Discussione sulle linee generali - Relatore
Data: 
Martedì, 6 Dicembre, 2016
Nome: 
Marco Fedi

A.C. 3941

Signora Presidente, Onorevoli colleghi, rappresentante del Governo. L'accordo in esame si prefigge l'obiettivo di rafforzare la cooperazione tra Italia e Angola di polizia per la lotta alla criminalità transnazionale ed al terrorismo. 
Premetto che l'Angola, dopo essere uscita nel 2002 da una quasi trentennale guerra civile, è ancora oggi impegnata in un percorso di ricostruzione civile ed istituzionale, che l'ha fin qui portata all'approvazione di una nuova Costituzione nel 2010 ed all'organizzazione di elezioni nazionali nel 2012. 
È un Paese dalle enormi potenzialità economiche, anche in ragione della vastità delle sue risorse naturali; vanta uno dei tassi di crescita economica più elevati fra le realtà africane, ma anche una situazione sociale ancora molto precaria, segnata da un altissimo tasso di mortalità infantile e da un'accentuata disuguaglianza sociale. 
La definizione dell'Intesa si è resa necessaria per realizzare una cooperazione bilaterale in materia di sicurezza ben strutturata e maggiormente corrispondente alle attuali esigenze dei due Paesi, rafforzando le relazioni bilaterali tra l'Italia e l'Angola per lo sviluppo e la tutela di interessi strategici in quella area geografica. 
In particolare, l'Accordo disciplina la cooperazione tecnica e la reciproca assistenza nell'ambito della sicurezza e dell'ordine pubblico (articolo 1). 
L'Atto individua nei Ministeri dell'Interno dei due Paesi le autorità competenti per l'attuazione dell'Accordo (articolo 2) e specifica i settori della cooperazione (articolo 3). In particolare le Parti collaborano nella prevenzione, lotta e investigazione della criminalità nelle seguenti aree: il crimine organizzato transnazionale, il traffico illecito di stupefacenti e delle sostanze psicotrope, la tratta di persone ed il traffico illecito di migranti, il traffico illecito di armi e la prevenzione e repressione degli atti terroristici in conformità delle rispettive legislazioni nazionali e degli obblighi internazionali. 
L'intesa stabilisce inoltre le modalità di collaborazione tra i due Paesi indicandone gli strumenti quali lo scambio delle informazioni sulle tipologie di reati e sulle organizzazioni criminali ed il loro «modus operandi», sulle organizzazioni dei gruppi terroristici operanti nei rispettivi territori e sulle persone che ne fanno parte. L'Atto pattizio contiene anche un riferimento alla cooperazione per l'identificazione e la riammissione di cittadini in posizione irregolare (articolo 4). 
L'accordo disciplina, quindi, i requisiti formali e sostanziali delle richieste di assistenza da parte dell'Autorità competente interessata (articolo 5), i casi di rifiuto, qualora l'esecuzione dell'assistenza possa compromettere la sovranità, la sicurezza, la legislazione nazionale (articolo 6). L'intesa stabilisce, poi, la tempistica dell'esecuzione delle richieste, in modo che sia assicurata la sua efficacia, e la verifica dei risultati (articolo 7). 
Nell'accordo sono contenute disposizioni per garantire un'adeguata tutela nella trattazione delle informazioni e dei dati sensibili (articolo 8). È prevista la possibilità di tenere riunioni bilaterali e consultazioni per migliorare la cooperazione (articolo 9).
L'atto pattizio dispone sulla ripartizione degli oneri finanziari derivanti dall'attuazione dell'Accordo, con particolare riferimento alle spese ordinarie e straordinarie connesse alla trattazione della richiesta di assistenza, nonché delle spese di missione per la partecipazione alle riunioni (articolo 10). 
L'accordo risulta compatibile con gli obblighi internazionali in materia, ed in particolare con i documenti richiamati esplicitamente nel preambolo del testo, quali la risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1990 in materia di cooperazione internazionale nel settore della lotta contro il crimine organizzato, le Convenzioni contro il traffico illecito di sostanze stupefacenti e la Convenzione ONU contro la criminalità organizzata transnazionale firmata a Palermo nel dicembre 2000. 
L'intesa si inserisce in un quadro bilaterale di relazioni assai consolidato sia per i forti legami storici (ricordo il sostegno italiano ai movimenti d'indipendenza angolani e successivamente ingenti sforzi di cooperazione durante la lunga guerra civile) sia per l'attuale rilancio delle relazioni bilaterali in corrispondenza della stabilizzazione e di crescita economica del Paese.