Discussione sulle linee generali
Data: 
Mercoledì, 22 Settembre, 2021
Nome: 
Diego Zardini

Presidente, sottosegretario, colleghe e colleghi, stiamo discutendo stasera una mozione estremamente importante per tutti i nostri cittadini perché il paventato aumento delle bollette energetiche ha preoccupato moltissimo e questo tema è stato segnalato, come è stato detto anche in precedenza, sia da dal Governo, dal Ministro qualche settimana fa, e, addirittura, il 31 agosto anche dal Partito Democratico.

Ovviamente, è importante affrontare il tema sia su un piano della congiuntura sia su un piano strutturale. È per questo che siamo molto lieti di poter affrontare la questione con una mozione di maggioranza che, in effetti, fa un inquadramento di carattere generale per comprendere meglio quali sono le misure e gli strumenti da utilizzare, tenuto conto che, come viene ricordato, una quota significativa e importante - tra l'altro in maniera crescente, anche per la bolletta energetica italiana - è data, ovviamente, dai prezzi dell'energia sul mercato, che sono aumentati negli ultimi tempi in maniera esponenziale. Diciamo che si sono toccati dei picchi di 200 euro per megawatt-ora, tenuto conto, solo per avere un ordine di grandezza, che il prezzo medio del 2020 si aggirava attorno ai 38 euro per megawatt-ora e anche nella fascia gennaio-agosto 2021 si è raggiunto un prezzo medio di circa 77 euro per megawatt-ora. Quindi, è evidente che l'impatto che si può percepire, soltanto da questi numeri, è estremamente importante e tocca, per quanto riguarda la previsione per il prossimo anno, i 53 miliardi per la bolletta energetica nazionale, al netto delle imposte, delle accise e dell'IVA.

Da questo punto di vista è ovvio che è fortissima la preoccupazione sia per l'impatto sul reddito delle famiglie - ciò impatterà in maniera significativa - ma anche per gli effetti indiretti, che riguardano, ovviamente, l'inflazione, che viene sicuramente procurata da questo aumento, essendo l'energia uno degli elementi in ingresso anche per tutti i prezzi dei beni di consumo. Questo, ovviamente, porta anche a un rischio molto elevato, come è stato già ricordato dai colleghi, di un indebolimento della competitività del nostro Paese e delle imprese in particolare. Per questo, noi pensiamo che sia importante che il Governo abbia già dato degli elementi in questa direzione e che il Parlamento si pronunci in maniera netta e chiara affinché si faccia, in maniera ancora più energica, ciò che è stato fatto nello scorso trimestre, ovvero un intervento del Governo che consenta di abbattere questi aumenti. Ricordo, appunto, che è stato già utilizzato, come detto più volte dai colleghi, anche l'aumento dei proventi per quanto riguarda le aste degli ETS e delle CO2, e che anche in questa occasione sarà utile tornare ad usare.

È ovvio, come dicevamo prima, che ci sia un inquadramento, perché altrimenti si rischia magari di non comprendere qual è la strada da intraprendere. Per questo, le politiche europee in merito agli obiettivi di carattere ambientale sono il quadro generale su cui noi andiamo ad operare. È evidente che il Green Deal europeo ha dato un fortissimo impulso all'implementazione e all'aumento delle fonti rinnovabili e verso una decarbonizzazione del sistema energetico. Tutti i documenti, insomma, hanno portato ad aumentare gli obiettivi che anche il nostro Paese si è impegnato a raggiungere, come, per esempio, quello per cui entro il 2030 si porterà al 55 per cento la riduzione dei livelli di CO2 rispetto al 1990; evidentemente, tutti quelli che sono gli obiettivi che riguardano anche gli accordi internazionali portano in questa direzione.

Da questo punto di vista, però, è evidente che la transizione di carattere ecologico e ambientale non può impattare sulle famiglie e soprattutto non può non essere, diciamo così, accompagnata da una transizione di equità e di sostenibilità anche sociale ed economica. Da questo punto di vista, quindi, noi pensiamo che sia importante comprendere come tutti questi aumenti - insomma, anche gli obiettivi di carattere ambientale - debbano e possano essere accompagnati anche da politiche di sostegno sostanzialmente per la parte economica che riguarda gli oneri di sistema; oneri di sistema che, come si è detto in più occasioni, finanziano tutto questo processo e questo percorso. Da questo punto di vista, quindi, noi dobbiamo provare a dare una diversificazione delle fonti che consenta di rafforzare la resilienza e la sicurezza del sistema energetico del nostro Paese. Ovviamente, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e la promozione dell'efficienza energetica devono essere accompagnati da questo percorso di adeguamento del sistema elettrico esistente, nonché da misure regolatorie che assicurino mercati concorrenziali per prezzi accessibili, sostenibilità ambientale e sociale degli investimenti e sicurezza dell'approvvigionamento.

L'integrazione della crescente quota di generazione da fonti rinnovabili deve tenere adeguatamente conto del tessuto economico-produttivo e occupazionale e poiché, forse, non è pienamente maturo, bisogna scongiurare il rischio di conseguenze sociali, tenuto conto delle ricadute sulle condizioni di vita e sulla sostenibilità economica delle famiglie per quanto riguarda, appunto, l'aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, che continua ad avere conseguenze che rischiano anche di frenare la crescita e la ripresa economica, mettendo addirittura a repentaglio anche il Piano nazionale di ripresa e resilienza, su cui il nostro Paese conta moltissimo.

Poi, la diffusione di sistemi di generazione e di accumulo di energia elettrica, che devono accompagnare l'aumento delle fonti rinnovabili, determina ulteriori aumenti di costi che, successivamente, vanno a pesare sugli oneri di sistema. È per questo che, alla fine, noi cerchiamo di mettere al centro una serie di misure che sono destinate, diciamo così, a impegnare il Governo a cercare di aumentare la nostra capacità di sostenibilità che sia non soltanto ambientale ma anche socioeconomica. È per questo che anche noi riteniamo importante e appoggiamo la mozione di maggioranza che richiede, appunto, di utilizzare le aste delle quote di CO2 proprio per calmierare i prezzi.

Un altro elemento importante è ovviamente quello di intervenire sull'IVA e sulle accise perché, altrimenti, si rischiano un corto circuito e un circolo vizioso che possono far aumentare i costi e noi dobbiamo cercare di evitarlo. Forse, è questa la vera grande riforma che dovremmo cercare di portare avanti per rendere strutturali tutti questi interventi. Ovviamente, va superato il modello di riscossione degli oneri di sistema.

Ricordo ai colleghi che anche in X Commissione si è parlato a lungo di questo tema e ciò deve essere uno degli obiettivi - anche il Governo mi pare lo abbia compreso - che deve essere posto al centro. Bisogna, inoltre, adeguare l'importo e la metodologia dei bonus sociali in modo tale che non vadano a pesare su tutti i clienti finali, in particolare su quelli più fragili e in povertà energetica, e verificare, in maniera accurata, con un metodico monitoraggio, l'aumento dei prezzi finali delle bollette affinché, appunto, possa essere concordato, insieme a tutte le misure da mettere in campo per cercare di tenere sotto controllo gli aumenti che ci sono stati.

Quindi, come è emerso anche dal dibattito di questa sera, sono molto persuaso che un lavoro svolto insieme, tra maggioranza e minoranza (anche le misure proposte da alcuni colleghi di minoranza sono da guardare con attenzione), nonché il rapporto tra Parlamento e Governo possano consentire di affrontare il tema in maniera adeguata. Questo è il tema che penso sia opportuno cercare di portare avanti nelle prossime settimane e nei prossimi mesi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).