A.C. 3367
ignor Presidente, onorevoli colleghe e colleghi, la Commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità Il Forteto ha svolto un'ampia attività istruttoria, che risulta essere tuttora in corso. La Commissione si è costituita il 6 febbraio 2020, istituita con legge 8 marzo 2019, con il duplice compito di svolgere accertamenti sulle eventuali responsabilità rimaste in ombra dopo le due commissioni d'inchiesta regionali in merito alla gestione della comunità stessa e degli affidamenti di minori sui fatti drammatici accaduti al fine di comprendere quale percorso normativo occorra per garantire maggiore tutela ai minori allontanati dalle loro famiglie e bisognosi di protezione. Due sono gli obiettivi, uno di indagine sulle responsabilità, l'altro di proposta di correzione e miglioramento del sistema degli affidamenti dei minori e del controllo sulle comunità affidatarie.
Purtroppo l'adozione di misure di chiusura o limitazione delle diverse attività a causa della pandemia da COVID-19 ha notevolmente complicato il funzionamento della Commissione, e si è resa pertanto necessaria una proroga, che ha differito prima al 31 dicembre 2021 il termine per la chiusura dei lavori, che risultano tuttora in corso con indagini in pieno svolgimento. In particolare, voglio evidenziare l'entità dell'attività svolta, le risultanze istruttorie sinora emerse, i filoni di indagine tuttora in corso, con particolare riferimento agli accertamenti economico-contabili e al tema della tutela delle vittime. I motivi per cui viene chiesta un'ulteriore proroga della conclusione dei lavori all'ottobre 2022 sono dovuti quindi alla complessità del tema, che ha richiesto numerose indagini, e al dramma pandemico, che ha reso più difficoltosa l'attività della Commissione.
Per quanto riguarda le acquisizioni documentali, l'archivio della Commissione ha acquisito un'ingente mole di documentazione, pari a più di 70 mila unità documentali. La Commissione ha svolto numerose audizioni di vittime de Il Forteto, dedicando una specifica attenzione a tale centrale profilo. Si è anche attivata in una interlocuzione con gli enti impegnati nel sostegno materiale e psicologico delle vittime, e i progetti attivati a sostegno delle vittime in convenzione con gli enti del territorio costituiscono un autonomo punto di approfondimento della Commissione, con l'intento di verificare se tali progetti siano riusciti a ricomprendere la totalità delle vittime. Ciò nel fine primario per la Commissione di prospettare interventi per colmare eventuali lacune. Tale aspetto è in corso di verifica e voglio sottolineare come l'attività sia risultata e sia anche oggi particolarmente complessa sia per reperire tutte le vittime e trovare la loro adesione all'attività di approfondimento e accertamento sia per le modalità con cui si provvedeva agli affidi dei minori, prescindendo da ogni controllo, e per il ruolo anche istituzionale dei soggetti coinvolti, cosa che rende ancora particolarmente complessa l'acquisizione delle informazioni e dei dati.
In tal senso la Commissione intende focalizzare il proprio impegno per completare un lavoro di approfondimento rispetto a sentenze e a provvedimenti giudiziari che hanno toccato solo in parte il ben più ampio panorama delle vittime, come è emerso dai nostri lavori. La Commissione ritiene invece di dover più compiutamente chiarire questo punto con un'attività mirata a tale indagine, che è in svolgimento e che costituisce un punto centrale per l'assolvimento del proprio compito istituzionale. Di recente è stato svolto un sopralluogo presso il tribunale dei minori di Firenze per l'acquisizione di elementi su istruttorie in corso che necessitano di esame. La Commissione si sta inoltre dedicando a un tema nuovo rispetto alle indagini regionali: il comparto economico-contabile della cooperativa e dell'associazione quali figure giuridiche legate a Il Forteto relativamente agli immobili e al patrimonio dei diversi enti, che ha costituito uno specifico filone di indagine, il cui completamento assume un'importanza fondamentale; perciò, è essenziale che le indagini e le analisi siano proseguite e completate. Sul tema delle responsabilità dei magistrati, a fronte di una ingente attività di audizioni svolte - ne sono avvenute 11 -, ne rimangono da effettuare altre 6. Si tratta di audizioni che, se di numero limitato, rivestono tuttavia un carattere centrale, quello della magistratura minorile. La mole di fascicoli di minori acquisiti all'archivio della Commissione, tuttora in corso d'esame, corrisponde all'indagine sulle modalità di affidamento. Il lavoro svolto finora sarebbe vano, se non si avesse il tempo per la disamina di tutti i fascicoli.
L'intento della Commissione è anche approfondire il tema dei controlli e per questo sono stati ascoltati i dirigenti di servizi sociali, psicologi, neuropsichiatri, assistenti sociali, in 16 audizioni. A tale riguardo, sono state acquisite nuove consulenze nell'ambito delle professionalità specifiche, che dovrebbero rivelarsi preziose per il perfezionamento della disamina del controllo da parte dei servizi sociali; ciò anche per comprendere la criticità del sistema e pervenire alla formulazione di proposte perché fatti come quelli accaduti presso “Il Forteto” non possano più accadere. Sono stati anche svolti diversi sopralluoghi presso l'Istituto degli Innocenti di Firenze e l'Opera Santa Rita di Prato e altri sono previsti in luoghi di affido di minori.
La Commissione ha anche approfondito il tema del commissariamento con un proprio filone d'indagine, sviluppato attraverso audizioni e attività istruttorie, che ha condotto a risultati di particolare interesse.
Insomma, il lavoro svolto è stato impegnativo e proficuo. Il lavoro non è concluso, rimangono ancora da svolgere importanti audizioni, effettuare altri sopralluoghi in strutture di accoglienza di minori. La documentazione acquisita è ingente, ma restano ancora in corso di acquisizione atti e documenti di rilievo. Resta ancora da redigere la relazione finale, da discutere e votare; per questo è necessaria la proroga della conclusione dei lavori. Si impone la necessità di un'accurata verifica del sistema di protezione dei minori fuori della famiglia, sistema che, troppo spesso, ha evidenziato lacune e dinamiche non sempre virtuose, comprese quelle che consentono l'allontanamento dei figli dalla famiglia naturale. Si impone una verifica del sistema giudiziario minorile, che rende estenuanti anche i percorsi giudiziari per comprendere i motivi della decisione. Gli episodi controversi sono molti, troppi: è un lavoro enorme complesso anche per una Commissione parlamentare di inchiesta. Di buon auspicio è il fatto che l'avvio di questo percorso di indagine nasca da una scelta trasversale, che può e deve scongiurare il rischio della strumentalizzazione politica. Per tutto questo, il Partito Democratico voterà a favore della proroga.