Data: 
Giovedì, 6 Maggio, 2021
Nome: 
Debora Serracchiani

Grazie, Presidente. Voglio ringraziare la collega Bubisutti e il collega Rizzetto, perché questa è una giornata per il Friuli-Venezia Giulia, per il Friuli in particolare, davvero importante, importante perché ricordiamo, a quarantacinque anni di distanza, quella terribile giornata che loro bene hanno ricordato, che non fu la sola, purtroppo, perché, poi, nel settembre successivo, una seconda scossa travolse quello che era rimasto in piedi e, oggettivamente, creò molto scoramento in un popolo che, però, aveva dato tutto quello che aveva ed aveva anche avuto molta di quella solidarietà che veniva ricordata e sulla base della quale nacque, appunto, la Protezione civile. C'era un motto, c'era un termine, c'era una frase che, in qualche modo, divenne quella di tutta la comunità. Il Friuli venne ricostruito perché si disse, tutti dissero: prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese. Questo divenne il motto sulla base del quale quel modello Friuli ricostruì il Friuli e fu un esempio per tutto il Paese. E che, oggi, questo esempio sia - me lo consenta con queste poche parole, Presidente - l'esempio di un Paese che deve essere ricostruito, ricominciare a credere in se stesso, deve superare questa difficoltà e deve guardare a quel modello come a un modello che ce l'ha fatta. Rimboccandoci le maniche tutti, ce l'abbiamo fatta e torneremo a farcela, Viva il Friuli.