A.C. 1620-A
Grazie, Presidente. “Quando gli albanesi eravamo noi”: stia attento, Presidente, non sto citando il libro più venduto degli ultimi anni sulla storia e sulle vicende migratorie italiane scritto da Gian Antonio Stella, ma sto interpretando, almeno ci provo, Presidente, la sensazione che abbiamo rispetto alla frenesia di parte della maggioranza nell'accelerare questo procedimento, perché, come è stato ricordato dai colleghi, come è stato ricordato in discussione generale, noi dovremmo attendere a bagnomaria, probabilmente, fino al 6 marzo, fino al pronunciamento della Corte costituzionale albanese. Ma dico “quando gli albanesi eravamo noi” perché abbiamo la sensazione, Presidente, che i più nostalgici tra di voi stiano assaporando i fasti di una nuova campagna d'Albania nel quattordicesimo mese dell'era di Giorgia. Le varie ragioni per le quali bisognerebbe sospendere l'analisi e l'iter sono descritte nell'articolo 9 del Protocollo, in cui - cito testualmente -, a un certo punto, si dice: “i morti e i nati sono sottoposti a legislazione italiana”. Ve l'abbiamo chiesto in Commissione, ve lo abbiamo chiesto in discussione generale, ve lo richiediamo adesso: se avete dichiarato che le donne, le donne in stato di gravidanza, non verranno trasferite in Albania, ci chiediamo la nascita di chi dovete tutelare e legiferare. Ma il quadro di sospensione, Presidente, è dovuto a un'altra questione, che, probabilmente, è quella che interessa di più le italiane e gli italiani. Noi stiamo parlando, in 5 anni, di un impegno di spesa che sfiora i 700 milioni di euro e l'Italia si fa carico delle infrastrutture, dei plessi, del trasporto, addirittura dell'assistenza giuridica dell'Albania. Rispetto a tutto questo, credo che serva, quantomeno, il principio della prudenza e della responsabilità. Ma, non contenti, voi investite tutte queste risorse non per generare beneficio per le italiane e gli italiani - perché sa, Presidente, la migrazione produce ricchezza, la migrazione è in grado di generare posti di lavoro -, voi investite quasi 700 milioni di euro delle casse degli italiani e delle italiane per produrre sa quante assunzioni, Presidente? Se va bene, 180, nel comparto medico arriviamo a 11 e, non contenti, completate l'opera prendendo 500 militari, che togliete dalla sicurezza delle strade, dalle città, spedendoli in Albania sotto forma di missione internazionale, pagandoli addirittura di più, scarnendo le strade e le città del nostro Paese. Non contenti di tutto questo, che cosa fate? Avete l'ambizione di fare il riconoscimento delle procedure a distanza. Benissimo, e, allora, se lo fai a distanza, il COVID ci ha insegnato che si abbattono i costi. No, Presidente, preventivate una spesa di 625.000 euro l'anno - moltiplicatela per 5, colleghe e colleghi - per fittare un edificio nella città di Roma, pari a 25.000 metri quadri, non si capisce per fare cosa, come se noi non stessimo, Presidente, in un Paese in cui siamo pieni di caserme sfitte, vuote e non sappiamo cosa farne. Guardate, la cosa grave - e chiudo, Presidente - è che voi state falcidiando i Ministeri: in media, avete tagliato una ventina di milioni al MEF per l'annualità 2023, 4 milioni al Ministero degli Affari esteri, 4 milioni al Ministero dell'Università e della ricerca e, nel biennio 2024-2025, farete la stessa cosa. Per quale ragione? Perché state costruendo il più grande “pagherò elettorale” e lo dico a tutte le imprese che aspettano gli appalti, a tutti i militari che aspettano le missioni: non le vedrete prima delle elezioni e delle elezioni europee, perché è un pagherò: votateci, votateci per le europee e, poi, vedremo, casomai, pagheremo. Per tutte queste ragioni, Presidente, noi voteremo a favore della sospensiva di questo provvedimento.