Data: 
Giovedì, 13 Novembre, 2014
Nome: 
Scanu Gian Piero

Presidente, per noi questo è un momento importante. È talmente importante che riteniamo di dover sorvolare sulle piccinerie altrui e di chiedere misericordia politica perché si possa sorvolare sulle nostre miserie. Trattare un argomento così delicato, al limite della sacralità, non mancando di ostentare le nostre misere questioni di partito e di bottega significa quasi bestemmiare. Noi ci poniamo di fronte a questa commemorazione con l'energia dei laici che, come diceva lei poco fa, si battono per la democrazia, per la libertà e per la giustizia nel nome della nostra Costituzione. E nel nome della nostra Costituzione noi ringraziamo le donne e gli uomini che hanno perso la vita fuori dal nostro Paese per portare, in nome del nostro Paese, la pace, la cooperazione e la solidarietà. E per chi è credente rivolgiamo anche una preghiera, affinché la condizione di ciò che rimane di queste persone possa essere l'espressione di un premio per ciò che hanno fatto. 
Infine, signora Presidente, vogliamo aggiungere che un proposito possiamo assumere in questa circostanza: maneggiare con maggiore cura tutto ciò che riguarda armi, guerra, politica estera, fare in modo che la pace non venga più strumentalmente considerata un'utopia perché la pace è utopia soltanto per chi rincorre comunque il concetto della guerra. Per noi non è un'utopia