Grazie, Presidente. Vorrei iniziare col fare gli auguri alla polizia per i 173 anni di fondazione e fare gli auguri e i complimenti a tutti, le donne e gli uomini delle Forze armate, in generale.
Però, guardi, il punto di fondo è che noi voteremo contro la mozione della maggioranza e proverò in questi pochi minuti a spiegare anche perché. Il primo è che sostanzialmente la parola ReArm Eu non esiste, cioè noi dobbiamo parlare del ReArm Eu, ma loro fanno tutto e dicono tutto, tranne che parlare di quello di cui in realtà c'è bisogno di parlare.
Vede, quello che è accaduto oggi, poco fa, lo rappresenta tutto. Perché loro non hanno un'idea di che cosa andare a dire in Europa. Vedete, noi siamo perché quel Piano di ReArm Eu sia radicalmente cambiato.
Ma perché deve essere radicalmente cambiato? Per tre motivi: un motivo economico, un motivo di difesa e un motivo che è sostanzialmente di politica estera.
Noi pensiamo che - la prima cosa - ci sono 800 miliardi di investimento che ha stabilito il piano di ReArm Eu della Von der Leyen. C'è un piccolo problema che, su questi fondi, 650 miliardi sono miliardi che sostanzialmente allargano il Patto di stabilità. Quindi, sostanzialmente che cosa realizzano? Realizzano una condizione per la quale c'è un indebitamento di quello che è lo Stato, degli Stati che ne fanno presa.
Il secondo Fondo, 150 miliardi, sono in realtà prestiti che devono essere restituiti: ancora una volta, un indebitamento dello Stato. Il terzo fondo è il fondo praticamente per l'innovazione e sul quale c'è la logica della cooperazione, ma c'è solo un miliardo e mezzo da quel punto di vista.
Ecco, noi riteniamo che, invece, va utilizzato di più il fondo nella direzione della cooperazione e non il fondo per l'indebitamento degli Stati. Perché vedete il punto principale è: noi vogliamo andare verso la difesa europea o verso il riarmo degli Stati?
Noi siamo per andare verso la difesa europea con chiarezza, sapendo cosa? Che è evidente che le difese dei singoli Stati dovranno entrare nella difesa europea, ma se mai iniziamo a dire con chiarezza questa cosa - e mi pare che la maggioranza questa chiarezza non ce l'abbia - è chiara ed evidente qual è la difficoltà dove noi stiamo incorrendo. La seconda cosa, vede, è che se noi non realizziamo una condizione per la quale, dal punto di vista della difesa, sia sugli strumenti unici, sia su quelli che già stanno avanti - in particolare l'industria della difesa - …noi rischiamo, davvero, di andare a fare un default del Paese, senza portare a casa la difesa europea e indebitando soltanto lo Stato italiano.
Io penso che da questo punto di vista bisogna fare una riflessione. Vedete, le parole che ha detto Giorgetti da questo punto di vista non sono banali, non lo sono.
Lo dico perché, molto spesso, non si riesce a leggere quella che è la difficoltà economica. Quindi, qual è l'equazione che noi vogliamo realizzare? Per noi c'è difesa europea, se c'è debito europeo. Non si può immaginare un debito degli Stati, perché, da questo punto di vista, davvero, noi andiamo in grande difficoltà.
La seconda cosa importante è che noi abbiamo detto “no” a utilizzare per nessuna ragione i Fondi sociali e di coesione, i cosiddetti FSC. È vero che sono facoltativi, ma attenzione, perché anche lì si rischia di andare in quella direzione e, qui, non c'è nemmeno qui una parola da parte della maggioranza.
Allora, vedete, io penso che bisogna con chiarezza su esteri, difesa e vicenda economica realizzare quelle che sono le condizioni per la pace, facendo più Europa, non meno Europa.
Mi pare evidente che in realtà la maggioranza è divisa da questo punto di vista su tre posizioni molto chiare: una è sulla linea Trump-Putin, che è per attaccare l'Europa, per distruggerla, mi pare che la Lega lo dica con molta chiarezza; Forza Italia è un po'più verso l'Europa, ma molto timidamente; poi c'è la posizione di Fratelli d'Italia, che si è inventata la terza posizione: noi siamo per l'Italia! Come se ci fosse qualcuno che è contro l'Italia. Noi per difendere l'Italia dobbiamo stare di più in Europa, non meno in Europa.
Vedete, tutto questo ovviamente lo voglio dire anche per rappresentare un fatto e per fare una precisazione: il Sottosegretario Perego, lo dico a lei, tramite lei, Presidente, ha detto che ci vuole più investimento. Vorrei ricordare che, ad oggi, su 100, che riguarda la spesa della difesa, 50 è per il personale; 40 è per l'investimento; 10 semplicemente è per l'ordinario. Tradotto significa che è come se noi comprassimo la Ferrari e non avessimo la forza, poi, di metterci la benzina oppure di formare le persone per guidare quella Ferrari. Ecco, questa è la differenza in cui siamo oggi. Penso che abbiamo un problema inverso, non abbiamo solo un problema di investimento, abbiamo il problema di riparare a quello che era il tema della formazione e, soprattutto, delle spese ordinarie.
Soprattutto, dobbiamo realizzare l'altra parte che è il welfare della Difesa, cioè: il personale, quello che accade sulla vicenda delle caserme, quello che accade sugli alloggi, quello che accade su quello che sono le pensioni da questo punto di vista. Perché dico questo? Perché, vedete, avete fatto e detto di tutto di più. Avete organizzato una mozione che, in realtà, cela le divisioni profonde che ci sono e si vedranno ancora di più per quello che riguarda l'Europa. Sì, riguarda di più l'Europa perché, in realtà, non c'è la volontà di realizzare quella che deve essere una difesa europea vera. La difesa europea c'è solo se c'è il debito europeo. Attenzione, perché se non c'è debito europeo, non ci potrà essere la difesa europea. Noi rischiamo di essere, da questo punto di vista, quelli più penalizzati. Lo dico soprattutto perché il rischio reale, che si sta verificando in questa direzione, è realizzare un debito più forte dell'Italia nel caso in cui ci fosse la possibilità - realizzando questo debito sulle nuove generazioni - senza fare né la difesa europea, né riuscendo ad essere, da questo punto di vista, autonomi.
Chiudo facendo una riflessione. Vedete, qual è il mondo in cui stiamo? È un mondo in cui, sostanzialmente, mentre da una parte c'è l'America, da una parte la Cina, dall'altra - chiudo - sostanzialmente c'è la Russia, voi continuate a pensare che solo come Italia possiamo riuscire a difendere gli interessi, a dare sicurezza all'Italia. Invece io penso, il Partito Democratico pensa, che ci sia bisogno di più Europa, non di meno Europa per tenere presente quella condizione, ma soprattutto pensa che il rischio che voi vi state assumendo sia indebitare il Paese, metterlo sulle nuove generazioni e non realizzare né l'Europa, né la difesa, né nazionale né dell'Europa in generale. Per questi motivi noi voteremo la nostra mozione convintamente, voteremo contro quella della maggioranza.