Discussione sulle linee generali - Relatore
Data: 
Mercoledì, 27 Luglio, 2016
Nome: 
Francesco Monaco

A.C. 2710-A

Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor rappresentante del Governo, l'Accordo che quest'Assemblea è chiamata ad esaminare quest'oggi è finalizzato a regolare la collaborazione per la lotta alla criminalità organizzata, in particolare, per tutti i casi in cui la prevenzione, la scoperta e la repressione dei reati e l'individuazione dei criminali richiedono un'azione comune tra le autorità competenti del nostro Paese del Qatar. 
Questa Intesa ha, infatti, la finalità di delineare uno strumento giuridico per regolamentare la collaborazione di polizia, sia sotto il profilo strategico che operativo, consentendo di intensificare i rapporti tra gli omologhi organismi dei due Paesi preposti all'applicazione. Non c’è, naturalmente, bisogno di sottolineare l'importanza di una tale collaborazione nel quadro geopolitico attuale, caratterizzato, come è sotto gli occhi di tutti, da una drammatica escalation degli episodi di terrorismo internazionale, non solo quello di matrice jihadista. 
Ricordo che l'articolato al nostro esame era stato inizialmente proposto e redatto sulla base dei modelli adottati nel passato dal Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno per analoghe intese bilaterali con i Paesi dell'area mediorientale. L'Intesa, nel corso del negoziato, è stata più volte soggetta a riesame, con l'introduzione di emendamenti che, sotto il profilo formale, la differenziano da altre analoghe intese recentemente definite con altri Paesi dell'area. L'Accordo è finalizzato, in particolare, a contrastare, attraverso la cooperazione di polizia, il traffico illegale di armi, l'immigrazione illegale, il terrorismo e altri reati attinenti alla criminalità organizzata. La collaborazione è estesa anche alla reciproca assistenza per la ricerca di latitanti. Ulteriori disposizioni prevedono le modalità della cooperazione, quali lo scambio delle informazioni e di esperienze, nonché l'assistenza nei settori dello sviluppo scientifico e tecnico di polizia, delle indagini e dell'equipaggiamento. Inoltre, particolari forme di collaborazione sono sancite nel settore della formazione, quali lo scambio di mezzi e di cognizioni tecniche per l'addestramento delle Forze di polizia, di strumenti legislativi, di pubblicazioni e di risultati della ricerca scientifica. 
Al fine di sviluppare la collaborazione di polizia e i rapporti bilaterali per finalità di sicurezza, l'Intesa sancisce la possibilità di effettuare riunioni e scambi di visite tra il personale degli organi di polizia preposti alla sicurezza. Tali incontri potranno consentire di verificare l'attuazione dell'Intesa e di migliorarne l'efficacia. 
Il Memorandum indica, inoltre, le motivazioni per cui le richieste di assistenza possono essere rifiutate e prevede un'adeguata tutela per la protezione dei dati personali. L'Atto internazionale individua quali autorità competenti: per l'Italia, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell'interno, e per il Qatar, il Dipartimento per la cooperazione internazionale dell'omologo dicastero.
Gli oneri di attuazione dell'Intesa sono quantificati in circa, 49 euro annui e saranno coperti mediante gli stanziamenti iscritti nei «Fondi di riserva e speciali» della missione, «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2016, utilizzando parzialmente l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale. Segnalo, al proposito, che il riferimento all'anno in corso di tali oneri, imputati all'anno 2014, nel testo originario, è frutto del recepimento di una condizione posta dalla Commissione Bilancio, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione. A tal fine, la Commissione Esteri ha approvato un mio emendamento di recepimento della menzionata condizione. 
Auspico, in virtù di quanto detto una celere conclusione dell'iter di approvazione di questo disegno di legge di ratifica, che consolida i nostri rapporti con Doha. Con il Governo, di tale Paese, infatti, si registra, una significativa consonanza di vedute tutti i principali dossierregionali, pure se corre l'obbligo di rimarcare le forti zone d'ombra che permangono relativamente al tentativo del Qatar di accreditarsi quale nuovo attore della scena internazionale; in particolare l'incapacità di bloccare i flussi di finanziamento alle organizzazioni jihadiste, le inchieste per presunta corruzione nell'assegnazione dei Mondiali di calcio 2022 o le denunce che Doha riceve da parte di organizzazioni sindacali ed umanitarie a causa delle pesantissime condizioni nelle quali sono costretti i lavoratori immigrati nel Paese del Golfo.