Grazie, Presidente. Quando la mozione “opzione donna” è stata presentata dai gruppi di opposizione, dal Partito Democratico - anch'io sono tra i firmatari, con il mio gruppo, di questa mozione -, fra me e me, pensavo che sarebbe stata superata dagli eventi. Infatti, nelle ore in cui veniva approvato il decreto Lavoro, mi ero detta: sicuramente prenderanno la posizione che hanno promesso di prendere, ormai da quattro o cinque passaggi parlamentari, su “opzione donna”. Pensavo che questa sarebbe stata una discussione inutile, che, probabilmente, avremmo rinunciato a fare. Purtroppo, non solo non è una discussione inutile, ma siamo qui anche per ricordare le ennesime promesse su cui la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta tornando sui suoi passi e, con lei, il suo Governo.
Pagina 18 del programma elettorale di Fratelli d'Italia, non di qualche decennio fa, ma di qualche mese fa. E' il programma elettorale che è stato presentato agli italiani e sulla base del quale ricordo, voi ci ricordate ormai quotidianamente che siete un Governo politico, eletto dagli italiani e che gli italiani vi hanno dato il consenso. Ora, sarebbe anche da domandarsi sulla base di quale programma elettorale vi abbiano dato il consenso, perché era il programma elettorale che, per esempio, diceva che avreste abolito le accise sulla benzina, che sono vive e lottano insieme a noi, ed era anche il programma elettorale con il quale avevate detto, lo ricordo, a pagina 18 del programma elettorale: flessibilità in uscita dal mondo del lavoro e accesso facilitato alla pensione, rinnovo della misura “opzione donna” . Ora, uno si potrebbe domandare che cosa significhi “rinnovo”. Ebbene, ce lo stiamo domandando anche noi da quando è stata fatta la legge di bilancio, perché effettivamente facendo questo rinnovo voi avete nella sostanza cancellato “opzione donna”. Lo hanno ricordato le colleghe che sono intervenute: “opzione donna” è l'unico strumento di flessibilità in uscita che avevano a disposizione le donne. Tra l'altro, voglio ricordare che si tratta di donne che non hanno potuto accedere, ad esempio, a Quota 100, perché avere 38 anni di contributi continuativi per una donna è pressoché impossibile, può accadere, qualcuna è riuscita anche a farvi ricorso, ma certamente la media delle donne ha meno di vent'anni di contributi previdenziali e, quindi, posto che ha spesso anche un'anzianità di servizio molto frammentata, sono sicuramente poche le donne che hanno avuto la possibilità di accedere a Quota 100.
Ora, mi sto un po' impressionando per le ultime novità; è un problema del sistema pensionistico in generale, nel senso che la destra ha sempre fatto delle battaglie sulle pensioni, almeno una parte della destra, penso alle battaglie fatte da Fratelli d'Italia, che venivano giustamente ricordate dalle colleghe del MoVimento 5 Stelle che sono intervenute, penso alla posizione assunta da sempre dalla Lega sul tema delle pensioni, è stata un po' la vostra bandierina, talmente è stata la vostra bandierina che adesso è abbastanza incomprensibile perché facciate cassa proprio sulle pensioni. Eravate partiti dicendo: aboliremo la legge Fornero; ebbene, la legge Fornero è assolutamente e pienamente in vigore, tant'è che gli uomini vanno in pensione con 42 anni e 10 mesi di contributi, le donne con 41 anni e 10 mesi di contributi e l'unico strumento che avevano era appunto “opzione donna” che, vorrei ricordarlo, non era assolutamente gratuito, significava rinunciare comunque al 30 per cento dell'assegno pensionistico.
Ora, questo intervento, fatto contro le donne, perché è un intervento contro le donne, si accompagna ad altri interventi fatti contro tutti i pensionati, perché avete tagliato le pensioni ai pensionati, quando invece gli avevate promesso pensioni minime fino a mille euro, avevate promesso una flessibilità in uscita che avrebbe addirittura mandato in pensione con largo anticipo uomini e donne, qualcuno si era addirittura azzardato a dire: riconosceremo alle donne anche il diritto alla maternità e, quindi, daremo contributi figurativi per quelle donne che nel corso della carriera hanno avuto una frammentazione della stessa dovuta alla maternità. Ebbene, nulla di tutto questo; lo ripeto, nulla di tutto questo, ma vi siete accaniti sulle pensioni e sui pensionati. Vi siete accaniti a tal punto che gliele avete tagliate, fino ad arrivare, e oggi discutiamo di questo, all'eccesso della quasi cancellazione di “opzione donna”.
Tuttavia, leggo che la Premier Meloni sta pensando a “opzione uomo”. Mi tremano i polsi, perché se addirittura con “opzione donna” abbiamo impedito alle donne di andare in pensione, con “opzione uomo” mi pare di aver capito che garantiremo la possibilità a tutti gli uomini di andare in pensione, quindi, udite bene: le donne non ci vanno, gli uomini sì e ancora più facilmente. Ma leggo - notizia di questa mattina - che andiamo spediti verso Quota 41, quindi, vuol dire proprio che le donne non avranno la possibilità di andare in pensione. E da nessuna parte, men che meno nell'ultimo decreto Lavoro, si parla - visto che una delle bandiere oggi prese da questo Governo è quella della natalità - della possibilità per le donne di poter acquisire contributi figurativi almeno fino a quell'anno di vita del bambino, che consentirebbe loro di poter rimettere insieme i pezzi della loro già faticosa esistenza quando sono lavoratrici, quando sono donne e quando sono madri, che consentirebbe loro di poter andare in pensione, non dico meglio degli altri o prima degli uomini, sia mai, ma almeno come gli uomini e che almeno consentirebbe alle donne di avere più o meno gli stessi diritti che oggi hanno gli uomini lavoratori rispetto alle donne lavoratrici.
Ricordo - non perché voi possiate pensare che magari non c'entri niente - che nel decreto Lavoro non si parla neppure di congedi parentali che sono un altro strumento che consentirebbe magari alle donne di non doversi trovare sempre di fronte a quella scelta: faccio un figlio, continuo a lavorare, oppure mi preoccupo e devo preoccuparmi del mio futuro, visto che non mi mandano più neanche in pensione? Ecco, a queste domande noi avremmo gradito che oggi vi fosse una risposta concreta dal Governo. Magari era l'occasione, visto che ci portate nell'unico tavolo con cui vi confrontate con le opposizioni: Uno potrebbe pensare: adesso fanno il tavolo per confrontarsi sul salario minimo; oppure uno potrebbe pensare: adesso fanno il tavolo per confrontarsi sul Piano nazionale di ripresa e resilienza; oppure uno potrebbe pensare: adesso faranno un tavolo con le opposizioni per preoccuparsi delle grandi infrastrutture che sono ferme nel nostro Paese; uno potrebbe anche pensare: adesso fanno un tavolo con le opposizioni per parlare del tema della natalità, perché vogliono coinvolgere le opposizioni. No, il tavolo con le opposizioni si fa sulle riforme costituzionali. Ora, per carità, non che non siano importanti, sono straordinariamente importanti, ma ci domandiamo se il tavolo non venga fatto per nascondere quelle che sono le priorità più importanti oggi per il nostro Paese e per i nostri cittadini, tant'è che in qualche modo li distraiamo con un tavolo che servirà, magari, a far dimenticare loro che non vanno più in pensione come andavano prima, a far dimenticare loro che le loro pensioni sono state tagliate, a far dimenticare loro che non c'è un impegno serio e puntuale sui salari che continuano a scendere, a far ricordare loro, ad esempio, che c'è un tema sulla scuola, a cui abbiamo tagliato le risorse, sull'università, a cui non diciamo nulla, o sulla sanità pubblica che ormai è diventata, evidentemente, un non problema per il Governo. Insomma, Presidente, io credo, e con me anche altre colleghe, che sia la quarta o quinta volta che intervengo su “opzione donna” e continuerò a farlo finché non ci sarà una decisione da parte del Governo che torni a dare diritti a quelle donne che quei diritti se li sono guadagnati faticosamente, lavorando per una vita intera e che non avevano assolutamente bisogno di un esercizio di forza, come è stato fatto da questo Governo. Per recuperare risorse da dare per la flat tax, recuperare risorse da dare a chi condonate e per gli scudi penali, le avete tolte a chi ha più bisogno: le donne e chi riceveva il reddito di cittadinanza. Penso che un minimo di vergogna ci voglia.