidisciplinari a lungo termine e farmacologici in questo senso, sono stati anche poco fa ricordati.
Per affrontare la caratteristica principale della fibromialgia, ovvero il dolore cronico, un dolore cronico e acuto spesso, è necessario che le persone che ne soffrono abbiano il pieno diritto di essere incluse nella categoria di coloro che necessitano della terapia del dolore e che, quindi, possano beneficiare dei relativi livelli essenziali di assistenza.
Questo ce lo ricorda un principio importante, quell'articolo 32 della Costituzione che sancisce, come ben sappiamo e come ricordiamo spesso in quest'Aula, il diritto alla salute, che impone un dovere in capo allo Stato di riconoscere a chi soffre di fibromialgia le cure e le spese mediche e gli esami diagnostici necessari, come ovviamente accade poi per le altre malattie invalidanti. Quindi, come la mozione presentata anche dal gruppo parlamentare del Partito Democratico individua, sono necessari interventi di attenuazione del dolore in primo luogo, che garantiscano al paziente di poter vivere in modo più autonomo e di avere un miglioramento più generale della propria qualità della vita.
Nonostante, come abbiamo ricordato, nel 1992 sia stata inserita dall'Organizzazione Mondiale della sanità nella classificazione internazionale delle malattie, oggi, nel nostro Paese, e non in tutti i Paesi europei, tra questi c'è anche l'Italia, mancano dei parametri, dei protocolli specifici che consentano di riconoscere a questa malattia, malattia invalidante, tutti i supporti e tutte le azioni che lo Stato potrebbe garantire.
Proprio per questo, vengo agli impegni che la nostra mozione individuano si tratta di più di 3 impegni rispetto a quella che è stata illustrata in precedenza. Impegniamo, in primo luogo, il Governo ad adottare le iniziative di competenza per inserire all'interno dei LEA la sindrome fibromialgica e soprattutto a riconoscerla in tal senso come malattia invalidante, riconoscendo ai malati che sono affetti da tale patologia l'esenzione dalla partecipazione alla spesa per le prestazioni sanitarie correlate. Oltre a questo richiediamo di promuovere la conoscenza - ed è molto importante anche per una sua più efficace riconoscibilità immediata - della fibromialgia attraverso la promozione e la conduzione anche di studi clinici che ne analizzano l'aspetto epidemiologico, diagnostico e di cura, oltre all'impatto sociale e lavorativo. Chiediamo di promuovere accordi, peraltro, con le associazioni imprenditoriali per favorire l'accesso e il mantenimento del lavoro delle persone che sono affette da fibromialgia, a promuovere coinvolgendo in questo senso la Conferenza Stato regioni, appositi ambulatori specialistici che siano idonei alla diagnosi e alla cura della fibromialgia e, soprattutto, siano in grado di assicurare una presa in carico multidisciplinare idonea a interagire anche con le diverse sedi specialistiche, per assicurare ai pazienti che siano garantite tutte quelle cure che consentano di mantenere un sufficiente grado di autonomia e soprattutto di vita indipendente. Infine, ad istituire proprio presso il Ministero della Salute il registro nazionale della sindrome fibromialgica, proprio per prevedere - e per raccogliere, tra l'altro, in questo senso è importante anche per un'attività di prevenzione e di diagnostica - i dati clinici che sono riferiti a tale malattia e a collaborare (questo è fondamentale viste le competenze specifiche delle regioni in questa materia) con le regioni e le associazioni regionali impegnate a tutelare i cittadini affetti da fibromialgia promuovere delle campagne di informazione e di sensibilizzazione su tutte le problematiche che abbiamo ricordato quest'oggi e che sono relative alla fibromialgia. E' un tema questo su cui torneremo a discutere poi in sede di voto delle singole mozioni ma pensiamo che sia molto importante che si affronti e che anche le istituzioni pubbliche si facciano carico. Su questo sono state presentate devo dire e va ricordato delle proposte di legge numerose, sia alla Camera tra l'altro che al Senato e questa mozione potrebbe davvero rappresentare un primo atto iniziale proprio per poter proseguire poi con una discussione più ampia e complessiva, con le disposizioni di legge al fine di riconoscere a coloro che sono affetti da una malattia così dolorosa e invalidante il supporto, la vicinanza e i migliori strumenti da parte dello Stato per garantire una vita serena e sicura.