Grazie, Presidente. Siamo tornati da poche ore dall'ex valico di Rafah, con una delegazione di colleghi - come è stato già ricordato, parlamentari nazionali ed europei del gruppo interparlamentare per la pace tra Israele e Palestina -, con alcuni docenti universitari di diritto internazionale, che stanno studiando già i crimini di guerra commessi dall'esercito israeliano e ordinati dal Governo criminale di Netanyahu, e con alcune delle associazioni che si occupano da sempre di crisi umanitarie, che voglio qui ringraziare per il lavoro che svolgono, prezioso, e per quello che hanno fatto e che faranno, sempre nei luoghi dove la disperazione, l'odio sono presenti e provano a portare qualcosa di diverso. Siamo andati fino alle porte dell'inferno.
Nelle poche ore che siamo rimasti davanti all'ex valico di Gaza, abbiamo udito solo il rumore sordo delle bombe che cadevano di là, nella Striscia di Gaza, con il loro portato di morte, di distruzione, con un senso di ingiustizia che aumentava ogni secondo di più. Ex valico di Rafah, sì, perché solitamente dai valichi si passa per portare sollievo a popolazioni stremate, ma lì ormai è diventato un muro invalicabile, inaccessibile all'umanità, che Netanyahu e il suo Governo criminale hanno deciso di combattere; hanno deciso di combattere l'umanità.
Dietro quel muro si sta compiendo un crimine, un crimine contro l'umanità, lo sterminio di un popolo: bambine, bambini, donne, uomini, anziani, vecchi, malati sono lasciati morire di sete, di fame, non curati per assenza di farmaci. Mentre là fuori, là dove noi abbiamo potuto girare, guardare, lì si trovano i beni necessari: cibo, farmaci, macchinari sanitari, oltre a beni normali, come veniva ricordato, dei palloni e giocattoli che la comunità internazionale ha inviato e che abbiamo potuto vedere deperire per una volontà criminale, che invece avrebbero dovuto e dovrebbero essere lasciati passare per alleviare le sofferenze di quel popolo stremato, che ha la colpa di trovarsi tra le fauci di Hamas, che in questa nostra mozione ne ribadiamo la condanna. Ne ribadiamo la condanna per l'orribile atto terroristico del 7 ottobre e non solo per quell'atto terroristico, non solo; per aver condotto in questa situazione il popolo palestinese, e per quelle fauci del Governo di Israele, guidate da una sete di odio, di vendetta, di sangue che pone questo Governo fuori da ogni idea di Stato di diritto.
Fermiamo lo sterminio del popolo palestinese. Pace in Palestina subito. Non possiamo che condannare con fermezza la proposta del Presidente degli Stati Uniti, che intende trasformare la Striscia di Gaza in una “Trump city”, una fiorente filiera del Medioriente per ricchi sui cadaveri dei palestinesi, se questi non dovessero accettare di essere trasferiti altrove.
Date un nome voi allo spostamento forzato di 2 milioni di esseri umani dalla loro terra. Non dico delle loro case, che sono state già ampiamente distrutte. Un'idea abominevole quel video in cui i proprietari di quella patria possono guardare da lontano cosa avrebbe potuto essere per loro e che, invece, è soltanto un godimento per odiatori seriali che pensano solo a speculare e a non costruire l'unica cosa che servirebbe in questo mondo martoriato dalla guerra: pace, giustizia sociale, convivenza pacifica tra i popoli.
Mi avvio a concludere. In queste ore l'Unione europea ha dato un primo segnale di esistenza in vita. È di ieri la notizia dell'Alto commissario Kallas che ha espresso l'idea di una maggioranza di Paesi dell'Unione europea per modificare l'Accordo UE-Israele. Bene, noi lo avevamo già inserito nel punto 9) di questa mozione. Purtroppo, pare che tra la maggioranza dei Paesi che sostengono questa ipotesi non sia presente l'Italia. Che amarezza! Che vergogna essere rappresentati da questo Governo! Ma cosa vi spinge a non avere un sussulto di dignità, di umanità verso questa tragedia? Forse un atavico senso di colpa per la partecipazione agli orrori della dittatura italiana del ventennio nei confronti del popolo di Israele? Ditelo voi, perché non basta dirsi amici di Israele. Gli amici sono quelli che parlano e dicono la verità, soprattutto se scomoda, ovvero che questo Governo di Israele si sta macchiando di crimini, di crimini di guerra, di sterminio contro una popolazione inerme, che sta definitivamente mettendo a rischio il rapporto tra Israele e la comunità internazionale. Non c'è alternativa alla convivenza: due popoli, due Stati, è l'obiettivo da raggiungere.