Discussione generale
Data: 
Mercoledì, 21 Maggio, 2025
Nome: 
Arturo Scotto

Grazie, Presidente. Quando il 7 ottobre Hamas massacrò 1.200 civili innocenti che avevano l'unica colpa di essere cittadini israeliani tutto il mondo condannò quell'orrore indicibile. Il Presidente Biden, quando si recò in Israele nell'esprimere solidarietà al Governo israeliano, raccomandò: non fate gli stessi errori che compimmo dopo l'11 settembre. Non è andata esattamente così, è andata peggio: si è consumata una terribile vendetta collettiva contro un popolo senza precedenti.

Non resta niente nella Striscia, in un lembo di terra sette volte più piccolo della città di Roma dove vivono più di due milioni di persone; un assedio di carattere medievale dove la fame e le malattie sono usate come un'arma per una guerra atroce, ingiustificabile e senza obiettivi, se non uno: l'annessione di tutta Gaza e la deportazione di un intero popolo, un disegno criminale che viene portato avanti con la complicità di larghi strati della comunità internazionale che hanno certificato tutta la loro impotenza e tutta la loro ambiguità.

Abbiamo visto con i nostri occhi le migliaia di camion spiaggiati a pochi chilometri dal valico e aiuti bloccati; da 70 giorni non entra uno spillo, persino i palloni di calcio sono considerati dall'esercito israeliano superflui e pericolosi, non possono entrare. Signor Presidente, sbaglio se dico che quella burocrazia non solo è sadica ma persino stupida verso i bambini di Gaza? La domanda è: quanto per noi conta una vita umana? Quanto conta per questo Governo? Quanto è grande l'abisso di civiltà che siamo disposti a tollerare? Oggi il Ministro della Difesa italiano intima a Netanyahu di fermarsi, peccato che non ci spieghi come. Siamo stanchi di interviste che sono utili solo per lavarsi la coscienza, serve una pressione politica che il Governo italiano ha scelto razionalmente di non esercitare. Al contrario, si sottrae alla dichiarazione di 17 Paesi europei per sospendere il Trattato di cooperazione e, addirittura, sceglie di acquistare tecnologie di cybersecurity da un Governo sotto accusa dalla Corte di giustizia internazionale e dalla Corte penale internazionale.

La metto così, a tutto c'è un limite, e una cosa non potete fare: ingannare l'opinione pubblica italiana, quei giovani che scendono in piazza e si danno da fare per costruire uno sbocco di pace ma perdono fiducia nelle democrazie quando esse praticano doppi e tripli standard. Avete il dovere di rispondere alle opposizioni che, unite, chiedono una svolta: riconoscete lo Stato di Palestina, date una risposta a un popolo a cui è stata conculcata ogni prospettiva di esistenza. Se non vogliamo che la formula “due popoli due Stati” sia solo astratta retorica, questo è il passo da fare subito, senza esitazioni. Netanyahu non è pazzo - guardate, dire questo significa assolverlo -, Netanyahu ha un obiettivo politico: sabotare definitivamente lo spirito di Oslo, rendere le risoluzioni delle Nazioni Unite definitivamente carta straccia.

E allora, se facciamo politica, se abbiamo questa funzione che ci è data dai cittadini italiani nella loro sovranità, abbiamo bisogno di cambiare. Avete abdicato a qualsiasi funzione, continuate a ripetere come un mantra Food for Gaza, ma non spiegate perché quella formula non ha funzionato. Persino le organizzazioni non governative di questo Paese ne sono state escluse, a cui voi non siete in grado neanche di rinnovare un visto da un anno. Avete tradito una storia di dialogo, di mediazione, che per decenni l'Italia ha sempre svolto. Avete scelto invece un altro campo, quello della guerra, fuori dalla Costituzione repubblicana, e ci avete portato anche fuori dal diritto internazionale.

Ci avete fatto precipitare nella spirale dell'odio e della morte. Non ve lo consentiremo.