Grazie, Presidente. Ogni giorno, il Governo impartisce lezioni all'opposizione. Io, con l'intervento di oggi, non voglio restituirgli la pariglia, ma almeno dire quello che noi abbiamo imparato dalla lezione di mercoledì, che ci ha fatto, qui, la Presidente Meloni sulla difesa dell'interesse nazionale. La Presidente Meloni, in questa Camera ha detto, nei suoi modi e nei suoi toni, che, purtroppo, conosciamo bene, che chiunque osi discutere di MES danneggia l'interesse nazionale. Al netto del fatto che resta una prerogativa dell'opposizione dire quello che pensa, anche se è diverso da quello che pensa il Governo, ma noi continuiamo a portare avanti la discussione sul MES con pervicacia, perché pensiamo che ci sia un'idea differente di come si difende l'interesse nazionale e siamo estremamente preoccupati che l'atteggiamento dilatorio del Governo - e abbiamo visto anche, questa mattina, questa presentazione della sospensiva - sia, in realtà, il modo in cui si danneggia l'interesse nazionale. L'idea della destra riguardo alla ratifica delle modifiche del MES. Come ha spiegato bene la collega Gruppioni poco fa, non è che stiamo parlando della ratifica del MES, l'Italia fa già parte del MES, qui stiamo semplicemente dicendo che si ratifichino le modifiche del MES, che il Governo italiano, anche se con una differente maggioranza, ha, però, firmato. Quindi, avevano ragione l'onorevole Gruppioni e anche l'onorevole Grippo a ricordarci il tema della credibilità del Paese. Ebbene, la destra continua a dirci che non ratificare il MES è il modo migliore di difendere l'interesse nazionale. Ritorna come un rigurgito questa vecchia idea della destra, dei populisti e dei sovranisti per cui, da un lato, c'è un'Europa maligna, cattiva, che pretende dagli Stati cose che gli Stati non vogliono fare e, dall'altro lato, ci sono le povere Nazioni innocenti che rischiano se si contaminano con le istituzioni europee. E torna quell'idea che c'è una contrapposizione tra interesse nazionale e rafforzamento dei meccanismi europei. Noi pensiamo una cosa totalmente diversa. Io voglio vedere, sul MES, come stanno le cose, voglio capire qual è l'interesse nazionale, come noi intendiamo difenderlo nel panorama europeo, e quello che, invece, sta facendo il Governo. Noi siamo un Paese - e lo si sa benissimo, perché è il problema con cui tutti i Governi si trovano a dover fare i conti - molto indebitato, lo ricordavano vari interventi dei colleghi dell'opposizione. Circa un terzo del nostro debito è detenuto da risparmiatori stranieri e, in particolare, risparmiatori europei. In particolare, lo ricordo a me stessa, la BCE è intervenuta durante il COVID, ancora una volta, per aiutarci, quindi siamo ancora più esposti di fronte alle istituzioni europee.
In questo senso, noi abbiamo bisogno di meccanismi sovranazionali, cioè di meccanismi europei che ci aiutino, nel momento in cui dovesse esserci una crisi, a dare un segnale di stabilità e a fare da garanzia rispetto a questa grande parte del nostro debito che è detenuta dai risparmiatori italiani e dai risparmiatori internazionali. Questo è il MES, Meccanismo europeo di stabilità, che raccoglie tutti i Paesi che fanno parte dell'euro e li assicura. Fare parte del MES - è stato detto 100.000 volte, ma sembra che la destra, su questo, non raccolga - non vuol dire utilizzarlo, ma vuol dire assicurarsi.
Quando si fa un'assicurazione sulla macchina, nessuno la fa perché è contento e non aspetta altro che fare un incidente. Si fa un'assicurazione sulla macchina perché ci può essere il rischio di doversi confrontare con dei danni, e quindi l'assicurazione è una garanzia per se stesso e per gli altri che, nel caso di un incidente, ci sono dei meccanismi che evitano il tracollo finanziario. Il MES funziona allo stesso modo. L'esempio è molto pratico, ma è perché, come diceva giustamente l'onorevole De Luca, sul MES è stata fatta un'enorme campagna di propaganda, per cui i cittadini non capiscono neanche di cosa stiamo parlando.
Il MES è un'assicurazione. Non farne parte, per un Paese altamente indebitato, con una parte del proprio debito detenuta dagli investitori stranieri, vuol dire renderci più deboli nel momento in cui c'è una crisi. L'interesse nazionale per noi sta nel capire come difendiamo il nostro Paese dalle speculazioni. Questo è il punto, ossia qual è l'interesse nazionale, su cui la nostra lettura e la lettura del Governo divergono completamente. Anzi, la lettura di una parte della maggioranza politica, perché poi la lettura del MEF, cioè del nostro Ministero dell'Economia, corrisponde esattamente a questo.
È quello che abbiamo visto nella lettera del Capo di Gabinetto del Ministro Giorgetti, non un tecnico che fa il suo lavoro in un qualche piccolo ufficio, ma il Capo di Gabinetto, cioè il numero due del Ministro dell'Economia, che ha detto esattamente questo. Ed è notevole che nella giornata di oggi la maggioranza si sia trovata d'accordo solo su due cose. La prima cosa: rinviare, perché non siete d'accordo sulle decisioni da prendere, e quindi l'unica cosa che potete fare è rinviare.
E vi siete trovati d'accordo nel fare intervenire una sola persona, perché, se fossero intervenuti gli altri gruppi, se fossero intervenute la Lega o Forza Italia, che pure era presente qui con il capogruppo Barelli, avremmo ascoltato cose diverse, perché tra di voi non la pensate allo stesso modo in ordine a dove sia l'interesse nazionale e a come lo si difenda.
A.C. 712 e abbinata
Secondo punto, un punto di metodo che ricordava Naike Gruppioni: come si difende l'interesse nazionale? Qui c'è il punto della forma. Questa maggioranza ci ha abituato, già prima, al fatto che l'interesse nazionale in Europa si difende battendo i pugni sul tavolo, alzando i toni e minacciando il veto.
Sono tutte tecniche di cui la Presidente del Consiglio è espertissima. È una grande comiziante, imbattuta finora, ma non è così che si difende l'interesse nazionale. Lo spiegava bene anche Benedetto Della Vedova quando è intervenuto prima. L'interesse nazionale lo si difende ottenendo dei risultati; e risultati noi, su questo o su altri fronti, non ne abbiamo visti finora. Anzi, quello che vediamo questa mattina sono dei risultati negativi. Infatti, su Next Generation EU, cioè sull'uso dei fondi europei per la crescita e gli investimenti in Italia, gli unici risultati che il Governo è riuscito ad ottenere sono stati dei ritardi, perché oggi voi siete in ritardo sulla terza rata e sulla quarta rata.
Il risultato che vediamo, che è uscito poco fa sugli organi di stampa, e che apprendiamo grazie agli organi di stampa, è che non solo siete in ritardo sulla terza e sulla quarta rata, ma sembrerebbe che la Commissione vi abbia proposto una terza rata decurtata di qualche decina di milioni di euro, cioè vi ha detto: volete i 19 miliardi della terza rata? Siccome siete un po' in ritardo su qualcosa, ve ne diamo un po' meno. Voi avete detto di “no”, ed è molto grave che su questo punto le uniche informazioni che noi abbiamo ce le diano gli organismi di stampa, perché questo Governo sul PNRR è in ritardo, lacunoso e omertoso.
Infatti, in questa sede si sono svolte delle informative del Ministro Fitto, ma in queste informative il Ministro Fitto, questa possibilità che c'era di ricevere quasi tutta la terza rata, che ha rifiutato, non l'ha neanche riportata in Parlamento. Mi chiedo a cosa serva il Parlamento a questo punto, se non semplicemente a permettere alle opposizioni di dire quello che pensano. Tanto la maggioranza non viene, com'è successo in Commissione, e il Governo viene se può e se non è in imbarazzo; e, quando viene, non dice come stanno le cose.
Comunque, questi sono i risultati che voi finora avete ottenuto sulle grandi partite europee, cioè sulla grande partita europea degli aiuti: ritardi, menzogne e omissioni in Parlamento, mettendo a rischio i grandi investimenti per il nostro Paese.
Sul MES che risultati avete ottenuto? Avete ottenuto qualche lettera, qualche dichiarazione, che sono dei richiami, oggettivamente. È un bel risultato per la credibilità e l'immagine del nostro Paese? No, ci state facendo fare la figura di un Paese poco credibile e sempre in ritardo. Addirittura, anche qui leggiamo dalla stampa che c'è una proposta della Commissione nel senso di dire: non vi piace il MES? Benissimo, uscite, vi ridiamo i soldi che avete messo, amici come prima e difenderete il vostro debito da soli. Anche questo a me non sembra un bel risultato, e mi sembra indicativo che il Governo su questo non dica nulla; e, se deve dire qualcosa, probabilmente rifiuterà l'offerta della Commissione.
Concludo qui: buona fortuna, se questo è il modo in cui voi intendete difendere l'interesse nazionale. Ci troverete sempre da un'altra parte, sempre a lavorare per l'Italia, sempre a lavorare per una maggiore integrazione europea.