Dichiarazione di voto
Data: 
Martedì, 21 Novembre, 2017
Nome: 
Marco Fedi

 

A.C. 4468

L'Accordo al nostro esame definisce l'ambito di cooperazione bilaterale tra le Forze Armate d'Italia e Mozambico. L'obiettivo è il consolidamento delle rispettive capacità difensive in un contesto di solide relazioni di amicizia e solidarietà esistenti con il Mozambico. II testo disciplina gli aspetti generali della cooperazione, prevedendo che essa si sviluppi sulla base di piani annuali e pluriennali elaborati dalle Parti. Tra i campi di cooperazione, sono annoverati, fra gli altri, i settori della politica di sicurezza e di difesa, il supporto logistico e l'acquisizione di beni e servizi, la formazione e addestramento, la sanità militare.

Come ricordato in sede di discussione generale dal relatore Causi, si tratta di un'intesa che mira a stabilizzare un'area di particolare valore strategico, considerati gli interessi nazionali e gli impegni internazionali assunti dall'Italia nella regione dell'Africa orientale. La cooperazione militare con il Mozambico, inoltre, assume rilevanza anche nell'ambito delle attività di accrescimento e consolidamento della pace, della sicurezza e della stabilità internazionale. Si tratta inoltre di un accordo che avrà un impatto positivo in altri settori, come ad esempio quello delle attività legate al contrasto della pirateria marittima.

Ed è una ratifica che cade nel 25mo anniversario della firma dell'Accordo generale di pace per il Mozambico, firmato il 4 ottobre del 1992 a Roma, grazie ad un dialogo interreligioso e inclusivo e al lavoro delle Nazioni Unite. Un Accordo, raggiunto anche grazie al determinante contributo della Comunità di Sant'Egidio, che mise fine a 17 anni di guerra civile. Un modello di pace, ha recentemente ricordato la Signora Ministro Pinotti, che è diventato un modello italiano poi replicato in diverse missioni internazionali.

Desidero ribadire il particolare valore dell'Accordo in esame soprattutto relativamente all'aspetto della sicurezza, in quanto il Mozambico si trova in un'area strategica per il contrasto alla pirateria marittima. L'Accordo in esame favorirà la messa in sicurezza dell'arsenale del Mozambico, che ha generato incidenti anche mortali.

Il rafforzamento della collaborazione tra Italia e Mozambico nel settore della difesa favorirà anche il processo di pacificazione in atto nel Paese, che è stato attraversato da una sanguinosa guerra civile negli anni Novanta, conclusa anche grazie al ruolo cruciale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

La nostra presenza militare ha contribuito alla nascita di una "generazione della pace", i cittadini del Mozambico nati dopo gli accordi del 92' e allo sviluppo economico del Paese avvenuto dopo la fine del conflitto. Ma la nostra presenza in Mozambico è importante anche sotto il profilo della cooperazione allo sviluppo, una presenza trentennale di cui le Autorità mozambicane sono sinceramente riconoscenti al nostro Paese. Progetti che hanno contribuito a fare dell'Italia un partner di primo piano del Mozambico, come attesta il sito Openaid Italia, con circa 17 milioni di euro erogati nel 2015 per il finanziamento di progetti di sviluppo.

Il Mozambico rappresenta un partner strategico per l'Italia nel continente africano sotto il profilo della cooperazione economico-commerciale. Il Paese ha registrato negli ultimi anni tassi di crescita fra i più elevati dell'Africa subsahariana (in media attorno al 7/8 %), sostenuti in particolare dalle attività del settore minerario ed energetico, nonché dagli investimenti infrastrutturali. Dopo un rallentamento nel 2016 (3,3%), già nei primi mesi del 2017 si registrano segnali di ripresa della congiuntura.

Nel 2016 l'Italia si è confermata il primo investitore europeo in Mozambico, con oltre 400 milioni di dollari di investimenti (pari a circa il 13% del totale degli IDE per lo stesso anno), seguita da Portogallo, Francia e Regno Unito. Il nostro Paese inoltre guadagna posizioni in termini assoluti passando dal quinto al terzo posto nella graduatoria degli investitori esteri sia nel 2016 (dopo Sud Africa ed Emirati Arabi Uniti) sia negli ultimi cinque anni con uno stock di investimenti di 2,3 miliardi di dollari (dopo USA con 4,9 miliardi di dollari ed Emirati Arabi Uniti con 5,4 miliardi di dollari).

In prospettiva, le aspettative di crescita del Mozambico restano positive. Gli ingenti giacimenti di gas naturale e la ricchezza mineraria del Paese (carbone, grafite e sabbie pesanti in particolare) continueranno ad attrarre nel medio termine importanti flussi di investimenti esteri diretti, alimentando anche il relativo indotto e creando così nuovi spazi anche per le PMI.

In questo quadro, il Paese presenta notevoli opportunità nei settori dell'energia e dell'industria estrattiva. Un ruolo di primo piano in questo quadro sarà svolto da ENI che, alla guida di un consorzio internazionale, ha lanciato il 1° giugno scorso un primo importante investimento per l'estrazione e liquefazione di gas naturale offshore in Mozambico, annunciando anche l'avvio di altri progetti a terra per il prossimo anno.

Ulteriori settori di possibile interesse riguardano le infrastrutture, il turismo e l'agroindustria. In ambito commerciale, oltre ai macchinari e ai beni strumentali, anche i beni di consumo e il Made in Italy (a partire dall'alimentare) presentano buone prospettive di sviluppo con la progressiva crescita del mercato interno.

Dopo un lungo periodo di tensioni politico-militari nelle regioni centrali del Paese tra Governo e opposizione (Renamo), i negoziati di pace iniziaci nel luglio 2016 stanno portando ad una graduale distensione del quadro politico interno. E' infatti attualmente in vigore una tregua militare a tempo indeterminato e dal maggio scorso le truppe governative hanno avviato il ritiro dalla zona di Gorongosa (l'area al centro del Paese occupata dalle forze militari della Renamo dove tuttora è rifugiato il suo leader Dhlakama). I negoziati nel frattempo proseguono in vista della firma di un eventuale accordo definitivo.

Di recente le relazioni con il continente europeo si sono ulteriormente rafforzate con la firma il 3 giugno 2016 dell'Accordo di Partenariato Economico (APE) fra i Paesi UE e i sei Paesi della SADC aderenti all'APE (oltre al Mozambico, Sudafrica, Swaziland, Lesotho, Botswana e Namibia). Il testo rappresenta il primo Accordo di Partenariato Economico tra l'UE e una regione africana ed è finalizzato a favorire l'integrazione economica, il commercio e lo sviluppo sostenibile tra le due aree. Lo scorso 30 settembre l'UE ha completato le procedure per l'entrata in vigore provvisoria dell'Accordo. A seguito della ratifica di cinque Paesi africani (tutti tranne il Mozambico) e del voto del Parlamento Europeo il 14 settembre, il 10 ottobre è iniziata l'applicazione provvisoria dell'Accordo per i Paesi che lo hanno ratificato. Il Parlamento mozambicano ha ratificato l'Accordo il 28 aprile 2017.

A livello bilaterale l'Italia è un partner privilegiato del Mozambico, sia per i legami storici di cooperazione e amicizia con il Paese, sia per le prospettive di sviluppo legate alla recente scoperta di enormi giacimenti di gas nel nord del Paese da parte dell'ENI. Restano in ogni caso anche forti i legami con Portogallo e Sudafrica, mentre aumentano gli investimenti da Cina, Brasile, India e Australia, in particolare nel settore minerario e dei trasporti ferroviari. La Cina sta inoltre diventando un Paese creditore sempre più importante per l'economia mozambicana.