Discussione sulle linee generali
Data: 
Giovedì, 19 Giugno, 2014
Nome: 
Vincenzo Amendola

A.C. 1743-A

Signor Presidente, cari deputati, caro rappresentante del Governo, intervengo per sostenere le motivazioni che in Commissione affari esteri abbiamo discusso e che anche qui il relatore ha riproposto rispetto a questa ratifica con un Paese a cui siamo legati in una vicenda che, da tanti anni, ha fatto sì che l'Italia sia impegnata in quel contesto difficile e drammatico per gli esiti di una guerra e di una missione internazionale. 
  La ratifica ha un duplice obiettivo. Il primo è quello di debellare lo spaccio e l'uso di stupefacenti anche nella comunità e nel nostro Paese. Il secondo è quello di colpire i trafficanti di droghe nelle zone di produzione delle stesse, aiutando e formando sul campo le forze di polizia locale, che è un impegno che da tanto tempo ci siamo assunti come comunità internazionale. Il quadro è chiaro oramai da anni. Nella cosiddetta Mezza Luna d'oro (il triangolo tra Afghanistan, Pakistan e Iran) si produce circa il 90 per cento degli oppiacei, dell'eroina e delle droghe leggere consumate sul mercato europeo, quindi anche in Italia. 
  Dopo la fine della guerra, la principale industria in quelle zone al confine tra Afghanistan e Pakistan è diventata la coltivazione di piante per la fabbricazione di sostanze illecite e le locali forze di polizia da sole non riescono a contrastare i potenti e sempre più ricchi produttori, che riescono ad inviare le droghe nel nostro continente e nel nostro Paese attraverso le rotte dell'Est Europa e dell'Africa. 
  Aggiungo e credo sia utile sottolineare l'importante lavoro svolto dalle nostre forze, non solo armate nella missione internazionale, ma anche civili, in questi anni nel teatro afgano e nei Paesi confinanti, anche per la lotta alla produzione di droghe. Ne è testimonianza anche una visita che abbiamo avuto come gruppo di amicizia proprio in un Paese confinante come l'Iran, dove abbiamo visto la grande capacità di intervento e collaborazione delle nostre forze che sono impiegate nell’intelligence riguardo proprio al combattere la produzione e le rotte della droga. 
  I negoziati alla base di questo Accordo, che stamattina esaminiamo e che passeremo alla ratifica, hanno avuto inizio nel 2009 su proposta della Direzione centrale per i servizi antidroga, dopo la guida italiana del progetto europeo COSPOL per il controllo del traffico illecito di droghe, e il testo base è stato sottoscritto dall'Italia e dall'Afghanistan il 2 giugno 2011. Questo Accordo, inoltre, cari colleghi, tiene pienamente conto della Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transazionale, firmata a Palermo il 12 dicembre 2000. 
  Con questa ratifica rafforzeremo la collaborazione tra le due forze di polizia, in un periodo che, come sappiamo, è decisivo per il futuro dell'Afghanistan, dopo le elezioni, verso la fine della missione internazionale che, da tanti anni, ha visto tanti soldati italiani pagare un tributo forte di presenza e anche un tributo a cui noi prestiamo memoria. 
  Il legame con l'Afghanistan, in questa fase, sarà anche più decisivo, nel passaggio da una missione ad un'altra, perché prioritario sarà lo sforzo, come il Governo ha annunciato, di cooperazione e di sostegno a un'autonoma forza di sicurezza, ovviamente che sostenga la nascente democrazia afgana, e il tema del contrasto e della lotta alla produzione e al traffico delle sostanze stupefacenti che vengono prodotte in quell'area sarà fondamentale. In questo senso, ovviamente, come abbiamo espresso in Commissione, la nostra posizione è di sostegno a questa ratifica.