Dichiarazione di voto
Data: 
Mercoledì, 22 Novembre, 2017
Nome: 
Laura Coccia

 

A.C. 4303

La ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive, firmata a Magglingen il 18 settembre 2014 è finalizzata a prevenire, individuare e sanzionare le partite truccate e la manipolazione delle competizioni sportive, coinvolgendo tutte le parti interessate a questo obiettivo, e cioè le autorità pubbliche, le organizzazioni sportive e gli operatori di scommesse sportive.

Ad oggi la Convenzione è stata firmata da 31 dei 47 Paesi membri del Consiglio d'Europa (l'Italia ha firmato il 7 aprile 2016) ed è stata ratificata da Norvegia, Portogallo e Regno Unito, tutti e tre Paesi membri. Come stabilito dall'articolo 32, par. 4, della Convenzione, essa entrerà in vigore decorsi tre mesi dal raggiungimento di cinque ratifiche (delle quali almeno tre di Paesi membri del Consiglio d'Europa)

La Convenzione, aperta alla firma in occasione della XIII Conferenza dei Ministri dello sport degli Stati membri del Consiglio d'Europa incentrata sui temi della corruzione nelle manifestazioni sportive e della cooperazione in ambito sportivo su scala europea, è stata messa a punto da un gruppo intergovernativo istituito dal Comitato di direzione dell'Enlarged Partial Agreement on Sport (EPAS) ed adottata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.

La norma va a integrare altri testi che già riguardano la criminalità organizzata e la corruzione: la Convenzione sulla criminalità organizzata transnazionale e quella contro la corruzione, entrambe sotto l'egida dell'Onu, oltre a due altre Convenzioni promosse dal Consiglio d'Europa, una sulla corruzione e l'altra sul riciclaggio.

Il nuovo testo riguarda più specificamente le pratiche che non sono riconducibili a questi due ambiti, come per esempio le scommesse illegali. Una norma internazionale permette di stabilire un approccio globale nella prevenzione, individuazione e punizione della manipolazione delle competizioni sportive. Per raggiungere il numero più alto di Paesi firmatari possibile, è stata data la possibilità di sottoscrivere il testo anche a Stati non membri del Consiglio d'Europa.

Ci sono motivi molto chiari perché si è reso necessario un intervento di questo tipo. Negli ultimi anni, infatti, l'accresciuta commercializzazione degli eventi sportivi e la loro esposizione mediatica hanno favorito un notevole incremento degli interessi economici legati ad alcuni risultati sportivi e incentivato lo sviluppo di nuove attività lecite e anche illecite.

In questo contesto generale è emerso il moltiplicarsi delle tipologie di scommesse offerte, a volte in assenza di un controllo efficace da parte delle autorità competenti, così da favorire la diffusione di scommesse più facili da influenzare e di forme di manipolazione più difficili da scoprire; inoltre, abbiamo assistito allo sviluppo di un consistente mercato illegale, che offre agli utenti margini di rendimento particolarmente elevati, in grado di attirare le organizzazioni criminali, interessate alla manipolazione delle competizioni sportive su cui sono effettuate le scommesse, al fine di ricavare profitti grazie ad esse, riciclando, in tal modo, denaro di provenienza illecita.

Con l'espressione «manipolazione di competizioni sportive» si fa riferimento non soltanto agli «incontri» — competizioni in cui si confrontano due atleti o due squadre — né alla sola manipolazione del risultato finale di una competizione sportiva, ma più in generale a tutte le possibili modifiche intenzionali e irregolari dello svolgimento o del risultato di una competizione sportiva, volte a interferire in tutto o in parte con il carattere imprevedibile della competizione stessa per ottenere un indebito vantaggio personale o in favore di terzi.

Come dicevo prima, alcuni importanti profili del fenomeno corruttivo in ambito sportivo sono già oggetto di convenzioni sulla criminalità organizzata e sulla corruzione ma nessuna di esse ha affrontato espressamente i casi di manipolazione delle competizioni sportive che esulano dal contesto della criminalità transnazionale o dalla nozione di corruzione in senso proprio.

In tal senso, questa ratifica rappresenta uno strumento unico in grado di riunire tutte le misure preventive e repressive per un'efficace lotta alla manipolazione delle competizioni sportive, potenziando nel contempo il profilo della cooperazione internazionale che favorisce, dunque, un approccio globale in vista dell'adozione di princìpi condivisi volti a prevenire, individuare e punire la manipolazione delle competizioni sportive.

Per perseguire efficacemente tale obiettivo la Convenzione in esame «associa» — sul piano del contenuto — tutti i potenziali soggetti che operano nella lotta alle manipolazioni, cioè autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di scommesse. Sottolinea che, in tal senso, i governi sono sollecitati ad adottare misure idonee, anche di natura legislativa, per indurre, ad esempio, le autorità di controllo sulle scommesse sportive a contrastare le frodi, anche limitando o sospendendo la possibilità di effettuare scommesse, o limitando, in caso di necessità, l'accesso agli operatori coinvolti e il blocco dei flussi finanziari tra questi ultimi e i consumatori.

Le organizzazioni sportive sono, invece, invitate a dotarsi di regole più stringenti contro la corruzione, nonché a prevedere sanzioni e misure disciplinari per i casi di violazione, oltre a princìpi di buona governance.

In particolare, la convenzione fa carico agli Stati il dovere di individuare e di adottare, in conformità con la legge applicabile e con la giurisdizione interessata i mezzi più efficaci di lotta contro le scommesse illegali; a tale fine, si indicano talune ipotesi quali il blocco o limitazione diretta o indiretta dell'accesso agli operatori «remoti» di scommesse illegali e la chiusura degli operatori stessi; il blocco dei flussi :finanziari tra gli operatori di scommesse illegali e i consumatori; il divieto per gli operatori di pubblicizzare le loro attività; la sensibilizzazione dei consumatori verso i rischi connessi alle scommesse illegali. Ma favorisce anche lo scambio di informazioni tra le autorità pubbliche, le organizzazioni sportive e gli operatori delle scommesse.

La legge di ratifica della Convenzione individua nell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli l'autorità responsabile per la regolamentazione delle scommesse sportive e per l'applicazione di misure di contrasto delle manipolazioni delle competizioni: Inoltre, si consente al giudice "in caso di condanna o patteggiamento per uno dei delitti previsti dalla legge (frode in competizioni sportive e altri delitti di esercizio abusivo di giochi o scommesse)", di "ordinare la confisca penale e, se questa non è possibile, ordinare la confisca di beni di valore equivalente a quelli che costituiscono il prodotto, il profitto o il prezzo del reato e di cui il reo ha la disponibilità anche indirettamente o per interposta persona.

Ma viene anche introdotta la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche per reati di frode in competizioni sportive e di esercizio abusivo di giochi e scommesse, con l'obiettivo di "indurre le società che operano nel settore a dotarsi di modelli organizzativi volti a prevenire la commissione di reati".

Oggi, dunque, ci dotiamo di uno strumento importante nelle politiche di prevenzione e contrasto della frode sportiva; una concreta ed efficace risposta internazionale a una questione cruciale di questi tempi che favorisce anche una maggiore collaborazione tra autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di gioco legali in merito al tema delle frodi sportive. Questo è un provvedimento importante che tratta materie di notevole rilievo sul piano della tutela della legalità e che ci consente di fare notevoli e significativi passi avanti nella lotta contro la frode sportiva.